INTERVISTA FRI19 - Francesca D’Isidoro

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Nel fantastico mondo del rosa, quattro chiacchiere con Francesca D’Isidoro.

Francesca D’Isidoro nasce a Pescara il 15 ottobre del 1984.
Laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, dal 2011 dirige il settore amministrativo in un’agenzia di organizzazione eventi.
“Divoratrice compulsiva di libri”, come si definisce lei stessa, ha deciso di dedicarsi alla scrittura, dopo la disastrosa fine di una storia d’amore.

Benvenuta Francesca, quando ti sei appassionata al romance?
Grazie per avermi accolta!
Mi sono appassionata al romance nell’inverno del 2015. Tornavo da un impegno di lavoro fuori città e mi fermai in un’area di sosta per un caffè. Mentre mi aggiravo fra gli scaffali dell’Autogrill, mi colpì un libro, il titolo era “Ti prego lasciati odiare”, mi fece subito pensare ad una storia che avevo appena concluso, con un uomo che, per quanto m’impegnassi e nonostante tutto quello che mi aveva fatto patire, proprio non riuscivo a odiare, né, tantomeno, a dimenticare. Così lo acquistai. Beh, quel libro, della divina Anna Premoli, lo divorai in un paio di notti e, d’allora, non ho mai più smesso di leggere romance.

Che tipi di romance ti piace leggere e scrivere?
Beh, basta che siano romance, leggo tutto. Dall’erotico al dark, passando per il chick lit. Invece, io mi diletto a scrivere rigorosamente commedie romantiche o, come amo definirle, fiabe moderne.

Come definiresti la tua scrittura?
La mia scrittura è, senz’altro, ironica. Alcuni dicono anche brillante. Io la definirei fluida.

Come bilanci amore ed erotismo nei tuoi testi?
I miei libri non sono erotici, però, mi piace inserire, ogni tanto, qualche sfumatura sexy. Principalmente, comunque, si parla d’amore, anche se, ci tengo a precisarlo, non in termini stucchevoli.

Quali temi tendi a trattare nei tuoi romanzi?
Confesso che mi piace spaziare. Finora ho affrontato il tema dei chili in più (che per molte rappresenta un problema insormontabile), quello dell’adulterio, ho parlato di rapporti promiscui e di figli contesi. Ma sempre rimanendo fedele al mio stile “leggero”.

Quanto tempo ti occorre per scrivere un romanzo? Quanto dedichi alla revisione?
Ahahahah.
I miei tempi sono biblici. Almeno un anno per scriverlo e un paio di mesi per revisionarlo.
Purtroppo, lavorando full time, non posso dedicare alla scrittura tutto il tempo che vorrei. E poi mi trasformo in una maniaca perfezionista, quando si tratta dei “miei bambini”.

Quali sono le gioie e i dolori dello scrivere rosa?
Mah, per chi, come me, scrive solo ed esclusivamente per passione, credo che siano solo gioie. Io, perlomeno, ho ricevute solo gioie da quando ho iniziato a scrivere.

Nei romance sei #teambadboy o #teamgoodboy? Motiva la tua scelta di squadra.
Assolutamente #teambadboy. Non c’è proprio partita. Mi danno sui nervi i “bravi ragazzi”, quelli che non hanno un difetto che sia uno, sia nella vita reale, sia nei romance. In fondo, non è proprio dei difetti di un uomo che ci innamoriamo noi donne?!

Cosa ti aspetti da questo Festival?
Mi aspetto che sia meraviglioso!
Non vedo l’ora d’incontrare colleghe e lettrici e di abbracciarle tutte!!!

Quali romanzi presenterai/porterai con te al FRI19? Ci saranno anche novità non ancora pubblicate? Cosa troveranno le lettrici e i lettori quando ti incontreranno?
Dunque, sicuramente porterò “L’Amore è per noi”, “Non lo avevo considerato”, primo volume della #TheFateSeries, e spero anche “C’è qualcosa di grande tra di noi”, il secondo volume, che ho ancora in stresura. Incrociate le dita per me!

Grazie Francesca, che le pagine della tua vita siano sempre rosee.
Grazie a voi per avermi ospitata!