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8 giugno 2021

RECENSIONE - Quattro di Luca Farru | Sperling & Kupfer

Quando parlo di autori italiani, per evitare “aggressioni”, devo sempre fare una premessa e ricordare che la lettura è un’esperienza soggettiva e che questa è la mia personalissima opinione, non ho niente contro nessuno, adoro il genere e se posso, nel mio piccolo, aiuto gli autori italiani.

Non miro ad affossare, anche perché altrimenti mi limiterei a scrivere due parole, non spiegare nulla e diffondere stelle negli store come se fosse la notte di S. Lorenzo... poche, per intenderci.

Ora penserete: Okay, quindi non ti è piaciuto? E la mia risposta è...

... qui sotto. Cominciamo.


Quattro di Luca Farru è un urban fantasy con un inizio caotico, dovuto ai cambi di ambientazione, ai numerosi personaggi e al malloppo di informazioni da assimilare, ma non è difficile adattarsi e seguire le vicende.

La storia si basa, sì, sul classico binomio bene/male ma vi sono idee valide a personalizzare la storia e a creare un buon intreccio. Ho ritrovato anche gli elementi che più mi attirano in un romanzo: passaggi cruenti, dinamicità e sensualità, ma non volgarità.

I protagonisti sono quattro: Cody, Matt, Rose e Sybil, giovani che provengono da diversi angoli del mondo (Vancouver, New York, Milano, Singapore). I ragazzi, over venti, sono molto diversi tra loro e ci sono mostrate sia le loro doti che vulnerabilità. 

I personaggi principali sono circondati da un gran numero di secondari, forse troppi, così come sono tante le creature che ci troviamo dinanzi: streghe, streghe che non sono più streghe, dormienti, dormienti che nascono da streghe, guardiani, angeli, demoni superiori, demoni bestia, mezzi demoni, e infine fanno la loro comparsa anche vampiri e sirene di cui forse si sarebbe potuto fare a meno per non aggiungere legna a un fuoco già vivacissimo.

Tra tutti i personaggi ho preferito due non protagonisti: Kevin e Gaia.
Kevin e il classico personaggio in bilico tra bene e male che riesce sempre a farmi innamorare.
Gaia, invece, è il modello di cattiva senza mezze misure, una donna di potere che sa quello che vuole e non ha paure o pudori a frenarla.
Tra i protagonisti invece ho preferito Sybil, ma forse proprio in virtù del rapporto con Kevin.
Menzione eccezionale va a Bugur, un demone che mi è piaciuto infinitamente, così come l’intera caratterizzazione dei demoni sia superiori che inferiori, una fusione di bestialità e violenza che capita raramente, forse per questo ho prediletto la rappresentazione del lato malvagio rispetto alla controparte.

Per quanto riguarda i legami affettivi, mentre alcuni funzionano, altri li ho trovati un po' forzati per il lasso di tempo in cui si sviluppano. Evitate la barra nera se non volete spoiler.
Il rapporto tra Kevin e Sybil è quello che ho trovato più affrettato, ma allo stesso tempo è quello che mi è piaciuto di più perché intricato e pepato, e tifo per loro (sì, lo so, l’incoerenza!) anche se a un certo punto si inserisce colui che ho etichettato come terzo incomodo: Thor. Il triangolo no, non l’avevo considerato♫... Cody e David hanno la relazione forse più concepibile, più sensata ai miei occhi, insieme mi piacciono molto, mentre la coppia Matt e Rose non mi ha colpito particolarmente, mi ha dato limpressione di coppia di circostanza” ma c’è anche da dire che Rose non è tra i miei personaggi favoriti.

L’ambientazione è varia ma in generale l’ho trovata poco incisiva, soprattutto quella soprannaturale, in particolare la tana dei buoni (Anchorage) che mi è parsa più come un palazzo o una corte che un luogo magico.

La narrazione è in terza persona, vi è una studiata divisione in paragrafi talvolta anticipata dal luogo in cui avvengono le azioni. Lo stile dell’autore è abbastanza descrittivo, semplice, immediato, il modo di esporre attuale, adatto a un pubblico giovane. Il ritmo è un po’ lento, il romanzo è come un viaggio con diverse tappe e quindi soste.

E ora passiamo alla nota, per me, più dolente: non ho avuto un buon rapporto con l'esposizione ed è puramente una questione di gusti personali, a volte con la scrittura vi è feeling altre volte no. Inoltre, sono incappata in alcuni elementi che purtroppo non mi piacciono. Se volete approfondirli continuate pure, altrimenti procedete alla conclusione.
Nel testo dettagli e riferimenti hanno minato la mia percezione: citazioni di marche, opere, attori, etc.
Vi spiego.
Trovarmi nominati brand di tanto in tanto non mi piace. Di una candela voglio immaginare fattezze e profumo, della casa produttrice non mi interessa nulla, anzi, è un’ancora nella realtà e io voglio restare nel libro. Come per le marche, non mi piacciono citazioni e riferimenti a opere contemporanee che siano romanzi, serie TV o film; e trovo disturbante far capire l’estetica dei personaggi nominando persone reali come attori, cantanti o affini, perché è come se mi imponessero una rappresentazione, impedendomi di usufruire della mia immaginazione e, ahimè, capita per più di un personaggio. Ad alcuni lettori piacciono i così detti “presta volto”, ma non è il mio caso perché può andar bene come male. In Quattro ci sono personaggi associati a VIP che non mi fanno impazzire e questo ha influito negativamente. Ad es. io ho una preferenza per Kevin e vederlo associato all’attore di Cinquanta Sfumature mi ha distrutta XD.

In conclusione, consiglio Quattro soprattutto ai giovani o a chi è alle prese con le prime letture urban fantasy; oppure a coloro che hanno affinità con l’universo di Shadow Hunters e Charmed. Penso che l’autore abbia una grande inventiva e che abbia avuto coraggio nel cimentarsi con tanti personaggi e a non trattenersi nelle descrizioni dove era richiesto un briciolo di crudezza per far arrivare il messaggio.

Se continuerò la serie? Onestamente non lo so, il finale sanguinolento  mi è piaciuto, ma sono incerta sul da farsi come successo con Crave.

 Recap in punti.

 

DOLENTI

🔴 Esposizione

🔴A tratti confuso

🔴 Ritmo lento


IN BILICO

🟠Ambientazione

 

FORTI

🟢 Lessico semplice

🟢 Trama

🟢 Caratterizzazione lato malvagio


Siete l'unica speranza che ha il mondo di sconfiggere Serafyn ed evitare che spalanchi le porte degli Inferi. Sei pronto a rischiare tutto per opporti al male?

Cody, Matt, Rose e Sybil sono quattro ragazzi che vivono in città lontanissime tra loro - rispettivamente a Vancouver, New York, Milano e Singapore - e che conducono esistenze diametralmente opposte. Sennonché, un giorno, tutti loro notano sulla pelle l'apparizione di un marchio insolito e cominciano ad avere strane visioni, oltre a manifestare poteri inspiegabili. Ed è allora che il velo che separa naturale e soprannaturale si squarcia, e i ragazzi scoprono di essere presi di mira dai seguaci di Serafyn, un antico demone che dominava il reame oscuro di Inferium, e che è stato sconfitto in passato dalle forze del bene, di stanza a Nuramen e guidate dalla regina Melania. Tra fughe rocambolesche, addestramenti serrati e scoperte sconvolgenti, i Quattro dovranno lasciare che il loro destino si compia. Riusciranno a impedire il ritorno di Serafyn e a salvare chi amano? Dopo aver conquistato Wattpad, approda in libreria "Il risveglio", primo volume di "Quattro", saga urban fantasy tutta italiana di Luca Farru, che non solo racconta di soprannaturale, magia e poteri incredibili, ma anche di legami famigliari, amore e amicizia.



Testo fornito dall'editore

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