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9 marzo 2016

SEGNALAZIONE - I conti con le donne di Katrine Marçal

I conti con le donne è un pamphlet ficcante e provocatorio di Katrine Marçal, brillante economista svedese, sull’omissione sistematica delle donne dall’orizzonte della teoria economica, con tutti i disastri che questa scelta comporta nella lettura della realtà.

In libreria dal: 3 Marzo 2016
TITOLO: I conti con le donne
AUTORE
: Katrine Marçal
GENERE: Saggistica
PREZZO: cartaceo 18 €
PAGINE: 232

TRAMA
«Non è certo dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio che ci aspettiamo il nostro pranzo, ma dal fatto che essi hanno cura del proprio interesse». Così scriveva nel 1776 Adam Smith, il padre dell’economia moderna. Da allora ci sentiamo ripetere che è l’egoismo a muovere il mondo; tutto – oggetti, persone, idee – è misurato sulla base di un unico metro, il mercato, ma le conseguenze estreme di questa fede cieca nell’Homo œconomicus sono ormai da tempo sotto gli occhi di tutti.
C’era però qualcuno che lavorava per Adam Smith, e non per egoismo: sua madre. Per l’economia il suo lavoro, come quello che le donne hanno sempre svolto dentro le case, in famiglia e nelle proprie comunità, non è mai esistito. Il lavoro femminile non viene calcolato nel Pil; eppure è difficile immaginare cosa sarebbe dello sviluppo, della crescita, del benessere e del Pil senza di esso.
In questo libro provocatorio e irriverente, aggressivo e ironico, Katrine Marçal attacca la base stessa del più tenace mito del nostro tempo, quello della «mano invisibile» dell’economia, mettendo finalmente nella giusta luce l’importanza del «sesso invisibile».

2 commenti:

  1. Sembra interessante, e a dirla tutta non ci avevo troppo pensato che le donne non sono molto contemplate in ambito economico. Proprio qualche giorno fa ho sentito una conversazione in tv dove dicevano che alle donne non piace la matematica. Anni fa un mio professore, invece, affermava che al sesso femminile non piace la storia. Dico io, dobbiamo per forza andare avanti a luoghi comuni??

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    Risposte
    1. Hai ragione.
      Io l'altro giorno mi chiedevo, perché si parla di quote rosa e non di quote azzurre? E chi ha deciso che il rosa indica il sesso femminile e l'azzurro quello maschile?
      Insomma... I neuroni sono impazziti. :p

      Elimina

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