Un viaggio tra alcune delle community online degli ultimi quindici anni con una nobile missione: capire cos'è andato storto, e come si può sopravvivere nell'internet post-Facebook. Lo stile è assolutamente informale e tendente al politicamente scorretto: come internet, del resto.
TRAMA
Anno 2000: internet è usato da nerd incalliti per discutere di tecnologia e videogiochi,
e per scaricare pornazzi.
Anno 2016: internet è usato da cani e porci per pubblicare foto di gattini o per
stalkerare i conoscenti. E per vedere pornazzi in streaming.
Frullo, resosi conto di questa terribile verità, decise di imbarcarsi in una nobile
missione: capire cos'è andato storto, e come si può sopravvivere nell'internet post-
Facebook senza diventare scemi.
Se cercate un manuale tecnico o un'opera con qualche pretesa sociologica, rivolgetevi
altrove. In "Facebook Killed the Internet Star" troverete battute di cattivo gusto,
citazioni geek e sviolinate nostalgiche a cura di un tizio che ha sempre preso 'sta
faccenda del web dannatamente sul serio, prima che diventasse una moda.
Contiene interviste a un paio di "personaggi dell'internet".
AUTORE
Marco ‘Frullo’ Frullanti, resosi conto di non essere proprio in
grado di scrivere un romanzo di narrativa, il suo sogno fin da
bambino, ha finito per diventare editore. Ciò non gli ha
impedito di scribacchiare saggi demenziali, diari di viaggio
autoironici e altre corbellerie piene zeppe di parolacce e
opinioni controverse, per la disperazione della sua povera
mamma.
Frullo concilia da sempre le sue due grandi passioni, la lettura
e il mondo nerd, anche come scrittore. Dalla sua passione per
musica, libri, videogiochi e film degli anni ’90, il decennio della
sua infanzia e pre-adolescenza, è nato il suo primo ebook nel
2013, Anni ’90 – Dagli 883 a Carmageddon. La sua fissa per la
cultura contemporanea giapponese lo ha invece portato alla
realizzazione del secondo, “Un Gaijin in Giappone”. Nel 2016
porta finalmente a conclusione il suo fatidico “libro su
internet”, Facebook killed the Internet Star.
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