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13 novembre 2018

INTERVISTA FRI19 - A. I. Cudil

Grafica banner originale Rocchia Design

Quattro chiacchiere nel salotto di Peccati di Penna con A.I. Cudil.
A.I. Cudil pubblica romanzi d’amore da 2012 quando ha esordito in questo genere con il romanzo “La sindrome di Rubens”, seguito da “Rouge Club”, e da “Imperfetta” poi ripubblicato con il titolo “La chiave del mio cuore”. Nell’arco del 2013 pubblica il romanzo a puntate “Tattoo and Spirit”. Nel 2014 inizia a pubblicare le vicende del Six Senses Spa con Giunti Editore. Del 2014 è infatti “Solo il tuo sapore”, del 2015 “Solo la tua voce” e nell’aprile 2017 esce il terzo romanzo della serie Six Senses, “Solo la tua carezza”.
Il primo romanzo della serie Provence, “Aspettavo solo te”, esce in selfpublishing nel luglio del 2017.
Con lo pseudonimo di Antonia Claudia Romani ha pubblicato il romanzo storico “Gallica” nel gennaio 2018.
Benvenuta A.I. Cudil, quando è nato l’amore per il romance?
Ciao a tutti! Grazie per l’ospitalità.
In realtà non so esattamente quando ho iniziato ad amare il romance. Fin da bambina mi sono sempre piaciute le storie d’amore e le leggevo con molto piacere anche se allora non sapevo si chiamassero romance.

Ricordi la prima storia rosa letta? Quale autore o autrice ti ha “forgiata”?
Domanda difficile! Forse Jane Eyre o La piccola Fadette, avrò avuto dieci anni e non ricordo, mi piacevano i libri che in biblioteca avevano la copertina rosa-viola. Sono stata un’assidua frequentatrice della biblioteca fina dalla quarta elementare, la bibliotecaria il primo giorno mi portò nella sezione per ragazze e io partii da lì. Orgoglio e pregiudizio, Emma, arrivarono dopo JaneEyre, che non mi piacque per nulla e infatti associai al cognome Bronte qualcosa di buio e triste, per fortuna da grande ho letto tutte le sorelle Bronte e mi sono ricreduta! JaneAusten mi faceva sorridere divenne subito una delle mie preferite. Non so chi mi abbia forgiata come scrittrice romance, anche perché ho sempre letto di tutto. Sono partita dai classici che ho letto presto, quando ero una ragazzina. Accanto alla lettura dei giganti della letteratura mondiale mi piaceva anche leggere gli Harmony che scambiavo di soppiatto durante le ore più noiose delle superiori. Ricordo che non era infrequente tra compagne avere sotto il banco sia L’opera al nero della Yourcenar che un Harmony serie oro, una lettura non ha mai escluso l’altra. Se mi permetti, ci tengo a dirlo. Non è che se leggo storie leggere per distrarmi non sia in grado di leggere qualcosa di più complesso. Ci sono momenti e tempi per tutte le letture sta a noi trovare il giusto equilibrio.
Per tornare alla tua domanda quando ho iniziato a scrivere romance ho trovato grandi maestre in SusanElizabethPhillips, Lisa Kleypass, ma anche J.R. Ward e SophieKinsella, generi diversi ma storie avvincenti e protagoniste fantastiche.

Che tipi di romance ti piace scrivere?
Ho iniziato con l’erotico, anzi con un mafia romance, sei anni fa, quando ancora questo termine era sconosciuto in Italia, sono passata attraverso romance erotico, il BDSM, il paranormal romance, male to male e romance classico.
Ognuno di questi sottogeneri, quando li ho scritti, mi ha appassionato, anche se quello con cui mi sono divertita di più è stato il male to male.
A me piace molto variare quindi oggi ti dico che mi piacerebbe scrivere un romance castissimo quasi una storia d’amore platonico, così per rompere gli schemi e sfidare me stessa.

Come definiresti la tua scrittura?
La mia scrittura probabilmente è molto varia, non solo perché cambio spesso genere e sottogenere, ma anche perché cerco sempre protagonisti lontani dagli stereotipi del genere.

Quando scrivi cosa speri di suscitare nel lettore?
Io cerco di comunicare emozioni, vorrei che chi legge le mie storie provasse e sentisse le gioie e i dolori dei miei protagonisti. Si arrabbiasse con loro e ridesse con loro. Vorrei coinvolgerli a tal punto da far dimenticare loro i piccoli e grandi dispiaceri della giornata e donare loro un momento di relax piacevole.

Quanta realtà inserisci nei tuoi romanzi?
La realtà è molto presente nelle mie storie, mi piace la ricerca e mi sforzo sempre di inserire i protagonisti in contesti reali così da renderli più credibili. Tutta la serie SixSenses utilizza come location una Spa che realmente esiste in Rue de Castiglione a Parigi. Persino nel paranormal romance parto dalla vita concreta di tutti i giorni, con le stringenti necessità di lavorare per vivere della protagonista, non parliamo poi di Rouge Club che è proprio ispirato a una storia vera.

Quali sono i temi che più tratti nei tuoi romance?
Ho scritto molte sfumature di romance, con vari temi ma credo che il fil rouge sia sempre il riscatto della o del protagonista, un passaggio dal non avere stima di sé al volersi bene.
La storia d’amore nasce quando la protagonista inizia ad amare se stessa e ad accettarsi. Penso che solo se amiamo noi stessi possiamo amare gli altri e mi rendo conto che tutte le mie protagoniste compiono questo viaggio verso il riscatto di sé e dei propri sogni.

Nei romance sei #teamprotagonistaingenua o #teamprotagonistatosta? Motiva la tua scelta di squadra.
#teamprotagonistatosta e il motivo credo di averlo esposto nella precedente risposta. Toste lo si diventa dopo aver affrontato scelte, vissuto avversità e a me piacciono i protagonisti, maschi e femmine, che hanno un passato da cui sono usciti con le cicatrici che li hanno resi le persone che sono.

Cosa ti aspetti da questo Festival?
Sono molto emozionata. Sarà di sicuro un grande evento perché le organizzatrici si sono date tantissimo da fare e colgo l’occasione per ringraziarle. Avendo organizzato eventi per lavoro so quanto sia complicato accontentare tutti e non impazzire nel cercare soluzioni. Posso dire che spero di incontrare tante colleghe che conosco solo on line e di conoscerle di persone. Mi auguro di avere la possibilità di parlare di libri con le lettrici che vorranno venirmi a salutare, perché non c’è niente di più divertente che parlare con qualcuno dei libri che ci sono piaciuti.

Quali romanzi presenterai/porterai con te al FRI19? Ci saranno anche novità non ancora pubblicate? Cosa troveranno le lettrici e i lettori quando ti incontreranno?
Penso che mi porterò tutta la serie SixSenses, Solo il tuo sapore, Solo la tua voce, Solo la tua carezza e come novità il quarto romanzo, Solo il tuo profumo. Sto pensando anche una novella da regalare alle lettrici ma non mi sbilancio ancora perché vorrei, e ce la metterò tutta per farcela, portare Sognavo solo te, la storia di Paul il fratello gemello di Pauline di Aspettavo solo te che sto scrivendo ora e che fa parte della serie Provence.
In tutta sincerità non so ancora quali gadget preparerò per le lettrici, ma di certo ci saranno le cartoline e i segnalibri e quasi tutti i miei libri. Sto preparando una sorpresa che non posso proprio svelare ora, ma ti ringrazio di cuore per questa bella intervista e per avermi ospitata. Buone letture, rosa e non solo, a tutti!

Grazie A.I. Cudil, che il FRI19 ti apra le porte su tante rosee novità.

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