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27 luglio 2017

INTERVISTA - Marcello Iori e Terre Deus Dominus

Salve peccatori, nuova intervista! Oggi su Peccati di Penna: Marcello Iori.

Ho scritto il mio primo romanzo a 13 anni. Tra il 2003 e il 2016 ho concluso 7 romanzi, attualmente in corso di revisione (uno dei quali lo avete “tra le mani”).
Nel 2007 ho pubblicato con l’Editore Firenze Libri il romanzo fantasy “5”.
Nello stesso anno ho pubblicato sul quotidiano nazionale La Repubblica un piccolo racconto dal titolo La Luna Bruciata.
Nel periodo febbraio – marzo 2017 ho partecipato a un corso intensivo di scrittura creativa e giornalismo per migliorare la mia scrittura e acquisire le competenze (e conoscenze) necessarie per affrontare il mercato editoriale odierno.
Sono un appassionato di libri, ne leggo circa 30 all’anno, principalmente romanzi di narrativa generale e saggistica. In una settimana di allenamento ho raggiunto i 1086 PAM (parole al minuto) grazie agli esercizi di Buzan. Di solito, però, leggo a non più di 400 PAM.
A settembre 2016 ho pubblicato in self Publishing la prima parte di una saga Fantasy (Terre Deus Dominus – Uno Yogi, l’Apprendista e il suo falco) della lunghezza di un milione e quattrocentomila caratteri (spazi inclusi). Il romanzo è stato revisionato ulteriormente e da giugno 2017 è disponibile in una nuova edizione.
Oltre al mondo letterario, ho svolto diversi lavori, soprattutto nell’ambito dell’alimentazione e dell’ambiente come cuoco macrobiotico, conferenziere e archivista in una azienda impegnata nel sociale.

Marcello Iori, benvenuto su Peccati di Penna! Quando hai scoperto la passione per la scrittura?
Ciao, è un piacere scambiare due parole con te. La verità è che ho scoperto prima la passione per il racconto (a voce) grazie alle storie della mia bisnonna. Ero giovanissimo, parliamo di un ragazzino di 8, 9 anni. I suoi racconti di bambini che vivevano in campagna, che si amavano o rubavano le male dagli alberi, hanno stimolato la mia immaginazione e, crescendo, intorno ai 13 anni, ho iniziato a scrivere qualcosa di mio. Lo facevo su pezzi di carta, su quadernini durante le ore di lezione o a casa, di nascosto. Da allora non ho mai smesso di scrivere.

Qual è stato il tuo primo testo?
Avevo 13 anni, come dicevo. Un breve romanzo dell’orrore dal titolo Il Castello. Poi nel 2007 ho avuto una breve esperienza con una casa editrice di Firenze che ha pubblicato 5, la prima parte di una saga fantasy che ho ideato all’età di 19 anni.

Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?
Fantasy e il romanzo di formazione, sono i generi che mi caratterizzano di più. Ho una predilezione anche per l’Horror, e di recente ho pubblicato su Amazon Il Ponte Oscuro dell’Anima, che si può leggere gratis anche su wattpad.com. Non ho ancora scoperto quale genere non riesco a leggere o a scrivere, forse i romanzi rosa.

Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione?
Ho avuto una spiacevole esperienza con una CE a pagamento (appunto con il libro 5). Da allora ho scritto per me stesso, fino all’anno scorso quando decisi di uscire dal guscio e iniziare a proporre quello che facevo di nascosto. Terre Deus Dominus è stato pubblicato per la prima volta nel 2016 e, senza fare pubblicità (a parte un paio di blog, ma diversi mesi dopo), ha riscosso buone critiche e vendite. Adesso è presente in una nuova versione, più economica e leggera. Ho revisionato il testo per renderlo competitivo con quelli che hanno avuto la fortuna di avere un editing professionale. Oltre a TDD, in commercio (come auto-pubblicazione) ho lanciato altri due libri: Sulle Sponde del Gange (romanzo di formazione), al sito ilmiolibro (si può leggere una corposa anteprima), e Il Ponte Oscuro dell’anima di cui ho già accennato. 

Come è nata l’idea di Terre Deus Dominus? Cosa ti ha ispirato?
Avevo 20 anni, era il 2004, e siccome mi interessavo di manga e spiritualità, mi è venuta l’idea di unire lo stile fantasy giapponese con le figure mitiche dell’oriente (le epiche Veda e simili, yogi, guru etc). Volevo scrivere un fantasy alternativo, che non parlasse solo di guerre con le spade e draghi sputafuoco, ma che fosse il più versatile possibile. TDD è una via di mezzo tra Pirati dei Caraibi, One Piece (mi riferisco sempre al manga non la serie TV) e il Signore degli Anelli.
Le terre non sono sicure. I mari sono assediati da pirati senza scrupoli. Il vecchio Ananda Coolie è costretto a portare in salvo il suo protetto Alexander verso un oceano inesplorato, temibile, le cui acque sono agitate da fulmini, nebbie e un potere occulto. Un luogo dal quale persino i Dominatori stanno alla larga. Guidati dal temerario falco alieno (Horus), dopo otto anni di navigazione solitaria, si imbattono in una nave pacifista sotto attacco da una flotta di mercenari in cerca di tecnologia. La battaglia è dura e segna per sempre il loro cammino, aprendoli a un destino di guerre e sacrifici. In un mondo in cui gli amici diventano nemici, dove gli Dei governano incontrastati, pochi uomini si fanno carico della speranza con l'obiettivo di riportare Gaia verso una pace unificata.
Quanto c’è di te in questo testo?
Nel testo nessuno dei personaggi mi rispecchia, è un fantasy e le influenze sono venute in massima parte dai manga giapponesi (i nomi di alcuni personaggi sono orientali: Kaeda Sakiamuni, uno dei protagonisti. Coolie Ananda, lo Yogi. L’ammiraglio Sanzo e il Vice Sakura Turijama). C’è solo la mia esperienza di scrittore e uomo (ho 33 anni), che fa da regista alla narrazione.

Hai mai affrontato il “blocco dello scrittore”? Come lo hai superato?
Sì, è capitato. Il fatto è avvenuto più per sconforto nei confronti del mercato editoriale moderno che per un vero blocco di idee. Il mercato editoriale delle grandi CE (Case Editrici) predilige opere di autori già noti o che hanno una carriera professionale forte alle spalle (sceneggiatori, avvocati, professori universitari, medici, giornalisti e simili). Io sono un signor nessuno. Sì, ho fatto i miei studi ma non sono un professore plurilaureato. Scrivo da 20 anni e sono felice così, questa è la mia qualifica più grande. Come l’ho superato? Decidendo di non sopprime più la mia passione per le storie e la scrittura. Ora scrivo tutti i giorni, instancabilmente. Passo 4/5 ore al giorno a scrivere, ho molti progetti. Se mi blocco, allora vado a fare un giro, magari in un parco o al mare, l’importante è non pensarci troppo. Il blocco è transitorio non è per sempre.

Cosa vuoi comunicare con il tuo Terre Deus Dominus?
Che la vita è una possibilità, che non è scontata, dobbiamo proteggerla per proteggere noi stessi. Il mio Fantasy TDD è un tributo alla vita, alla lotta che dobbiamo intraprendere per sperare in un futuro migliore. Infatti TDD inizia con una frase di Tolkien, tratta dal Signore degli Anelli: Accade sovente così, Sam, quando le cose sono in pericolo: qualcuno deve rinunciare, perderle, affinché altri possano conservarle.

Cosa pensi del Self-Publishing?
Ho un parere positivo, che è quello di dare la possibilità a tutti di diffondere la propria arte/vocazione o passione. E uno negativo: che è una cosa che non si può in alcun modo controllare e cambierà inevitabilmente il mercato e non sono sicuro che lo farà nel senso positivo. Nel senso che ogni autore prima di mettere nel web la propria opera, dovrebbe fare il meglio che può per renderla leggibile, senza incongruenze e onesta. Anche io ho commesso l’errore, con la prima edizione di TDD, di lanciare il mio libro nel mercato editoriale senza un’approfondita revisione. Per fortuna me ne sono accorto in tempo e ho fatto le dovute correzioni. Ci vorrebbe sempre un editing, ma non tutti possono permetterselo; quantomeno, fate prima leggere il vostro scritto a un lettore forte che magari possa indicarvi gli errori e le incongruenze. Come autori italiani abbiamo il dovere di alzare il livello letterario, altrimenti le grandi CE continueranno a preferire i libri di Corona o di qualche calciatore, youtuber o giornalista di turno e via dicendo, abbassandolo (non è un caso che poi i Big restano sempre gli autori esteri).

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Scrivere, scrivere e scrivere. Penso a un sito di letteratura in cui poter parlare anche dei temi che mi stanno più a cuore: la salvaguardia dell’ambiente e delle specie in via di estinzione.

Grazie a Marcello Iori per averci dedicato il suo tempo. In bocca al lupo e buona scrittura!
Grazie a Te. Ciao.

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