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28 luglio 2017

INTERVISTA - Valentina Bellettini e Eleinda

Salve peccatori, ultima intervista prima della pausa estiva. Ho il piacere di ospitare sul blog: Valentina Bellettini.

Valentina Bellettini, nata a Rimini nel luglio 1983, è una ragioniera che lavora nell’ambito del commercio e si diletta a scrivere fin dalla tenera età, considerando la scrittura come aspirazione della propria vita.
Esordisce nel maggio 2008 con "Profumo d'incenso", pubblicato da Giraldi Editore.  Nel maggio 2009, un suo racconto, “La voce di Minì”, rientra nella rosa dei finalisti al contest “Scrivi un fantasy e incontra Licia Troisi” promosso dal sito Mondadori; un paio di mesi più tardi, la casa editrice la seleziona per partecipare al primo Laboratorio di Scrittura Creativa, e in una delle cinque giornate a tema, la sua poesia "Nel vento" è letta e analizzata dal poeta Maurizio Cucchi.
Partecipando al Torneo Letterario "Io Scrittore" 2011, promosso da Gems, il suo romanzo "Eleinda - Una leggenda dal futuro", il cui genere è tra il fantasy e la fantascienza con protagonista un drago creato in laboratorio, si piazza tra i semifinalisti.
Dopo vari apprezzamenti, il romanzo è finalmente pubblicato a gennaio 2014 da una casa editrice, la stessa che nel 2016 pubblica “Eleinda 2 – La formula dell'immortalità”.
Il 2016 è l'anno della rivoluzione: l'autrice lascia l'editoria classica per passare al self-publishing.

Benvenuta su Peccati di Penna Valentina! Quando hai scoperto la passione per la scrittura?
Ciao Ornella, grazie dell'ospitalità! Mi è sempre piaciuto scrivere: alle elementari, il mio momento preferito era quello del tema, mentre a casa raccoglievo le mie storie su dei quaderni, pensando già di scrivere un libro intero (ma mi fermavo sempre dopo due/tre capitoli!).
Ho sempre avuto una fantasia sfrenata e il bisogno di trasferire le mie avventure su carta.

Qual è stato il tuo primo testo?
Il mio primo “vero” racconto è stata una fan fiction scritta all'epoca del serial “Dawson's Creek”; lo pubblicai su internet in un forum. In seguito scrissi una favola per bambini e una serie di racconti, ma il mio primo romanzo breve fu “Profumo d'incenso”, che nel 2008 segnò il mio esordio con una piccola casa editrice.

Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?
Adoro il fantastico in tutte le sue forme, in particolare fantasy, urban fantasy e paranormal romance; ultimamente ho anche una tendenza al distopico e alla fantascienza, sia da leggere sia da scrivere. Non riesco invece a leggere i romance (che siano storie d'amore puro o dark, non suscitano il mio interesse) mentre non credo riuscirei mai a scrivere un romanzo giallo/thriller, pur piacendomi come letture.

Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione?
Ho cominciato nel 2006 a cercare una casa editrice informandomi su internet e stando attenta a non cadere nelle trappole dell'editoria a pagamento, ma in qualche modo ci sono caduta lo stesso (incredibile quanti stratagemmi si possano trovare per spillare soldi agli autori!) e ora sono passata al self-publishing, alternativa che non avevo mai preso in considerazione convinta che pubblicare con una casa editrice fosse meglio/avesse più valore/fosse più “ganzo”/avrei avuto più assistenza durante il mio percorso. Dopo tre pubblicazioni ho deciso quest'anno di rimettermi in gioco, giocando stavolta in prima persona.

Come è nata l’idea di Eleinda – Una Leggenda dal Futuro? Cosa ti ha ispirato?
L'idea del primo volume della serie è nata ormai più di dieci anni fa, e a darmi l'ispirazione del tema centrale è stata la “connessione” che c'era tra me e la mia inseparabile (tradotta nel romanzo come un rapporto di empatia tra una ragazza, Eleonora, e il drago geneticamente modificato, Indaco) e la necessità di criticare la società moderna sperando di... scuotere menti e anime. Questa mia ultima idea era (ed è) ambiziosa e ingenua al tempo stesso, eppure, nel corso del mio cammino ho incontrato tante persone che si sono identificate nella protagonista oppure hanno riconosciuto che il libro tratta dei temi che portano a riflettere. Obiettivo raggiunto!

Quanto c’è di te in questo testo?
Moltissimo. Ci sono note autobiografiche (non ho solo preso spunto dal rapporto con il mio animale domestico ma anche alcuni viaggi, ideologie, esperienze...) e l'incredibile fascino che suscita in me una creatura fantastica come il drago, così come la passione per le leggende, l'avventura, l'azione... ma anche i sentimenti e le riflessioni profonde. Amo scavare nell'essere umano!
Penso che in ogni personaggio, dagli eroi ai cattivi, ci sia un pochino di me, sia nei pregi sia nei difetti, ma a un certo punto è come se i ruoli si ribaltassero ed entrassi io nei loro panni: è qui che mi diverto, specie con gli antagonisti!

Hai mai affrontato il “blocco dello scrittore”? Come lo hai superato?
Non mi è ancora successo, per fortuna! Forse perché faccio lunghe pause tra un libro e un altro, con molto, moltissimo tempo di gestazione della trama e la successione degli eventi, delle scene e dei dialoghi. Alla fine mi ritrovo così piena di appunti che mettere tutto in ordine è un'impresa, ma so già come muovermi, e se mi capita che la storia prende una piega diversa che mi svia un attimo dal percorso, faccio passare uno o due giorni dove ci rimugino sopra, et voilà! Trovo l'incastro!

Cosa vuoi comunicare con il tuo Eleinda – Una Leggenda dal Futuro?
Desidero smuovere le coscienze, evidenziare quanto il progresso ci stia facendo allontanare dalle cose semplici e gli uni dagli altri: siamo sempre di corsa, non ci fermiamo mai, concentriamo le nostre energie sul superficiale e l'abitudinario. Nonostante l'avvento dei social, io credo che non ci siamo mai allontanati così tanto come adesso; sembra che siamo vicino alle persone “virtuali” ma è un'illusione, mentre quelle reali e vicine, in particolare la famiglia, passano spesso in secondo piano.

Riassumendo il concetto: voglio salvare il mondo da se stesso (sono tragicomica, ed è una frase da intendere in entrambi i sensi ;)).

Cosa pensi del Self-Publishing?
Penso che sia l'opportunità di cui avevo bisogno, e, per tutti, una valida alternativa alla pubblicazione con una casa editrice.
Quando ho cominciato io (frase che mi fa sentire vecchia, e ho 34 anni) si poteva pubblicare un libro solo tramite editore: ora si può provare a realizzare il proprio sogno senza cedere alle proposte a pagamento e senza cadere nelle trappole che certi furbetti celano tra le righe del contratto: prima di firmare ci si può pensare molte volte! E dato che la maggior parte delle case editrici non cura la promozione, se si è un tipo che “non si tiene” come me, il Self-Publishing è libertà d'azione capace di assecondare tutte le proprie esigenze, dal prezzo del libro al formato, dalla distribuzione alla promozione. Soprattutto, si diventa consapevoli (e in tempo reale) dell'andamento delle vendite del proprio libro, cosa che a me personalmente è rimasta oscura per tutti questi anni fino all'uscita della nuova edizione (self) di “Eleinda – Una Leggenda dal Futuro”! Sarò stata sfortunata (e ingenua), ma non sono l'unica che ha avuto brutte esperienze ed è passata al Self-Publishing proprio a seguito di queste delusioni. Il Self-Publishing non è sicuramente una strada tutta rose e fiori ed è molto impegnativa, però da molte più soddisfazioni!

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Il mio progetto più urgente è pubblicare la nuova edizione di “Eleinda 2 – La formula dell'immortalità” (questa volta self), dopodiché vorrei scrivere il terzo volume e un romanzo che invece non c'entra nulla con questa serie ed è autobiografia pura. Ho molto da raccontarvi, e spero ancora di aiutare qualcuno attraverso la mia esperienza.

Grazie a Valentina per averci dedicato il suo tempo. In bocca al lupo e buona scrittura!
Grazie!

1 commento:

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