TITOLO: The Junkie Quatrain – Gli Infetti di Baugh
AUTORE: Peter Clines
AUTORE: Peter Clines
GENERE: Horror
Ultimamente mi sono
appassionata al genere zombie e post-apocalittico, ed eccomi qui a parlarvi di
questo horror: The Junkie Quatrain – Gli Infetti di Baugh che non è un classico romanzo, infatti il testo è composto da
episodi, uno stesso contesto, una stessa temporalità ma diversi POV, personaggi
che si incontrano e separano di capitolo in capitolo.
Le storie non hanno un ordine
fisso, potrebbero essere lette in modo casuale, un’organizzazione interessante e diversa dal solito.
La prima storia con
protagonista femminile, Holly, è quella che mi è piaciuta di più, mi è sembrato
di vedere Rick Grimes (The Walkind Dead) versione donna. Nonostante il gentil
sesso, di gentile non c’è nulla neanche nel suo episodio, anzi, tutto è sempre molto vivido è cruento, mi piacerebbe
scoprire il seguito della sua avventura, armata di mazza da baseball e marchiata da cicatrici, morsi che straordinariamente non l'hanno mutata. Io adorerei un romanzo dedicato a lei.
C’erano molti termini educati e politicamente corretti con cui le persone li avevano chiamati sin dallo scoppio dell’epidemia, all’inizio dell’anno. Gli afflitti. Gli infetti. Molti politici li chiamavano loro. Loro era buono perché creava un’ottima linea di demarcazione che giustificava molte azioni. Alcuni spocchiosi avevano provato a usare gli infetti di Baugh per via del patologo che aveva isolato il contagio dopo i primi episodi. Era morto una settimana dopo aver identificato il virus. Alcuni dei suoi omonimi erano penetrati nel laboratorio e si erano nutriti di lui, strappandogli circa quindici chili di carne. La verità era che tutti li chiamavano tossici. Tremavano. Si agitavano. Quando provavano a parlare le parole erano un biascichio incomprensibile. Non correvano, più che altro si lanciavano contro il bersaglio. Tutto quello che facevano aveva una nota di convulsa disperazione.
La scrittura è scorrevole, i
particolari nitidi, la violenza presente, l’orrore anche. Gli zombie sono
diversi da quelli a cui siamo abituati, hanno un tocco personale, sono creature
che cedono alle pulsioni e alla carne, in tutti i sensi. Mutano prima di tutto
negli atteggiamenti e nei bisogni, perdono le inibizioni e aumenta la loro
fame, tutto fino al punto di non ritorno. Alcune scene sono davvero terribili
da immaginare, l’autore sa come trasmettere certe sensazioni,
lasciando il lettore perplesso, disgustato o semplicemente colpito nel bene o
nel male.
Le uniche pecche che ho riscontrato sono: il non procedere con l’evoluzione della storia, restando fissi in un determinato lasso temporale, e alcuni capitoli più ricchi e intensi di atri. Ad esempio quello di Holly è più articolato e presenta meglio il contesto generale che mertia decisamente spazio in altri racconti.
Consigliato agli amanti del genere e di infetti... ops, zombie.
❤❤❤❤
TRAMA
Sei mesi fa il mondo è finito.
Il Contagio di Baugh si è diffuso su tutto il pianeta. Le vittime si
sono trasformate in cannibali presto conosciuti con il nome di tossici.
La civiltà è crollata e i superstiti hanno creato rifugi isolati per
nascondersi dagli infetti… o dai presunti tali.
Ora, mentre la società si avvicina a un punto critico, molte vite si
incrociano e si intersecano per due giorni in una Los Angeles desolata.
Quattro storie di sopravvivenza in uno scenario post apocalittico.
Perché la fine del mondo può significare cose diverse per persone
diverse. Perdita. Opportunità. Speranza. O magari solo un altro giorno
di lavoro.
La trama di questo libro mi ha rapita sin da subito. Conto di prenderlo!
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