TRAMA
A Prugnasecca, la Capitale della Noia Mortale, tutto procede come al solito: la scuola è
agli sgoccioli e si prospetta un’altra lunga e noiosissima estate senza magia. Armonia,
però, è preoccupata: è trascorso un anno da quando ha scoperto di essere la Fanciulla-
Guerriero e di appartenere al mitico regno di Flavoria; da allora, però, non ha avuto più
notizie di Arkanus, il mago che si prende cura di lei da quando sono morti i suoi genitori, di
Altair, il suo maestro e cavaliere della Spada-Rubino e di Evan, il giovane che aspira a
diventare cavaliere di Pietragrigia. Cosa sta succedendo? Perché Armonia sogna
fattucchiere e demoni? E quali inganni si stanno architettando a Lungargine, la mitica
capitale di Almamara, nel regno del sud? Il potere oscuro dell’Imperatore-Fantasma
sembra crescere ogni giorno di più: una nuova avventura ha inizio per Armonia e la
Compagnia della Triste Ventura.
CITAZIONE
La luna era velata dall’ombra e le stelle, annegate nel buio, rendevano l’atmosfera
silenziosa e lugubre. Nonostante il freddo, la rupe che dominava il villaggio era affollata di
persone. Erano tutte donne, alcune vecchie e curve, altre dritte come fusi e con gli occhi
scintillanti di gioventù, e c’erano perfino delle bambine, anche se l’ora era tarda e la notte
buia.
Gli abiti che indossavano erano un’accozzaglia disarmonica di indumenti, tessuti e colori,
come se avessero tutte saccheggiato gli armadi più disparati; nel complesso, però, a
guardarle da lontano, formavano un gruppo omogeneo.
Una donna dall’aspetto spettrale, con lunghissimi capelli neri che quasi sfioravano il
terreno e occhi azzurro pallido, avanzò fino al centro del pianoro, avvicinandosi a un
grande braciere di bronzo, alto quasi quanto lei.
I tre piedi del braciere erano decorati con tre figure di donne, le braccia alzate a
sorreggere la vasca, dalla quale si sollevavano esili sbuffi di luce viola.
Qualunque cosa stesse accadendo, era iniziata già da qualche minuto.
«Parla, io e le mie sorelle ti ascoltiamo! Che cosa vuoi? Perché non abbandoni il nostro
villaggio?» gridò la donna, con voce imperiosa e colma di attesa. «Le bestie muoiono e i
bambini non nascono, le piante seccano e la terra si sgretola sotto i nostri piedi… tu devi
andare via o dirci cosa sei venuto a fare qui da noi!»
NOTIZIE SULL'AUTORE
Angelica Elisa Moranelli è nata a Napoli nel 1979 ma sarebbe voluta nascere nel XIX
secolo, se solo ci fossero già stati i computer e internet. Si è laureata e specializzata in
Archeologia e poi ha cambiato idea (lo fa spesso). Vive a Salerno e per lavoro si occupa di
social network, grafica e web design. Le piace scrivere mescolando ironia, mondi fantastici
e tradizioni popolari, ispirandosi ai suoi scrittori fantasy preferiti, fra cui J.R.R. Tolkien, J.K.
Rowling, George R. R. Martin, Philip Pullman, Neil Gaiman e ai “racconti di streghe” dei
suoi nonni. Ama disperatamente viaggiare, la fotografia, il rum e il cibo brasiliano. Adora i
supereroi e simpatizza per gli zombi. Sogna una casa in campagna con una biblioteca
infinita. I ribelli di Almamara è il secondo volume della saga di Armonia di Pietragrigia.
Sito personale: www.flavoriauniverse.com
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