Foto: www.netflix.com |
Immagino che molti in questo periodo si siano dedicati alle serie TV, tra Netflix e Amazon Prime Video, io sono incappata in V Wars (adattamento del fumetto di Jonathan Maberry e Alan Robinson) che volevo già guardare tempo fa, ma poi ho completamente dimenticato, strano siccome sono gran fan dei vampiri... comunque bando alle ciance.
Una malattia che si diffonde rapidamente trasforma le vittime in vampiri e mette due migliori amici l'uno contro l'altro in una lotta per il futuro dell'umanità.
Prendete la classica epidemia di zombie e volgetela a vampiri, fatto? Okay, questo è il fulcro della serie, ma noi invece che vivere il momento in cui tutto è andato definitivamente a rotoli partiamo proprio dalla diffusione dal virus e dal paziente zero. I vampiri sono più razionali degli zombie, hanno ancora controllo, ma la loro malattia principale è credersi superiori.
L’idea di base l’ho trovata interessante, mi sarebbe piaciuto vedere il mondo post-apocalittico causa vampiri, ma la serie si interrompe proprio sul vivo e la seconda stagione non ci sarà per il mancato interesse del pubblico. Quindi si resta come ca...ctus.
Nel complesso V Wars si lascia guardare ma è lento, a tratti anche noioso e poco chiaro, ad esempio, i vampiri prima sembrano voler assoggettare gli umani e poi voler trovare il loro posto nella società, ma mettere pace nelle cervella no? Il filone principale ha linee narrative parallele assolutamente inutili, ancor più inutili visto che non saranno approfondite.
Gli attori sono accettabili ma non convincenti: un mix di volti noti, meno noti e nuovi. Stranamente forse quello più noto l’ho trovato stonato: Ian Somerhalder. L’attore interpreta uno dei protagonisti, uno scienziato, marito e padre, e l’ho trovato proprio stonato nel suolo e non so se sia colpa del doppiaggio o proprio delle capacità recitative.
L’altro protagonista invece, interpretato da Adrian Holmes (che non conoscevo) l’ho trovato convincente e mi è piaciuto anche più come personaggio: il cattivo, non cattivo, reso aggressivo e animalesco dal virus e che poi rinsavisce. La bella e talentuosa Laura Vandervoort è stata marginale e sprecata, peccato perché anche il suo personaggio era interessante: un vampiro diverso, un verdulak, che non vuole nutrirsi e anzi ammazza gli altri predatori. Tanto spazio inutile, a mio parere, dedicato a una blogger che si finge grande reporter, un personaggio secondario odioso e inutile, interpretato da una bellissima ragazza Jacky Lai, magari anche in gamba, ma che in questa serie non è emersa per niente.
In definitiva, la serie mi ha un po’ delusa, soprattutto perché sembra quasi un prequel.
Se l’avete guardata, ditemi la vostra, anche se penso di essere la sola ad aver seguito V Wars.
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