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Passeggiando nel mondo romance del FRI19, con noi Viola Raffei.
Viola Raffei è una donna di 35 anni, marchigiana, sposata, madre e ora anche disoccupata. Era ormai un po’ di tempo che aveva iniziato a scrivere il suo libro e con questa imprevista sterzata nella sua vita, ha deciso che era arrivato il momento di terminarlo e pubblicarlo. Viola è estremamente socievole e anticonformista, parla di tutto con tutti, non ha peli sulla lingua anche se non tutti apprezzano. Si augura che lo facciano i suoi lettori.
Benvenuta Viola, cosa significa per te scrivere romance?
Per me scrivere è liberazione. Metto nei miei romanzi una parte di me che non sempre posso esternare. Non seguo mai scalette o trame dettagliate, lascio che sia l’emozione del momento a farmi decidere cosa faranno i personaggi. Il genere romance poi, permette di far sognare e io adoro trasmettere emozioni.
Quando hai iniziato il tuo percorso da autrice rosa?
È nato tutto molto casualmente dopo che sono stata licenziata. Avevo un romanzo iniziato da tempo e ho deciso che era il momento giusto per tentare. Avrei potuto vedere questo cambiamento come una sconfitta, invece ho deciso di viverlo come una possibilità.
Come è il tuo stile, come lo definiresti?
Direi che è molto schietto, senza fronzoli. Diciamo che il mio modo di scrivere riflette quella che sono io nella vita di tutti i giorni.
Cosa caratterizza i tuoi romanzi?
L’amore con le sue mille sfaccettature. Sesso, rabbia, gelosia, tradimenti, insomma tutto ciò che fa parte di una relazione. Mi piace poi affrontare tematiche che mi colpiscono. Ho scritto di anoressia, dipendenza dalle droghe, depressione, insomma di problemi purtroppo molto reali. Altra caratteristica di ciò che scrivo è che i miei personaggi sono maledettamente reali: pompiere, wedding planner, fioraio, spogliarellista, impiegata, insomma mi piace raccontare di storie che le mie lettrici possano sentire vicine a loro.
Quando scrivi cosa speri di suscitare nel lettore?
Spero sempre di riuscire a emozionare. Credo che ogni autrice voglia coinvolgere nel profondo, far crescere la voglia di girare la pagina successiva.
Quanto pensi sia importante il lato hot in un romance?
Ha un suo peso, anche se si tratta di preferenze di lettura credo. Ho scritto anche un rosa puro e le mie lettrici lo hanno apprezzato lo stesso. Comunque è innegabile che in ogni storia d’amore che si rispetti, l’attrazione fisica abbia un grosso peso.
Cosa pensi delle critiche volte al genere romance?
Io sono una che ride alle critiche, non si può mai piacere a tutti. D’altronde chi denigra questo genere ha secondo me, un grosso problema, non è capace di sognare!
Nei romance sei #teamprotagonistaingenua o #teamprotagonistatosta? Motiva la tua scelta di squadra.
Diciamo che sono al cinquanta e cinquanta, solitamente alterno nei romanzi che scrivo. Le donne sono favolose in ogni sfaccettatura e non so decidere o propendere per una squadra piuttosto che per l’altra.
Cosa ti aspetti da questo Festival?
Finora tutto è stato virtuale se così si può dire. Finalmente potrò abbracciare molte mie colleghe e lettrici e per me sarà un’emozione grandissima, se ci penso mi commuovo già.
Confido anche che sia anche un modo per far capire che il made in italy va incoraggiato e sostenuto anche nel mondo dell’editoria.
Quali romanzi presenterai/porterai con te al FRI19? Ci saranno anche novità non ancora pubblicate? Cosa troveranno le lettrici e i lettori quando ti incontreranno?
Porterò tutte le storie scritte finora, più un nuovo romanzo che ho in cantiere. Fra l’altro il romanzo “Le fiamme nel cuore” è stato ritirato per essere pubblicato da una nuova Casa Editrice e quindi verrà presentato in tutt’altra veste.
Grazie Viola, che le pagine della tua vita siano sempre rosee.
Grazie per lo spazio!
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