TRAMA
Che cosa significa essere vivi e quando possiamo dire di esserlo
davvero? Qual è, se esiste, il modo più giusto di vivere una vita? Un
regista, nel mezzo dell’esistenza e della carriera, viene bruscamente
messo di fronte alla malattia del migliore amico. Un presente imprevisto
lo obbliga a interrogarsi su di sé, muovendo incontro ai fantasmi del
passato e del futuro. E se già il corpo mostra i segni dell’età che
avanza, il cuore ancora riesce ad animarlo di curiosità e di desiderio.
“Sta’ con i vivi” gli viene suggerito e questo gli toccherà fare, in un
andirivieni di ricordi, sensazioni, immagini, facendosi guidare dagli
affetti consueti e da una nuova passione amorosa. Il progetto di un film
di fantascienza si intreccia così alle impressioni lasciate da un
viaggio in terre lontane, alle memorie di esperienze condivise, a
dialoghi rimasti interrotti, al giovane corpo di una donna, al richiamo
dell’infanzia e del tempo trascorso, all’ingombrante pensiero della
morte. Philippe Claudel ci conduce alla scoperta di quella impalpabile
sostanza di cui siamo fatti e di quel sottile filo che invisibilmente
lega gli individui, che prima sono solo estranei e poi finiscono per
donarsi reciprocamente senso. Tutto assume allora un significato
inedito, sbocciato all’improvviso, e si può guardare avanti un’altra
volta.
TRAMA
Nella
primavera del 1993, Thomas Harding andò a Berlino insieme alla nonna
per visitare una piccola casa in riva al lago. Era un «luogo del cuore»,
diceva la nonna, un santuario che lei era stata costretta ad
abbandonare quando i nazisti erano andati al potere.Vent’anni dopo Thomas ritornò a Berlino: trovò la casa vuota, desolata, pronta per essere demolita. Una vera e propria ferita scavava il prato, impronta lasciata dal Muro di Berlino che per tre decenni aveva attraversato il giardino. Disseminate ovunque, vi erano le tracce degli abitanti che avevano affettuosamente abitato quelle stanze.
Thomas Harding ha deciso di raccontare della piccola casa di legno – amata e curata, luogo di vacanza e meditazione, svaghi e gite in barca – che è anche la storia di due guerre mondiali, di una ricca e rispettata famiglia ebrea, di un famoso compositore nazista, di una vedova e dei suoi figli, di una spia della Stasi e di tanti altri frammenti dimenticati che compongono il grande affresco del XX secolo. Un libro intimista e di ampio respiro, una magnifica testimonianza che, attraverso la trama degli affetti e della memoria, rende la Storia più viva che mai.
TRAMA
Trentasette anni, giornalista di professione, viaggiatore per vocazione,
accoppiato ma ancora senza programmi per il futuro. La vita pare tutta
da inventare, oggi qui domani là. L’autore si trova a veleggiare in
queste acque tranquille quando un test di gravidanza positivo lega la
sua barca in porto: diventerà padre. Dopo lo sgomento iniziale e le
paure, arriva la gioia per questa nuova splendida avventura: la sua
vocazione di scrittore e di esploratore viene messa al servizio di
quello che potrebbe essere il viaggio più strepitoso della vita. Quella
che all’inizio sembrava essere una cima di attracco si trasforma in uno
spinnaker che si gonfia di vento e spinge la barca in terre lontane,
dove l’autore fa nuove esperienze, incontra popolazioni sconosciute che
parlano lingue ancora da decifrare. Come un antropologo, riempie il suo
taccuino di osservazioni, studia i cambiamenti che si stanno producendo
sotto l’ombelico della Donna ma anche dentro il cuore e la testa
dell’Uomo. Un giornale di bordo ironico e acuto, una bussola per tutti
coloro che stanno per diventare genitori.
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