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18 luglio 2016

BLOGTOUR - I delitti della laguna di Letizia Triches | Tappa N2 I Personaggi

Salve peccatori, eccoci qui con il secondo step del blogtour dedicato a I delitti della laguna,  una bella tappa a base di personaggi.

Prima tappa qui.

Ammetto che è stato abbastanza impegnativo trovare volti affini a ciò che è scritto e a ciò che ho immaginato ma, alla fine, ho formato la mia scuderia di "attori" da condividere con voi.


Febbraio 1990. Giuliano Neri, restauratore fiorentino, arriva a Venezia per lavorare sui dipinti della collezione di Alvise Volpato, un noto psichiatra con la passione per la pittura. Questo è il motivo ufficiale. Quello reale, invece, è l’indagine condotta da Chantal Chiusano: alle orecchie del commissario è giunta l’eco della fama di Neri nel risolvere casi complicati. E quello che ha tra le mani è senza dubbio complicato: Otis Moore, un magnetico bluesman afroamericano, soprannominato “il Moro di Cannaregio”, si era trasferito in città di ritorno dal Vietnam ma, soggiogato dalla laguna, non era mai riuscito a ripartire. E ora è morto. 
Scavando nella vita di Otis, il commissario è spinto ben presto a indagare sulla criminalità legata al mondo dell’arte. Forse il musicista non era estraneo a certi affari illeciti. Così come non lo erano le famiglie dei Favero, dei Volpato e dei Luni, tutte legate in qualche modo alla band di Moore. Proprio quando Chantal e Giuliano pensano di aver trovato una via per risolvere il caso, ecco che le acque restituiscono il corpo seminudo e straziato di una donna…


 : Otis Moore detto "Il Moro": ama labellezza e l'arte, è un uomo estroso, carismatico, con un forte debole per le donne capace di creare un legame con le persone. Non tutti lo amano, altri forse lo amano troppo, ma chi è davvero? Da dove viene, che radici ha nella penisola italiana?  Di sicuro, per trovarsi a Venezia, non si può definire amante del carnevale.
Erano le undici in punto: un vero pienone e posti esauriti. Il vibrato del Moro riempì la sala e la sua chitarra cominciò a parlare al cuore del pubblico. Gli occhi degli avventori erano puntati su di lui, perché il nero era davvero bello e nessuno riusciva a smettere di guardarlo. Le sue labbra carnose, dal disegno perfetto, si aprivano su una dentatura bianchissima. Sul mento gli fioriva una simpatica fossetta. Occhi maliziosi e ammiccanti, gambe lunghissime che terminavano in un fondoschiena sporgente. Ogni particolare del suo atletico corpo era degno di attenzione
Chantal Chiusaro, commissario dalle forme morbide, non informa, dedita al lavoro, con un astio particolare per la criminalità organizzata, diffidente verso il prossimo. Scappa dalla sua città in seguito a una perdita.
Il commissario Chantal Chiusano, mattiniera come sempre, si era alzata all’alba. Le piaceva uscire di casa molto presto, per evitare i turisti che si riversavano nelle calli. Da quando si era trasferita a Venezia, approfittava di ogni momento di solitudine per orientarsi nella città. Un ottimo esercizio per orientarsi anche nell’anima. Dopo la morte di suo marito, si era resa conto che non sarebbe rimasta a Napoli se non per il tempo necessario a riprendersi. Il funerale di Michele Mosti era servita proprio a quello, a convincerla che era giunto il momento di presentare la domanda di trasferimento. Aveva chiesto di essere mandata in una città di mare e l’avevano accontentata. La Laguna però la intimoriva. Non era il mare di Napoli. In commissariato c’erano diversi poliziotti come lei, meridionali e spaesati.
Si incamminò in direzione del Sestiere San Marco e arrivò a Corte Gregolina in venti minuti, uno slargo che pochi Veneziani conoscevano. Ed era un peccato, pensava Chantal, passando accanto all’originale vera da pozzo che ricopiava una cesta di vimini. Entrò, tirò un bel respiro e affrontò le ripide scale, prevedendo che sarebbe arrivata in cima con il fiatone. Le avrebbe giovato un po’ di esercizio fisico. Così si ripeteva, per rassicurarsi sui suoi chili di troppo. Sarebbe stato meglio rinunciare allo zucchero nei numerosi caffè e mangiare più spesso a casa anziché fermarsi alla tavola calda.
Giuliano Neri, il protagonista, un restauratore che come nelle migliori serie si trova a collaborare con la polizia quando si tratta di "delitti d'arte".
 Una mattina di marzo, Giuliano Neri preparò la valigia e diede un’ultima occhiata al suo studio. Al grande cavalletto posto al centro del laboratorio, agli scaffali pieni di libri, ai ripiani su cui stazionavano in bell’ordine gli strumenti del mestiere, al camice appeso all’attaccapanni. Nel cuore e nella mente un’unica emozione: il senso di aspettativa per il prossimo incontro con Stella La Rosa. Controllò l’ora e si affrettò a uscire.
Stella La Rosa, commessa, amica di Giuliano, con la sua parlantina e carattere solare e affabile riesce a ottenere più informazioni della polizia.
Il viso di Stella vicino al suo, la soffice massa dei suoi capelli che l’umidità rendeva più ricci, erano un richiamo quasi prepotente. Con le dita cominciò a stuzzicarle il lobo dell’orecchio.

 : Matilde Volpato e suo fratello Alvise Volpato appartengono alla "nobiltà" di Venezia, una famiglia rinomata e consociuta, di un certo prestigio e quindi benestante. A causa di una eredità mal spartita, i due sono in conflitto. Alvise oltre ad essere uno psichiatra è un collezionista di opere d'arte grazie alle quali incontra Giuliano Neri. 
Loris Favero, dal suo angolino, è un marito dai gusti singolari che però la moglie è contenta, anche troppo, di assecondare. Il giovane di casa, Adriano Favero intanto è in cerca della sua strada e tutelato più dallo zio che dai suoi genitori, cerca la sua strada nella musica e per questo ha avuto qualche discussione con il suo compagno di band Otis Moore.  Non ama lo status delal sua famiglia, più interessata al denaro che alle persone. 
«Mi fa schifo coltivare solo le amicizie da cui si può trarre un vantaggio. Ricavare il massimo da ogni situazione, strusciarsi con gente che magari non la pensa come te, per pompare il massimo di ciò che può tornarti utile… Io ci vomito sopra».
Il genere di scelte dei Favero. Non c’era da stupirsi se provava disprezzo per quello stile di vita. Neri annuì quasi impercettibilmente. Avvertiva sulle spalle il peso della responsabilità, ma non si mosse, aspettando il seguito.

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Bianca Luni ha perso la madre per suicidio, restando con la zia Elvira, di cinque anni più grande.
 Il restauratore era rimasto seduto da una parte, aspettando che la gente defluisse. Osservava i musicisti rimettere a posto gli strumenti, riprendersi le proprie cose. La sua attenzione però era concentrata sulla cantante. Trentacinque anni, forse meno, aveva la carnagione molto chiara delle bionde e gli occhi grandi e sentimentali. Somigliava molto a qualcuno, anche se non era in grado di dire a chi
Una storia fatta di amore-odio, di devozione e sensi di colpa. L'una si prende da sempre cura dell'altra soprattutto da quando Elvira Zanini sembra essere afflitta da una mallattia mentale per la quale è in cura da Alvise Volpato. Stelio Luni è un professore e pittore, duplica opere f'arte per rivenderle come souvenire tramite Loris Favero. Bianca è più giovane di suo marito Stelio e trova sfogo nel cantare per Otis Moore.
Quindi fu la volta di Help The Poor e la voce di Bianca Masiero si alzò, calda e dolente. Cominciò con un tono sommesso, come se stesse mettendo il pubblico al corrente di qualcosa di molto intimo, poi la chitarra di Otis interagì con lei. Sembrava un prolungamento della sua voce, ne sottolineava il timbro, l’espressività, non si limitava a sostenerla o accompagnarla, ma le faceva da contrappunto, rispondendo al canto con fraseggi che avevano caratteristiche quasi umane. Fra il chitarrista e il suo strumento, intanto, si era creata una simbiosi. La chitarra era viva e rispondeva alle sue sollecitazioni. La imbracciava, la maneggiava, l’appoggiava sui fianchi, con il manico puntato in avanti, toccava e sfiorava le corde. E giù dal palco non c’era nessuno che non desiderasse di essere accarezzato da quelle dita lunghissime. 
Spero che questa carrellata di personaggi, con estratti per renderli più vivi che mai, vi sia piaciuta. Io vi saluto e vi do appuntamento alla prossima tappa su Penna d'oro.
 
Vi ricordo Le regole per vincere alla fine del tour su Blog Expres:
- commentare tutte le tappe del tour indicando la email a cui essere contattati;
- diventare follower dei blog partecipanti;
- mettere "mi piace" alla pagina FB Newton Compton.



5 commenti:

  1. Anche se non è stato semplice devo dire che hai fatto un ottimo lavoro
    Mi piace questo cast e anche che ti ci abbia inserito Colin Firth

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  2. Dimenticavo la mail
    mila.mali@hotmail.it

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  3. Bella iniziativa, e particolare questo modo di presentare il nuovo libro della Triches. In genere leggendo uno si fa un'idea dei personaggi, anche un'immagine del loro aspetto fisico: così mi pare di essere già entrata nella vicenda. E non posso che approvare la scelta del mio beniamino Kevin Bacon! ciao raffaellabianchi5@gamil.com

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  4. Bellissimo cast! Hai fatto delle scelte eccellenti! lauradomy@hotmail.it

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  5. ciao! ho scoperto questo bel blog tour grazie ad Aquila reale e partecipo con piacere.
    mi è piaciuta molto la tua tappa soprattutto vedere i volti dei personaggi. sono ancora più curiosa di leggere il libro adesso.
    ti seguo come Chicca Blog Librintavola la mia mail è m.palmentieri@yahoo.it e seguo la pagina FB della Newton come Mariarosaria Palmentieri (Chicca) ed anche con la pagina del blog Librintavola.a presto

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