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20 marzo 2017

BLOGTOUR - La legge di Murphy di Daniela Saviozzi | Estratto

Benvenuti al terzo appuntamenti con #Murphynontitemo! Un estratto con card vi aspetta per avvicinarvi a questo romance ironico.


ESTRATTO

«Quindi ti sto simpatico...»
«Cioè… voglio dire, proprio simpatico...»
«So di non esserlo. Ma lo faccio apposta, sai? Preferisco il distacco, sul lavoro, sempre, aiuta a rimanere lucidi, a non lasciarsi coinvolgere troppo, come per esempio è successo a te.»
«Certo, capisco... Come, scusa?»
Sbaglio o ha detto che io mi sono lasciata coinvolgere? E da cosa?
«Hai capito.»
«Capito cosa? Parla chiaro...» Sono già sul piede di guerra.
«Stasera, in scena, c’è stato un momento in cui... be’, il bacio non era proprio finto, giusto?»
Mi sento avvampare per l’imbarazzo. E io che credevo di avergliela data a bere, e invece si è accorto di tutto! Okay, quando si viene scoperti la strategia è negare sempre, anche di fronte all’evidenza. 
«Che cosa? Ma come ti permetti!» gli ribatto in tono risentito.
«Andiamo, non fare l’ingenua... faccio questo mestiere da anni, vuoi che non sappia distinguere una recita dalla realtà? Io so quando un bacio è finto, ne ho dati a centinaia!»
Ecco, grazie di avermi avvisata del raggiungimento di questo Guinness.
«E cosa c’entrano i tuoi baci, adesso?»
«Dico solo che so di cosa parlo, e so distinguere un bacio di scena da uno che non lo è affatto. E il tuo non lo era. Tu hai chiuso gli occhi, Valeria…»
«Come da copione!»
«Già, ma ti sei lasciata andare: tu non eri più su quel palco, tu eri completamente in mia balìa, ti sei lasciata trasportare dall’emozione.»
«Io? E tu, allora? È da quella stupida prova di improvvisazione che non desideri altro che baciarmi, ammettilo! Sono l’unica con cui hai azzardato una scena così fisica e romantica, e poi sei sempre lì a punzecchiarmi, a riguardarmi, a intrometterti se flirto con Max. O sbaglio?»
«No, non sbagli» dice abbassando il volto un secondo, per poi tornare a perforarmi l’anima con i suoi occhi blu.
«No, non sbaglio! Un attimo... cosa?»
«Ho detto che non sbagli, che è tutto vero. Anche adesso.»
«Adesso cosa?» chiedo cercando di non fissarlo, nonostante lui sia come un magnete da cui i miei occhi e le mia labbra sembrano essere inesorabilmente attratti.
«Adesso per esempio vorrei baciarti, e spero che l’idea non dispiaccia neanche a te» dice avvicinando pericolosamente la bocca alle mie labbra.
Il suo fiato caldo sul mio collo e la meravigliosa fragranza che ha inondato questo ascensore stanno abbassando tutte le mie difese.
«Io non...»
Mi spiegate come accidenti si fa a combattere per settimane contro il pensiero fisso dei suoi occhi nei miei, doverlo baciare da copione (ebbene sì, forse ho recitato con troppo trasporto) e poi ritrovarmelo qui, intenzionato, se non sbaglio, a baciarmi mentre siamo bloccati in un metro quadrato di ascensore?
Devo resistere, devo resistere...
«Tu cosa...»
È uno strazio, questa attesa, anche perché non so bene che cosa augurarmi... Voglio dire, o mi baci o te ne stai a distanza di sicurezza, no? Essere a due millimetri dalla mia bocca e cincischiare mi rende nervosa... o ti lanci o torni alla parete opposta dell’ascensore, va bene?
E poi lui non era quello che amava la distanza con i colleghi?
«Be’, ecco, la distanza tra colleghi credo sia la cosa migliore..»
«Sì, è vero, ma qualcosa mi dice di ridurla, questa distanza, con te...»
Sono praticamente spiaccicata contro la pulsantiera, e lui, ormai vicinissimo, ha il braccio sollevato sopra la mia testa appoggiato alla parete alle mie spalle. In trappola, ecco dove sono finita.
«Ah, certo, in realtà non mi consideri una collega, vero? Perché tu sei il grande attore e regista e io una semplice cameriera di trattoria romana a cui ti piace un sacco dare ordini e far venire la tremarella!»
«Perché, stai tremando?»
«Oh, dai, hai capito benissimo cosa voglio dire. Tu mi reputi una rompiscatole che non capisce niente di teatro e monologhi e...» Annuisce con un sorrisetto malizioso. «E ti piace un sacco fare la primadonna» farnetico, «anche se sei un uomo, ovviamente, o quei baffetti sarebbero finti e invece sono deliziosi, e… voglio dire… insomma, io non ti sopporto. Ti odio perché sei scontroso e non sorridi mai, e meno male perché con i tuoi sorrisi fai solo danni, e poi pensi di sapere sempre tutto e consideri inferiori tutti gli altri e...»
«Finito?»
«No, ho ancora un sacco di cose da dire...»
«Shhh...»
E mi chiude la bocca con le sue labbra.
Avete presente i fuochi d’artificio?

Per partecipare al giveaway ricordatevi di commentare tutte le tappe del tour e usare l'hastag:  #Murphynontitemo

5 commenti:

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