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2 ottobre 2018

INTERVISTA FRI19 - Marco Canella

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Per le interviste del FRI19, oggi un autore: Marco Canella, conosciamolo meglio...
Marco Canella nasce a Copparo (FE) nel 1979, e vive a Tresigallo (FE). Disegnatore e progettista meccanico, attualmente è impiegato presso un’azienda metalmeccanica copparese. Vincitore di diversi concorsi letterari, ha collaborato con il quotidiano La Nuova Ferrara. Nel 2014 e nel 2015 ha frequentato due workshop di scrittura creativa, di livello avanzato, tenuti da Franco Forte. Attualmente ne sta frequentando un terzo. Con Delos Digital ha pubblicato racconti in diverse collane e i romanzi Senti come canta il cuore e Loris, frutto proibito, entrambi nella collana Odissea Romantica. Ha pubblicato, in self-publishing, il romanzo romance Non voglio innamorarmi di te, scritto a quattro mani con l’autrice Fabiana Andreozzi.
Benvenuto Marco! Hai iniziato la tua carriera di scrittore direttamente con il romance? Cosa ti affascina di questo genere?
Ciao e grazie per avermi ospitato.
Ho iniziato scrivendo racconti non di genere per poi orientarmi verso il romance, grazie al consiglio di Franco Forte che, valutate le mie caratteristiche, mi ha consigliato di imboccare quella che ritengo una strada affascinante.
Del romance mi piace, in particolare, poter descrivere i sentimenti, cosa che ho sempre adorato, così come amo il lieto fine visto che cerco di affrontare la vita con ottimismo e con un pizzico di sana follia.

Hai autrici o autori a cui ti ispiri o a cui vorresti arrivare?
I miei autori preferiti sono Massimo Gramellini e John Fante. Ma sono dei miti, almeno per me, e li ritengo perciò inimitabili. Anche il solo riuscire ad avvicinarmi leggermente a due colossi del genere, a livello di stile intendo, lo riterrei un qualcosa di favoloso.

Erroneamente si pensa che il romance sia un genere prettamente femminile sia per quanto riguarda la scrittura che la lettura, come replichi a questo pensiero?
Cerco di replicare coi fatti, visto che le parole servono a poco. Cerco di sudare e di darmi da fare per migliorare, e per dimostrare che anche un uomo, nonostante i tanti pregiudizi, può essere all'altezza delle tante (e brave) colleghe autrici.

Il genere romance è spesso criticato o ritenuto un genere di serie B, ti hanno mai criticato per il tipo di testi che scrivi? Come l’hai presa?
Critiche costruttive ne ho ricevute molte e le ho accettate sempre di buon grado, perché le reputo molto importanti per "crescere"; critiche per il fatto di scrivere romance ne ho avute poche, a dire il vero. In ogni caso, credo che criticare per partito preso sia indice di ignoranza e non serva a granché. Solo a fomentare litigi e malumore; non sarà stupido tutto questo?
Penso che il Festival del Romance italiano sia una bella e importante risposta anche in questo senso: il mondo romance è ampio e coeso, e non sarà di certo qualche critica a poterlo abbattere.

Secondo te perché il romance è degno di essere letto?
Perché è spesso sinonimo di speranza. E mai come oggi serve tanta speranza per riuscire a rimanere a galla in questo mondo che, francamente, non sempre mi piace. Ecco che leggere, non solo romance per carità, serve a evadere e a farmi sentire meglio. La sicurezza del lieto fine, tornando ai romanzi rosa, è un qualcosa di rassicurante che può senz’altro portare beneficio.

Nei romance sei #teamtriangolo o #teamtriangoloNO? Motiva la tua scelta di squadra.
Il triangolo non lo avevo considerato. Ah ah ah. Sono a favore, perché no. Potrebbe, infatti, dare quel tocco di suspense e di imprevedibilità in più a una storia, purché alla fine trionfi il finale lieto. Ovviamente, visto che si parla di romance.

Nei tuoi romanzi tendi a riversare esperienze personali?
Be', qualcosa di mio c'è sempre. Qualche esperienza, ma soprattutto tanti pensieri che attribuisco ai personaggi. Poi, certamente, condisco il tutto con un po' di fantasia che, a mio avviso, non guasta mai. Anzi, può essere un valore aggiunto se le idee sapranno essere originali.

I tuoi romanzi che “mood” seguono? Romantico, erotico, umoristico, drammatico o che altro?
Dipende dal romanzo. Qualcuno è drammatico (Senti come canta il cuore), altri divertenti (Non voglio innamorarmi di te), altri, ancora, contengono “spunti erotici” visto che spesso adoro immettere qualche scena di sesso in quello che scrivo.
Il romanzo inedito a cui sto lavorando, poi, è un erotico a tutti gli effetti, ed è anche piuttosto hot.
Non mi precludo nessuna possibilità, insomma. Adoro cercare di variare, anche per evitare di annoiare i lettori.

Cosa ti aspetti da questo Festival?

Mi aspetto un giorno di festa. Un giornata speciale in cui poter incontrare, conoscere, rivedere tante persone (autrici, autori, blogger, lettori) e in cui il "Made in Italy" possa recitare finalmente un ruolo da protagonista. Mi aspetto, in definitiva, di divertirmi ma senza perdere di vista l'obiettivo principale: condividere con altri, la stessa e grande passione per la letteratura rosa.

Quali romanzi presenterai/porterai con te al FRI19? Ci saranno anche novità non ancora pubblicate? Cosa troveranno le lettrici e i lettori quando ti incontreranno?
Il mio grande obiettivo per il FRI19 è quello di riuscire a portare il nuovo romanzo erotico al quale sto lavorando (come detto sopra). Spero di riuscire a pubblicarlo prima del 29 giugno (giorno del Festival), perché questo lavoro potrebbe rappresentare una svolta per me. Una sorta di secondo tempo, tanto per intenderci. Con tante sorprese annesse; sorprese che, ovviamente, saranno rivolte anche a chi passerà a trovarmi.
Una cosa che vorrei sottolineare è che chi verrà non dovrà per forza avere un mio libro da autografare; venite anche senza nulla di mio, perché quello che mi preme maggiormente è poter incontrare e conoscere più persone possibili, con le quali fare anche solo due chiacchiere e, perché no, una foto.

Grazie Marco, buona avventura al FRI19!
Grazie a voi per la vostra gentilezza. È stato un piacere stare in vostra compagnia.

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