TRAMA
«Un buon viaggiatore non sa dove va; un perfetto viaggiatore non sa da dove viene». Questo aforisma di uno scrittore cinese è il più perfetto compendio della Metafisica del ping-pong. Perché quando s’impugna per la prima volta la racchetta non si sa dove può portare la passione per questo sport – magari addirittura in Cina, a sfidare i campioni locali – ma soprattutto non si sa di aver intrapreso una sorta di percorso iniziatico alla scoperta di sé e dei principi primi che governano la realtà. Lungo questo viaggio di perfezionamento sportivo, individuale e metafisico allo stesso tempo, Guido Mina di Sospiro non ha solo affrontato avversari di ogni tipo, affinato tecnica, tattica e strategia e appreso l’importanza di lasciarsi guidare da un maestro: grazie al ping-pong ha incontrato e visto in azione, nel vivo del gioco, la geometria non euclidea, la logica non lineare, la strategia da von Clausewitz a Sun Tzu; ha riscoperto Carl Gustav Jung e interrogato l’I Ching, colto la potenza del mito platonico della caverna e dei principi della filosofia taoista. E naturalmente, inseguendo il suo «stato di grazia» mistico-sportivo, si è anche divertito, e continua a divertirsi moltissimo.
AUTORE
Guido Mina di Sospiro ha sempre amato il tennistavolo, fin da bambino. È cresciuto a Milano in una casa in cui si parlavano diverse lingue, ha studiato chitarra classica prima di lasciare l’Italia per la California dove ha frequentato la School of Cinema Production della University of Southern California; da allora risiede negli Stati Uniti. I suoi libri – scritti in inglese – sono stati tradotti in dodici lingue. Vive vicino a Washington DC con sua moglie.
Nessun commento:
Posta un commento
I vostri commenti sono la linfa vitale del blog, lasciate un segno ツ