Disponibile su amazon. |
AUTORE: Marco Cornetto
EDITORE: Youcanprint
GENERE: Narrativa/Viaggi
PREZZO: eBook 2,49 € cartaceo 13 €
PAGINE: 160
TRAMA
Vent’anni di età, e il disperato bisogno di avere una storia da raccontare.
Il viaggio della vita, o un viaggio che comunque, la vita, può cambiarla per sempre.
Uno studente abbandona il vecchio stivale alla volta delle sconfinate terre d’Australia: un “Exchange Program”, occasione unica di evasione e crescita, destinata a compiersi sull’altra parte del mondo.
Baby Adelaide è la ricerca di una storia, e la città in cui prenderà il via.
Il viaggio della vita, o un viaggio che comunque, la vita, può cambiarla per sempre.
Uno studente abbandona il vecchio stivale alla volta delle sconfinate terre d’Australia: un “Exchange Program”, occasione unica di evasione e crescita, destinata a compiersi sull’altra parte del mondo.
Baby Adelaide è la ricerca di una storia, e la città in cui prenderà il via.
Il testo è un racconto essenzialmente autobiografico. E giustamente penserete “ma questo chi si crede di essere, per scrivere un racconto su sé stesso?”: domanda più che legittima, non c’è che dire. Concedetemi però qualche riga per spiegare meglio la cosa. Il romanzo, interamente sviluppato in prima persona, s’incentra sul viaggio di uno studente italiano che abbandona il vecchio stivale alla volta dell’Australia. Fa tutto parte dell’Exchange Program, da anni capace di dare agli universitari l’occasione di mettersi in discussione in giro per il mondo: un’opportunità che, dopo iniziali riflessioni e incertezze, il protagonista finisce per cogliere. Ma c’è di più. C’è il senso di oppressione e alienazione causato dallo studiare a Milano, nella famosa ed illustre Grande Madre B.; c’è il provincialismo della piccola città natale, incapace di dare la possibilità di testarsi fino in fondo; c’è soprattutto il desiderio e voglia di trovare una “storia da raccontare”, quale che sia non importa davvero. Ecco, quindi, i veri motivi che spingono un ragazzo di vent’anni ad andare sull’altra faccia del pianeta: evasione e fuga, così li si potrebbe riassumere; nulla a che vedere con lo studiare Economia in una lingua straniera, ben s’intenda. Essenzialmente le principali tematiche dell’opera sono queste. Anzi, che dico, fortuna che me lo sono ricordato in tempo: la ricerca della storia passerà anche attraverso grandi viaggi nel continente australiano, un vagare confusionario e fugace in luoghi disparati e selvaggi, dalla Tasmania ai chilometri della Great Ocean Road, dai deserti dell’outback al backpacking solitario lungo le coste del Queensland, il tutto svolto nella speranza di imbattersi e inciampare in un racconto da urlare al mondo. “Baby Adelaide” è dunque la “storia di un ventenne alla ricerca della propria storia”: poco chiara come spiegazione forse, ma vabbè, io la descriverei così. Il linguaggio non può che essere giovanile, con pensieri, riflessioni e turbamenti tipici dell’età del protagonista: è un filtro, mediante il quale comprendere appieno cosa significhi abbandonare ogni certezza e compiere un salto nel vuoto per sentirsi finalmente liberi e vivi.
Nessun commento:
Posta un commento
I vostri commenti sono la linfa vitale del blog, lasciate un segno ツ