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AUTORE: Marilena Tealdi
EDITORE: Lettere Animate Editore
GENERE: Romance
PREZZO: eBook 0,99 €
PAGINE: 574
TRAMA
Emma, insegnante, sogna il grande amore. Matthew, ingegnere, l’amore lo ha perso da adolescente e non crede più in nulla. Si droga per scordare il presente, la disperazione che ha in sé. Tratta le donne come oggetti.
Matthew incarna tutto ciò che fa ribrezzo a Emma, ma quando lo conosce – in un posto dove non andrebbe mai di propria volontà, mentre per Matthew è un’abitudine – decide di frequentarlo. Lo conosce meglio, accetta i suoi lati negativi ma ne soffre, e per quello Matthew tenterà di allontanarla, anche per non rischiare di innamorarsi.
Dopo due mesi di relazione decidono di convivere, ma il ritrovarsi ad abitare con un’altra persona destabilizza Matthew. È confuso, si allontana da Emma per cercare di capire cosa vuole. Emma, a una festa, conosce un uomo. Matthew è geloso, pensa di lasciarla, ma quando lei ha un incidente tutto viene rimesso in discussione. Matthew sta per toccare il fondo e per Emma è arrivato il momento di decidere: tentare ancora una volta con Matthew o lasciarlo andare per sempre?
Matthew incarna tutto ciò che fa ribrezzo a Emma, ma quando lo conosce – in un posto dove non andrebbe mai di propria volontà, mentre per Matthew è un’abitudine – decide di frequentarlo. Lo conosce meglio, accetta i suoi lati negativi ma ne soffre, e per quello Matthew tenterà di allontanarla, anche per non rischiare di innamorarsi.
Dopo due mesi di relazione decidono di convivere, ma il ritrovarsi ad abitare con un’altra persona destabilizza Matthew. È confuso, si allontana da Emma per cercare di capire cosa vuole. Emma, a una festa, conosce un uomo. Matthew è geloso, pensa di lasciarla, ma quando lei ha un incidente tutto viene rimesso in discussione. Matthew sta per toccare il fondo e per Emma è arrivato il momento di decidere: tentare ancora una volta con Matthew o lasciarlo andare per sempre?
CITAZIONE
VERSIONE DI MATTHEW:
Accesi il caminetto mentre Emma si accovacciò sul divano. M’andai a sedere vicino a lei.
− Emma, lo sai quanto mi piaci?
− Se devo essere sincera, non lo so. Non capisco. Prima, per esempio. Perché ti sei interrotto così?
− Emma, io non cerco una relazione stabile. Ma questo lo sai già.
− Non mi pare d’averti fatto pressioni in quel senso.
− No, sono io che...
− Ti fai scrupoli? Eppure mi pare d’aver capito che con le altre scrupoli non te ne fai.
− Tu hai qualcosa che non ho mai trovato in nessun’altra.
− E quindi non vuoi andare oltre per non farmi stare male, eccetera? Bene, ma nemmeno io cerco una relazione seria. Ti stai facendo degli scrupoli per niente.
− Voglio darti la possibilità di scegliere. Se restare, o andartene.
− Allora scelgo. – Emma cercò di baciarmi sulla bocca. La lasciai fare per pochi secondi, poi mi scostai.
− Io non bacio sulla bocca.
− Come, scusa?
− Non bacio sulla bocca; non do baci sulla bocca.
− Dici veramente?
− Sì.
Si alzò di scatto, andò al caminetto.
− Come le puttane? E perché, se posso saperlo?
Le andai vicino. − Perché non mi sembra giusto. Non sei mia; non possiamo avere tanta intimità.
− Però a letto ci verresti senza problemi.
− È solamente sesso.
− Ah! E quello non è una cosa intima?
− Sicuramente non come baciarsi; baciarsi è l’unione di due anime, un abbandono totale, è tutte le parole d’amore del mondo.
Emma si allontanò, temevo se ne andasse; si fermò al biliardo, dandomi le spalle per un momento, poi mi tornò accanto.
− Una coppia aperta e senza baci, quindi? D’accordo, ci sto.
− Sei sicura?
− Perché no? Voglio provare.
Mi baciò il viso. Le baciai la gola. Il suo cuore batteva forte. Le toccai ancora i seni. Lei mi lasciò fare, docile.
VERSIONE DI EMMA:
Dovevo andarmene: Matthew mi avrebbe solo fatto soffrire. Ma potevo davvero rinunciare a lui, senza neppure provarci?
C’era un solo modo per scoprirlo.
Dio, devo essere impazzita. Fare coppia aperta.
Gli dissi che ci stavo. Sentii le voci di Monica e Rebecca dirmi di uscire di lì, subito, ma non le ascoltai: avevo voglia di Matthew; e non per i soldi, la macchina, l’appartamento e neppure per il Van Gogh appeso in camera. Anche se fosse stato povero, lo avrei voluto ugualmente. Mi accendeva un fuoco che nessuno m’aveva mai fatto sentire prima. Neppure Attilio mi aveva mai fatto sentire così.
Ero completamente andata.
Accesi il caminetto mentre Emma si accovacciò sul divano. M’andai a sedere vicino a lei.
− Emma, lo sai quanto mi piaci?
− Se devo essere sincera, non lo so. Non capisco. Prima, per esempio. Perché ti sei interrotto così?
− Emma, io non cerco una relazione stabile. Ma questo lo sai già.
− Non mi pare d’averti fatto pressioni in quel senso.
− No, sono io che...
− Ti fai scrupoli? Eppure mi pare d’aver capito che con le altre scrupoli non te ne fai.
− Tu hai qualcosa che non ho mai trovato in nessun’altra.
− E quindi non vuoi andare oltre per non farmi stare male, eccetera? Bene, ma nemmeno io cerco una relazione seria. Ti stai facendo degli scrupoli per niente.
− Voglio darti la possibilità di scegliere. Se restare, o andartene.
− Allora scelgo. – Emma cercò di baciarmi sulla bocca. La lasciai fare per pochi secondi, poi mi scostai.
− Io non bacio sulla bocca.
− Come, scusa?
− Non bacio sulla bocca; non do baci sulla bocca.
− Dici veramente?
− Sì.
Si alzò di scatto, andò al caminetto.
− Come le puttane? E perché, se posso saperlo?
Le andai vicino. − Perché non mi sembra giusto. Non sei mia; non possiamo avere tanta intimità.
− Però a letto ci verresti senza problemi.
− È solamente sesso.
− Ah! E quello non è una cosa intima?
− Sicuramente non come baciarsi; baciarsi è l’unione di due anime, un abbandono totale, è tutte le parole d’amore del mondo.
Emma si allontanò, temevo se ne andasse; si fermò al biliardo, dandomi le spalle per un momento, poi mi tornò accanto.
− Una coppia aperta e senza baci, quindi? D’accordo, ci sto.
− Sei sicura?
− Perché no? Voglio provare.
Mi baciò il viso. Le baciai la gola. Il suo cuore batteva forte. Le toccai ancora i seni. Lei mi lasciò fare, docile.
VERSIONE DI EMMA:
Dovevo andarmene: Matthew mi avrebbe solo fatto soffrire. Ma potevo davvero rinunciare a lui, senza neppure provarci?
C’era un solo modo per scoprirlo.
Dio, devo essere impazzita. Fare coppia aperta.
Gli dissi che ci stavo. Sentii le voci di Monica e Rebecca dirmi di uscire di lì, subito, ma non le ascoltai: avevo voglia di Matthew; e non per i soldi, la macchina, l’appartamento e neppure per il Van Gogh appeso in camera. Anche se fosse stato povero, lo avrei voluto ugualmente. Mi accendeva un fuoco che nessuno m’aveva mai fatto sentire prima. Neppure Attilio mi aveva mai fatto sentire così.
Ero completamente andata.
NOTIZIE SULL'AUTORE
Marilena Tealdi. Il mio nome per intero è Marilena Cristina, anche se il secondo nome lo uso pochissimo. Sono nata a Bra, la città dello Slow Food, ho frequentato il liceo Artistico ad Alba e l’Università a Pisa, Conservazione dei Beni Culturali, ma purtroppo senza conseguire la laurea per motivi familiari. Ora vivo in Valle d’Aosta.
Scrivo il più spesso che posso, o quando le situazioni me lo consentono, perché vorrei fare della scrittura una attività a tempo pieno. Mi piacciono tutti i generi letterari, dal classico al contemporaneo. “Prima che sia buio” è il mio primo romanzo ed è un romance ambientato a Torino.
Ho scritto anche dei racconti, molti dei quali sono stati pubblicati su diverse antologie, sia in formato cartaceo che in formato e-book.
Attualmente sto lavorando al seguito di “Prima che sia buio”.
Scrivo il più spesso che posso, o quando le situazioni me lo consentono, perché vorrei fare della scrittura una attività a tempo pieno. Mi piacciono tutti i generi letterari, dal classico al contemporaneo. “Prima che sia buio” è il mio primo romanzo ed è un romance ambientato a Torino.
Ho scritto anche dei racconti, molti dei quali sono stati pubblicati su diverse antologie, sia in formato cartaceo che in formato e-book.
Attualmente sto lavorando al seguito di “Prima che sia buio”.
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