Cari lettori, oggi vi riporto
la mia esperienza al Cavacon.
Qui vi riporterò estratti
della presentazione per conoscere meglio entrambi gli artisti. Ovviamente ho un
po’ editato perché un conto è il parlato un conto è lo scritto, ma ho mantenuto
il carattere degli interlocutori, quindi sono loro al 99,9%.
Alessia Coppola è una scrittrice
emergente con gran gavetta alle spalle, una persona alla quale, a mio parere, gli
esordiente dovrebbero ispirarsi, e io rientro in questa categoria. Lei non ama semplicemente
la scrittura, lei si identifica con essa e vi infonde anima, cuore e conoscenza.
Nei suoi testi c’è studio, attenzione, passione profonda. Pur non conoscendo
luoghi e materie di cui si trova a scrivere, Alessia riesce a parlarne come se avesse
vissuto tutto sulla propria pelle, tutto questo perché non si ferma a due
nozioni su Google.
“Vedo con gli occhi dell’immaginazione...”
“Io non percepisco la
differenza tra realtà e immaginazione...”
Per dirla con leggerezza, nei
suoi testi non troverete ambientazioni americane che sanno di “italianità”,
affermazioni e descrizioni campate per aria, e la sua serie su Alice ne è la
prova. L’autrice ha studiato storia e fisica, ricercando e riportando
caratteristiche dei suoi personaggi che in pochi conoscono, uno che ad esempio
mi è rimasto impresso è quello su Tesla… Dettagli che fanno la differenza.
Questo è essere un’autrice vera: studiare, caratterizzare, prendersi tempo per
assimilare… buttare inchiostro su carta non è scrivere e non è Alessia Coppola.
Pietro Cienieri per me è stata
una novità e ho potuto apprezzare il suo spirito e la sua intraprendenza: musicista,
fotografo, regista. Un artista con una passione, un obiettivo, che nonostante
le difficoltà sul suo percorso è riuscito a portare a termine il suo primo film,
anche osando.
Estratti Intervista
Mod. Angelica Elisa Moranelli:
TheCrow - Shreds of Memories [Guardalo qui], Trattandosi un film vero e proprio di un’ora, quali
sono state le difficoltà e le sfide per affrontare un progetto del genere?
Pietro Cinieri:
Prima di tutto io nasco come musicista, sono batterista, e diciamo che tutto è iniziato per gioco, quindi facendo piccoli video amatoriali, fino a quando non mi sono ritrovato sul set di un mio carissimo amico attore, dove ero fotografo di backstage, perché il mio percorso è iniziato con la fotografia, fino a quando non mi sono ritrovato sul set di questa web series, dove mi ha affascinato il mondo del cinema e lo stare dietro alla camera. Ho cominciato quindi ad approfondire il discorso arrivando così poi a creare una piccola casa di produzione chiamata Arte Mika Studio, dove abbiamo cominciato a produrre i primi videoclip e spot pubblicitari, poi dopo diversi video musicali è nata questa esigenza e voglia di entrare nel mondo del cinema indipendente e, secondo me, la scelta migliore da quel momento in poi era quella di produrre un film, prendere un soggetto esistente e di proporlo in maniera personale, anche se con tutte le difficoltà del caso perché il nostro fan film aveva comunque una produzione a budget limitato, cioè proprio zero, e quindi abbiamo riscontrato molti problemi perché inizialmente era nato come cortometraggio, ma poiché la sceneggiatura permetteva di affrontare un lungometraggio, abbiamo deciso di buttarci su questo. Non è stato facile, la produzione è durata un anno e mezzo, più la post produzione di cinque mesi. Due anni per completare il tutto, alla fine ci sono riuscito, e sono abbastanza soddisfatto. [Video]
Prima di tutto io nasco come musicista, sono batterista, e diciamo che tutto è iniziato per gioco, quindi facendo piccoli video amatoriali, fino a quando non mi sono ritrovato sul set di un mio carissimo amico attore, dove ero fotografo di backstage, perché il mio percorso è iniziato con la fotografia, fino a quando non mi sono ritrovato sul set di questa web series, dove mi ha affascinato il mondo del cinema e lo stare dietro alla camera. Ho cominciato quindi ad approfondire il discorso arrivando così poi a creare una piccola casa di produzione chiamata Arte Mika Studio, dove abbiamo cominciato a produrre i primi videoclip e spot pubblicitari, poi dopo diversi video musicali è nata questa esigenza e voglia di entrare nel mondo del cinema indipendente e, secondo me, la scelta migliore da quel momento in poi era quella di produrre un film, prendere un soggetto esistente e di proporlo in maniera personale, anche se con tutte le difficoltà del caso perché il nostro fan film aveva comunque una produzione a budget limitato, cioè proprio zero, e quindi abbiamo riscontrato molti problemi perché inizialmente era nato come cortometraggio, ma poiché la sceneggiatura permetteva di affrontare un lungometraggio, abbiamo deciso di buttarci su questo. Non è stato facile, la produzione è durata un anno e mezzo, più la post produzione di cinque mesi. Due anni per completare il tutto, alla fine ci sono riuscito, e sono abbastanza soddisfatto. [Video]
Mod. Angelica Elisa Moranelli:
A
proposito di sceneggiatura, qui abbiamo Alessia Coppola che dopo ci parlerà dei
suoi libri ma che è anche sceneggiatrice di The Crow - Shreds of Memories.
Come è stato passare dalla
scrittura di un romanzo alla scrittura di una sceneggiatura dove c'è bisogno di
sintesi e una serie di caratteristiche particolari, come ti sei avvicinata alla
stesura di questo soggetto.
Alessia Coppola:
Parlando della
sceneggiatura, ho riscontrato delle difficoltà, perché quando si scrive una
storia, non ci sono tempi, è il ritmo che sceglie l’autore e l’autore decide
dove portare la storia, quindi si è abbastanza liberi. Se c'è un momento in cui un autore è realmente libero è il momento in
cui scrive e si lascia andare, invece per la sceneggiatura è un concetto
totalmente diverso, ci sono ritmi serrati, tempi da rispettare, battute di
dialogo, descrizioni ambientali che servono all’attore per capire la scena,
quindi per me è stato difficile affrontare questa prima prova. Però anche in
questo caso mi sono lasciata trasportare ed è venuto in maniera naturale, anche
se tuttora non preferire la sceneggiatura alla stesura dei romanzi. [Video]
Mod. Angelica Elisa Moranelli:
Tornando
a Pietro. So che stai lavorando a un cortometraggio, puoi dirci qualcosa?
Pietro Cinieri:
Più che un
cortometraggio è una web series, quindi abbiamo già concluso le riprese e siamo
in fase di post produzione, dovrebbe vedere la luce intorno alla fine dell'anno
si chiama Metropolitan Legends, potete trovarla sulla pagina ufficiale di Facebook.
Praticamente, sono 4
episodi che tratteranno, appunto, leggende metropolitane: storie paranormali
incentrate sul tema horror. Da poco abbiamo girato un altro cortometraggio per
la regia di un amico, io ero direttore della fotografia, un cortometraggio
noir, ma attualmente non si sa ancora la data di uscita, comunque dovrebbe
vedere la luce, anche quello, entro la fine dell'anno.
Mod. Angelica Elisa Moranelli:
Un
romanzo assolutamente diverso che prende spunto dalla Alice che conosciamo e la
trasforma. Quello che mi ha colpito tantissimo di questa serie è al cura maniacale
dei particolari. Davvero quando si legge si riescono a vedere le immagini, proprio
come guardare un film ma con la possibilità di immaginare e di metterci il
nostro da lettore.
Come ti è venuto in mente di
entrare e stravolgere Wonderland?
Alessia Coppola:
I motivi sono
tanti. In realtà il mio editore mi aveva chiesto una storia per ragazzi, un
retelling. Non avevo le idee molto chiare, però poi ho pensato al personaggio
che da bambina mi ha accompagnato, che in un certo senso ha creato Alessia. Io
sono cresciuta con mia madre che quando ero piccola mi chiamava Alice perché avevo
una fervida immaginazione, disegnavo sui muri, scrivevo storie sui muri di casa
e puntualmente mio padre andava pulire, quindi… sono stata una Alice collocata
fuori dal mondo e questo legame col personaggio mi ha portato a voler
sceglierlo Alice come protagonista. Una storia che potrebbe essere
tranquillamente considerata non proprio un retelling della favola classica. Ho
preso le caratterizzazioni principali dei personaggi quali: la follia, l’estro,
l’esser fuori dal mondo. Ho preso queste connotazioni e le ho riportate in
personaggi che poi, di fatto, sono molto più umani di quanto si immagini. Basti
pensare al Bianconiglio che nella storia originale di Alice è un coniglio vero,
ma nella mia è uno orologiaio, un personaggio umano, che però mantiene le sue caratteristiche
tipiche, quindi una impronta di retelling c’è. La mia decisione di scegliere Alice
deriva proprio da questo mio forte legame con Wonderland e con la follia, perché
sono un personaggio di carta, ho poco contatto con la realtà e a volte mi
dispiace perché bisognerebbe entrare più in contatto con il reale, però non ci
riesco perché il mio mondo di inchiostro mi porta fuori e sono parte di ciò che
scrivo. [Video]
***
Mitica, davvero. Un reportage dettagliato e scritto con il cuore. Grazie all'infinito. :*
RispondiEliminaGrazie Ale, è stata una bellissima esperienza ^___^
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