TRAMA
A volte, la vita vera è molto
peggiore degli incubi. E proprio di vivere in un incubo ha l’impressione
Marco: il volto martoriato da lividi e ferite, la bocca frantumata, le
ossa degli arti barbaramente spezzate. Ma il dolore più acuto non è
certo dovuto alle ferite. Quando intravede, ancora semicosciente, il
corpo di Anna, la sua compagna, abbandonato accanto a lui sul letto, lo
sguardo vitreo e inespressivo che solo la morte sa creare, capisce che
nulla potrà più essere come prima. Marco e Anna si erano trasferiti da
poche settimane a Ipswich, nel Suffolk, lasciandosi alle spalle Bologna e
un paese che non aveva dato loro granché. L’Inghilterra li aveva
accolti con un lavoro decente e soprattutto la speranza di un futuro
migliore, speranza di cui ora non rimane neppure un frammento.
Un anno dopo di Marco e Anna nella
cittadina inglese non c’è più neppure un vago ricordo, anche perché
l’omicidio di una giovane prostituta croata ha spostato i riflettori sul
vecchio caso di un serial killer apparentemente chiuso dieci anni
prima.
Alla polizia locale e ai suoi zelanti e burocratici
agenti, Scotland Yard affianca Peter McBride, nei registri della polizia
noto anche come BigMac, accusato di vari crimini, condannato a qualche
anno di reclusione. Un genio nel risolvere i casi più complessi, anche
se con metodi decisamente poco ortodossi.
Dopo i primi sopralluoghi, McBride si
accorge che è un’altra la pista da seguire e chiede aiuto a una vecchia
conoscenza, Alvaro Gerace, poliziotto italiano che mai si è accontentato
della soluzione più facile. Insieme, pur rimanendo nei propri paesi,
scopriranno che la verità, che a tutti, dai media alla polizia, fa
comodo tenere nascosta, è atroce e affonda le sue radici negli istinti
più bassi e ancestrali dell’animo umano.
ESTRATTO
Martha si accovacciò per capire di cosa si trattasse. Sembrava un pezzo di un cerchietto per capelli in plastica. Il velluto verde esterno era completamente intriso di un liquido
scuro e denso. Nell’anima interna, anch’essa impregnata
dello stesso fluido, c’erano grumi di fango e filamenti. Martha lo guardò con più attenzione e si sentì gelare. Quei fili
erano capelli. Capelli biondi.
«Merda, Jack, dove hai trovato questo schifo?» gridò la
giovane.
Il cane si alzò di scatto e fece per avviarsi nuovamente verso i cespugli.
BOOKTRAILER
AUTORE
Stefano Tura è nato a Bologna, ha iniziato la carriera giornalistica come cronista di nera nel Resto del Carlino e ha continuato a occuparsi di cronaca dopo essere passato alla sede Rai dell’Emilia Romagna. Suo lo “scoop” sulla cosiddetta Banda della Uno Bianca. Trasferitosi a Roma al TG1 nel 1998, nel 2000 è passato alla redazione esteri ed è stato inviato di guerra in ex-Jugoslavia, Afghanistan, Iraq, Sudan, Darfur e Asia Centrale. Dal 2006 vive a Londra, dove lavora come corrispondente per la Rai. Come autore di gialli e noir, ha scritto per Fazi Il killer delle ballerine, Non spegnere la luce e Tu sei il prossimo.
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