Peccati di Penna è onorato di ospitare Matteo Strukul
autore de I MEDICI che, come penso sappiamo tutti, ha riscosso un grande
successo.
Matteo Strukul è romanziere e sceneggiatore. Vive fra Padova, Berlino e la Transilvania.
Laureato in Giurisprudenza e dottore di ricerca in diritto europeo, ha pubblicato per Mondadori
La giostra dei fiori spezzati (2014) e per Multiplayer Edizioni I Cavalieri del Nord (2015). Per le edizioni e/o ha firmato i romanzi: La ballata di Mila (2011), Regina nera (2013) e Cucciolo d'uomo (2015), in pubblicazione in 20 Paesi - fra cui Stati Uniti, Inghilterra, Germania - e opzionati per il cinema.
Nel 2016 ha pubblicato Il sangue dei baroni per Fanucci e nel 2017 uscirà con un romanzo su Giacomo Casanova per Mondadori.
Editor di Multiplayer Edizioni, è direttore artistico del festival letterarioSugarpulp e di Chronicae, il festival Internazionale del Romanzo Storico, patrocinato dal MIBACT. Docente di Vigamus Academy presso l’Università degli Studi Link Campus University di Roma, scrive per le pagine culturali del Venerdì di Repubblica.
La giostra dei fiori spezzati (2014) e per Multiplayer Edizioni I Cavalieri del Nord (2015). Per le edizioni e/o ha firmato i romanzi: La ballata di Mila (2011), Regina nera (2013) e Cucciolo d'uomo (2015), in pubblicazione in 20 Paesi - fra cui Stati Uniti, Inghilterra, Germania - e opzionati per il cinema.
www.matteostrukul.com |
Benvenuto tra i peccatori di penna, Matteo. Hai creato un prodotto editoriale con forti basi storiche, che rapporti hai con questa materia?
Grazie infinite per dedicare tempo e attenzione al mio
lavoro. Dunque, il rapporto con la Storia nasce grazie al primo libro letto da
ragazzino: l’Iliade di Omero. L’epica, certo, il mito, naturalmente. Ma la
Storia come memoria, come culla della nostra cultura, è per me un tema
irrinunciabile e che esercita sulla mia persona una fascinazione che
nessun’altra materia ha. L’Italia ha smarrito la memoria e sta maturando invece
un pernicioso culto dell’oblio. Ho voluto scrivere questa trilogia per ribadire
l’importanza delle nostre radici culturali e artistiche come ITALIANI.
Perché hai scelto
proprio la famiglia de I MEDICI per la tua trilogia?
I Medici sono il Rinascimento e sono Firenze. E Firenze
fra il Quattrocento e il Cinquecento era il centro del mondo. Come potevo non
raccontare la storia di una dinastia tanto importante? Anzi, la domanda vera è:
perché così pochi romanzieri italiani hanno dedicato attenzione ai Medici? Da
sempre provo a scrivere i romanzi che vorrei leggere e non trovo. Ecco il
perché di questa trilogia.
Ricordi il momento
in cui hai deciso di scrivere il primo romanzo? Cosa ti ha ispirato e in quanto
tempo lo hai concluso?
Come dicevo, da una parte il fatto che non avevo letto
romanzi di autori italiani dedicati alla figura di Cosimo il Vecchio e Lorenzo
il Magnifico, dall’altro che proprio Cosimo fosse stato esiliato da Firenze a
Padova, la città dove sono nato e in cui, tuttora, vivo per una parte dell’anno.
Sui tempi di realizzazione rispondo sotto. Se alludi al mio primo romanzo in
assoluto, be’ allora è La ballata di Mila. Anche in quel caso volevo raccontare
una storia che non c‘era nella letteratura italiana: quella di una donna
vittima di uno stupro che cerca la propria vendetta, divenendo una killer
professionista. Ne è uscita una trilogia che è diventata di culto presso
lettrici e lettori. Credo che Mila sia un personaggio fantastico. Le sue storie
sono romanzi pulp intrisi di action-thriller
Quanto tempo hai
dedicato alla ricerca e alla consultazione? Studio e scrittura sono andati di
pari passo o ti sei dedicato prima a l’uno e poi all’altra? Avevi già in mente
una trilogia?
Ricerca e consultazioni hanno richiesto un periodo di
circa due anni. Dovevo ricreare quel mondo, capisci? E non alludo solo alle
architetture, alla toponomastica, alle geografie politiche ma penso anche alle
tecniche di duello e battaglia, al linguaggio, i costumi, le unità di misura e,
ancor più difficile, la forma mentis dell’uomo e della donna nel Rinascimento.
E però volevo mantenere forte e vivo il ritmo narrativo del romanzo d’appendice,
adattandolo al lettore del 2016. La scrittura è arrivata quando il mondo era
pronto. Ci sono voluti altri sedici mesi circa. Calcola circa cinque mesi a
romanzo. Sì, avevo in mente da subito una trilogia perché sapevo già chi
sarebbero stati i protagonisti e dunque Cosimo il Vecchio, Lorenzo il Magnifico
e Caterina.
I Medici. Una regina al potere, uscita prevista il: 12/01/2017
Cospirazioni,
politica, arte, passioni, come riesci a gestire tutto questo materiale e
organizzare la stesura di un romanzo? Scrivendo de I MEDICI avevi tutto già ben
chiaro o qualcosa è nata in corso d’opera?
La spina dorsale dei primi due terzi della trilogia è
rappresentata dalle Istorie Fiorentine di Nicolò Macchiavelli. Però da sempre
nei miei romanzi sono i personaggi a dettarmi la storia. Quindi le sorprese, i
cambi di ritmo e prospettiva arrivano da loro. Io mi limito a riportare le loro
volontà eh eh eh.
Sei un autore che
mentre scrive si affida anche all’ispirazione innescata dalla musica, ebbene mi
chiedevo, in che modo essa influenza il processo creativo?
Questo rimane un mistero. Credo che nel mio lavoro ci
siano cose che non si possono spiegare. Ed è il bello di essere un romanziere.
Esiste una componente di meraviglia che non si trova nei manuali o nelle
istruzioni. Ecco, la meraviglia e l’immaginazione sono le grandi protagoniste
del romanzo. Almeno per me. Dobbiamo tornare a scoprirle. Musica e Letteratura
sono, credo, i mondi perfetti in cui queste due sorelle amano vivere.
I tuoi personaggi
sono ricchi di sfumature, come riesci a delinearli così bene? Dove attingi per
ricreare la loro personalità? Tra quelli di cui hai scritto, quale personaggio
ti ha dato maggior soddisfazione e perché?
Attingo dalla mia scrittura. E dalle emozioni. E dalle
letture che ho fatto. E dalla vita. Ho studiato a lungo Tim Willocks, mio
mentore e maestro, che è forse l’autore che più di tutti approfondisce
motivazioni e scelte dei personaggi. Leggi Religion e I 12 Bambini di Parigi e
vedrai che meraviglia. Il personaggio maschile che ho amato di più è Lorenzo il
Magnifico con le sue contraddizioni e i propri tormenti interiori, una figura
davvero affascinante. La figura femminile che sento più “mia” è Laura Ricci:
una donna bellissima e crudele che tuttavia compie atti scellerati a causa di
un passato terrificante. Però devo anche
dire che nel prossimo romanzo, Una regina al potere – che esce il 12 gennaio –
ci sono almeno tre grandi personaggi: Caterina de’ Medici, Nostradamus e Raymond
de Polignac.
Con i tuoi romanzi
unisci storia e intrattenimento, il tuo scopo con questa trilogia è in primis rimarcare
il passato o intrattenere? Cosa vuoi trasmettere principalmente al lettore? Un
buon libro, film, o una buona serie televisiva, secondo te, devono mirare più
alla veridicità o ad appassionare il pubblico? Credo che questo sia un
argomento scottante per il genere storico.
Il romanzo non è il saggio. E non è nemmeno la serie tv.
È un altro tipo di miscela. Personalmente amo da sempre i grandi romanzi:
quelli che intrattengono, svelando mondi che non conoscevo. Attendibilità
storica e suggestione fantastica sono le componenti necessarie del romanzo
storico. Verosimiglianza e magia della scrittura. Un bravo romanziere è un po’
come un alchimista. Conosce le proporzioni e i rapporti e perciò credo che il
feuilleton sia il genere perfetto per questo tipo di storie. Pensa a La reine
Margot di Dumas, a Religion di Tim Willocks, a Michael Kohlhaas di Heinrich von
Kleist: rileggendo simili capolavori un buon romanziere ha tutto quello che
serve per inventare una grande storia, facendo attenzione a mantenere intatta
l’attendibilità. Voglio che il lettore si diverta anzitutto e poi magari, al
termine della lettura, maturi curiosità per un periodo particolare o per temi
come la memoria e il mecenatismo, l’arte e la bellezza, la cultura come
elemento strategico di un modello economico vincente.
Cosa provi nel
sapere di esser arrivato a così tante persone?
Be’ è la cosa più bella. Ringrazio il mio editore Newton
Compton per aver creduto così tanto in questo progetto. Spero e credo che se
così tanti lettori hanno scelto di dedicare il proprio tempo a questa trilogia,
allora forse un po’ di merito è anche della mia scrittura e delle mie storie.
Quello che ancora mi sconvolge, quando ci penso, è che leggeranno questa
trilogia anche in Germania, Gran Bretagna, Spagna, Turchia, Olanda e in
tantissimi altri Paesi. Grazie davvero.
Dopo la trilogia
de I MEDICI, hai già in mente una nuova serie con la quale stupirci? Ho letto
qualcosa in giro ma sono ansiosa di ricevere la risposta dal diretto
interessato.
Ci sono grandi progetti all’orizzonte ma è ancora tutto
top secret. Abbiate fede, vedrete che se avete amato I Medici anche queste nuove avventure non vi dispiaceranno, almeno
spero.
Ti ringrazio
infinitamente per la pazienza, mi rendo conto di aver posto una marea di
domande, ma da lettrice non potevo che cedere alla curiosità.
Grazie infinite a te!
Se volete conoscere meglio il secon romanzo de I MEDICI, in questo blogtour potrete non solo approfondire alcuni aspetti ma leggere anche alcune interessanti recensioni... in attesa della mia che spero non tarderà ad arrivare.
Un saluto e buone letture.
I tre libri mi sono talmente piaciuti che li ho regalati subito alla biblioteca comunale (poverissima) perchè li possano leggere anche altri.
RispondiEliminaBellissimo gesto *-*
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