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AUTORE: Francesca Riscaio
EDITORE: Self-Publishing
GENERE: Fantasy
PREZZO: eBook 4,99 €
PAGINE: 544
TRAMA
Alla fine della Quarta Era di Nael, un gruppo di cavalieri di Sar, ultimi discendenti del
popolo degli Astani, si imbatte, suo malgrado, in un antico manufatto dal sorprendente
potere, fuso con il braccio di una giovane donna senza memoria.
L’evento determina una catena di avvenimenti che sconvolgerà per sempre le loro esistenze,
minando la stabilità dei regni delle Terre Continentali e delle genti che le popolano: il destino dei
mortali verrà ancora influenzato dal fato di esseri e razze le cui tracce sono perse nella notte dei
tempi.
Così inizia il viaggio degli ignari protagonisti di un disegno generatosi dal più improbabile degli
incontri: un Aran Gan Har che sfugge le sue genti, un condottiero traditore di Sar, un Selnita reietto
dell’Esercito della Notte Perenne si muoveranno alla ricerca della Portatrice, nel disperato tentativo
di salvarla dal potere della reliquia di cui è prigioniera e di sottrarla alle trame dell’Imperatore della
Luce e del Cerchio dei Maghi, mentre il Dio dimenticato della Tenebra e del Fuoco compie la sua
vendetta.
CITAZIONE
“ […] - Basta con questi atteggiamenti da… femmina
affranta! Serviamo per noi stessi, se la nostra utilità può determinare il
valore della nostra esistenza. Tutto ciò che esiste ha valore in quanto è. Così
dice Amèl: chi sei tu o io per contraddire la Sacra Lupa Nostra Madre? […]”
“[…] Sion si sentì stanco. Il rancore e l’odio li avrebbe
accettati con facilità. Non quegli occhi senza accusa, quegli occhi addolorati
e increduli: gli erano insostenibili e così fece ciò che non aveva mai fatto
prima in vita sua. Abbassò lo sguardo.[…]”
“[…]Lei gli sorrise serena: - Combattete per ciò in cui
credete, ed è bello, io penso, credere in un uomo. […]”
“[…]Naalna era turbata: la signora di Sar era splendida,
irresistibile. Si accorse di essere a disagio, incapace di penetrare il proprio
sentire; si arrabbiò con se stessa per i suoi pensieri, vani e sciocchi, ma
vedere quella donna vicino a Sion e vedere quanto ascendente avesse persino sul
lupo la faceva sentire senza fiato.[…]”
“[…] Dall’oscurità uscirono tre lupi, neri come la notte,
solo il luccichio dei loro occhi si intravedeva e si distingueva dal pelo
scuro. I lupi si fermarono a pochi passi da lei. La loro forma cominciò a
mutare ed essi si svelarono per ciò che erano: tre individui dalle sembianze
umane, avvolti da lunghi mantelli scuri, coi volti celati dal cappuccio. […]”
“[…] Si fermò. Entrambi, nonostante tutto pareva
silenzioso, percepirono qualcuno, qualcosa che si stava avvicinando. Rag Nar si
voltò alla porta della cella e si preparò ad affrontare chiunque sarebbe
entrato. Passò un tempo difficile da quantificare. Infine, chi stava procedendo
verso di loro arrivò ed entrò. Ma non era chiunque. Era Sel, l’Oscuro Signore,
il Dio della Tenebra e del Fuoco. E i suoi occhi rossi brillavano attraverso il
buio.[…]”
“[…] Hanah si sentiva sfinita. Guardò la Selnita e, prima
di rendersi conto, si era già persa in lei e non riusciva più a toglierle gli
occhi di dosso. Nazet sembrava immobile: guardare lei era come guardare la
terra. Lei osava. Era orgogliosa, forte, certa. Ne era rapita. […]”
“[…] Nonostante fosse una vicenda antica, risalente alla
Guerra della Seconda Era di Nael, e che avesse riguardato nello specifico
Selniti ed Eloniti, la storia d’amore tra la Profeta Elonita Malem e il primo
dei generali dell’Esercito della Notte Perenne, Urel, era divenuta leggenda: se
ne era parlato tra tutte le genti di Nael, soprattutto perché Urel era uno dei
figli prediletti di Sel, che, scoperto il suo amore per Malem, l’aveva
cacciato, non ritenendolo più degno di stare al suo fianco. […]E, ora, Rag Nar
e Sion si trovavano proprio al cospetto della Profeta Malem e del Selnita Urel
e certo quei due vicini, splendente e meravigliosa lei, oscuro e terribile lui,
erano davvero uno spettacolo peculiare. […]”
NOTIZIE SULL'AUTORE
Sono Francesca Riscaio. Sono nata a Città della Pieve, il 12 agosto del 1975, vivo a Perugia, lavoro a
Castiglione del Lago. Leggo e scrivo da quando ho imparato a farlo. Amo disegnare e considero il
disegno una forma diversa di scrittura (e viceversa). Ho studiato per diventare copywriter e ho
lavorato per molto nell’ambito pubblicitario e promozionale. Quando il settore è entrato in crisi, la
mia vita ha preso altre strade, ma non ho mai abbandonato la scrittura. In questa mi sono rifugiata
per non inaridirmi nel tempo in cui ho vissuto come cemento tra i mattoni. “Il viaggio” è stata la mia
sfida, il risultato del mio non arrendermi e non abbandonare completamente le mie speranze. Ne
sono fiera. Non posso modellare la realtà e piegarla ai miei desideri, ma ne “Il viaggio” ho raggiunto
un buon compromesso con la storia che avevo dentro. Vorrei che il mondo da me immaginato
accogliesse quante più persone possibili. Credo fortemente che possa essere un buon rifugio: è ciò
che mi piace pensare. Per me lo è stato.
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