Disponibile su amazon. |
Destini Incrociati di AA.VV
Self-publishing//Fantasy// pp.226//Prezzo dgt 2,68 € stampa 11,99 €
Self-publishing//Fantasy// pp.226//Prezzo dgt 2,68 € stampa 11,99 €
Tredici racconti originali ed emozionanti, ciascuno con la sua particolarità e il suo fascino, riuniti in una unica raccolta, che esplora il lato fantasioso, romantico, misterioso, passionale, ironico e paranormale di promettenti autori italiani, vincitori alla prima edizione del concorso letterario Emozioni in Tazza. Lasciatevi conquistare dalle loro storie e godetevi il meglio dei generi fantasy, romance, fantascienza, urban e paranormal in un sola variegata antologia.
La conoscevate già? Ottimo!
Adesso, finalmente passiamo alla tappa di questo tour che prevedere la recensione di uno dei racconti e una mini intervista alla sua autrice. Apriamo dunque le danze con Kitsune e Simona Busto.
La storia di Simona Busta unisce l'urban fantasy e il fantasy orientale in un paranormal romance molto particolato che sembra avvolto dalla magia e il fascino dei paesaggi innevati. Le immagini evocate da queste racconto da un lato sono molto reali dall'altro fantastiche, pensate a distese bianche e una creatura argentea sbucare nel candore, non è qualcosa di... magico? Appunto.
Il protagonista, Wesley, è ricompensato per il suo gesto di altruismo e umanità, cioè salvare una vita, e il suo compenso è qualcosa di inestimabile: l'amore, una scintilla che in uno scenario freddo riesce a scaldare il suo cuore e la sua esistenza.
Devo ammettere che l'evoluzione dei sentimenti l'ho trovata un po' repentina e avrei voluto conoscere meglio l'origine del "demone volpe" ma per fortuna ho avuto modo di porre qualche domanda all'autrice su questo punto.
Concludo dicendo che ciò che ho apprezzato maggiormente di questo racconto è sicuramente il finale intriso di malinconia. Un testo breve, scorrevole e originale, che sa di oriente e occidente, di attualità e storia, chissà un romanzo su queste volpi legendarie come sarebbe... io sarei curiosa di scoprirlo.
Ora basta procrastinare e passiamo all'autrice: Simona Busto.
Ciao Simona benvenuta su Peccati di Penna con il tuo Kitsune, contenuto nell’antologia Destini incrociati, cosa puoi dirci di questa figura mitologica di origine giapponese che hai usato per il tuo urban fantasy/paranormal romance?
Ciao Ornella. Grazie di cuore dell’accoglienza. Sono onorata che il mio racconto venga ospitato sul tuo bellissimo blog.
La figura di questo particolarissimo demone ha origini antichissime. In giapponese la volpe si chiama appunto kitsune.
Secondo la mitologia giapponese le volpi sono esseri dalla straordinaria intelligenza, che col passare degli anni assumono dei poteri sovrannaturali, tra cui la capacità di assumere sembianze umane. Più invecchiano più il numero delle loro code aumenta, e possono averne fino a nove. A volte la mitologia le ritrae come esseri infidi e ingannevoli. Altre volte invece la loro abilità nell’assumere un aspetto umano le fa divenire personaggi positivi, addirittura compagne degli uomini. Addirittura i giapponesi distinguono due tipi di kitsune: le zenko, cioè le volpi buone, e le yako, che sono ingannatrici e malvagie. Addirittura si crede che le yako possano prendere possesso degli uomini, come dei veri e propri demoni. Poi ci sono ulteriori suddivisioni, ma sarebbe complesso approfondire qui le varie caratteristiche delle volpi, che sono legate principalmente alle loro capacità sovrannaturali. Però la credenza nella loro abilità di mutaforma era talmente radicata, che gli antichi giapponesi pensavano che qualsiasi donna vista aggirarsi da sola, specie di notte, fosse in realtà una kitsune in forma umana. Nella mia storia ho voluto mescolare i due tipi principali di kitsune, cercando di creare qualcosa di nuovo. Il demone-volpe mantiene alcune delle caratteristiche negative del folclore tradizionale, ma si integra nel mondo umano contemporaneo come essere capace di gratitudine e perfino di sentimenti più importanti.
Come mai hai scelto il Canada come ambientazione visto che quando si pensa al Kitsune ci si collega immediatamente al Giappone?
Per quanto affascinata dalla cultura giapponese, non ne ho purtroppo una conoscenza tale da poter ambientare la storia lì senza rischiare inevitabili incongruenze. Non sarei neppure stata in grado di descrivere con coerenza le reazioni degli esseri umani, se avessi scelto dei protagonisti giapponesi. E io detesto mostrarmi incoerente. Per questo ho preferito ambientare la storia in un luogo culturalmente a noi più vicino. Il Canada mi dava poi gli ampi spazi e il clima rigido che mi erano necessari per creare il giusto scenario. Poi amo molto le commistioni e mi dico: se le volpi giapponesi erano in realtà spiriti e potevano assumere forma umana, perché una volpe argentata canadese non dovrebbe poter fare altrettanto?
Come è nata l’idea del racconto, qual è la sua origine?
Io amo molto il Giappone e la sua tradizione. Non posso definirmi un’esperta, ma ho una vera passione per la cultura di questo paese. Inoltre amo gli animali al punto da fondare un’associazione dedicata alla loro tutela. Anni fa sono incappata in una leggenda che riguardava le volpi, era un vecchio cartone animato giapponese, quelli che oggi vengono definiti anime. L’ho trovata molto bella, insolita e intrigante. Poi c’è stato un evento che mi ha fatto tornare in mente quella storia: una sera, mentre rientravo a casa passando per una strada lontana dal centro abitato, una volpe mi ha attraversato la strada correndo come un fulmine. Io vivo in una zona di boschi, piuttosto isolata, e mi capita spesso di sentire il loro richiamo, specie di notte e soprattutto quando hanno i cuccioli. Mettendo insieme tutti questi dettagli, direi che il racconto è venuto da sé. Io ho solo aggiunto un po’ di fantasia e ho approfittato della bella occasione fornita da Le tazzine di Yoko.
Ti senti portata più per i racconti o per i romanzi? Come decidi che piega far prendere al tuo testo?
Direi per i racconti, più che altro perché per moltissimi anni mi sono limitata solo a quelli.
Io collaboro ormai da parecchio con una rivista, per la parte di narrativa. Il numero delle battute varia da 7.000 a 14.000, quindi i testi devono essere piuttosto brevi. In un certo senso è più difficile scrivere racconti: devi riuscire a esprimere tutti i concetti condensando al massimo e tralasciando qualsiasi ridondanza inutile. Il primo romanzo è dell’anno scorso, e devo dire che mi ha comunque dato delle belle soddisfazioni. Mi piace scrivere romanzi e mi rendo conto che il testo lungo rende più semplice entrare appieno nel cuore dei personaggi e della storia e capisco che anche il lettore si senta più coinvolto. Però il primo amore restano i racconti. Per quanto riguarda la seconda domanda, di solito quando inizio a scrivere ho già le idee chiare su dove voglio arrivare. Non ho tutta la trama in testa, ovviamente, ma l’idea di fondo è precisa da subito. Poi gestisco gli avvenimenti collaterali sulla base delle idee che mi vengono man mano, durante la stesura. Non mi piace avere una scaletta troppo rigida, però non amo neppure iniziare una storia che non so dove andrà a parare. L’intento è quello di sorprendere il lettore, visto che scrivo soprattutto urban fantasy, ma per riuscirci cerco di avere un disegno di fondo, che sia preciso nella mia mente.
Quali sono i tuoi futuri progetti “scrittevoli”?
Tanti!!! È il tempo per realizzarli che, purtroppo, spesso scarseggia. Ho appena finito il racconto spin-off del mio secondo romanzo. S’intitolerà “Infernal Party,” il protagonista sarà di nuovo il mio amato crudelissimo vampiro Konstantin, e sarà presto disponibile gratuitamente su Amazon e Kobo, appena la revisione sarà ultimata. Ho voluto inserire qualche personaggio nuovo in questa storia, anche perché non volevo che fosse troppo collegata a quella del romanzo, per evitare spoiler. Mi sono divertita a scriverlo, spero che ci sarà chi si divertirà a leggerlo. A questo punto posso dedicarmi interamente alla stesura del secondo volume della trilogia “The Winged.” Ho già scritto buona parte della storia, che avrà per protagonisti angeli e demoni, così come è stato per “La nave di cristallo.” Il titolo di questa nuova avventura è già definitivo: “Dark Metal.” Terminato quello (spero presto), vorrei tentare un’avventura nuova: da qualche mese ho in testa una storia per un romance. Ho già anche comprato la cover perché ne avevo vista una che mi piaceva tantissimo ed era troppo calzante per lasciarla lì. Nel 2016 riuscirò senz’altro a realizzare anche questo progetto. Mi piace sperimentare e per ora ho all’attivo solo racconti romance. Credo che sia giunto il momento di fare il salto in direzione del romanzo.
Grazie per il tuo tempo Simona, in bocca allupola volpe e buona scrittura!
Sono io che ti ringrazio, e di cuore. Le tue domande erano interessantissime e risponderti è stato un vero piacere. Grazie davvero di avermi concesso questo spazio sul tuo bellissimo blog. Per me è un autentico onore!
Il prossimo appuntamento è con Il Profumo e la Neve e sarà su Il Rumore dei Libri.
a Rafflecopter giveaway
La conoscevate già? Ottimo!
Adesso, finalmente passiamo alla tappa di questo tour che prevedere la recensione di uno dei racconti e una mini intervista alla sua autrice. Apriamo dunque le danze con Kitsune e Simona Busto.
RECENSIONE
Il protagonista, Wesley, è ricompensato per il suo gesto di altruismo e umanità, cioè salvare una vita, e il suo compenso è qualcosa di inestimabile: l'amore, una scintilla che in uno scenario freddo riesce a scaldare il suo cuore e la sua esistenza.
Devo ammettere che l'evoluzione dei sentimenti l'ho trovata un po' repentina e avrei voluto conoscere meglio l'origine del "demone volpe" ma per fortuna ho avuto modo di porre qualche domanda all'autrice su questo punto.
Concludo dicendo che ciò che ho apprezzato maggiormente di questo racconto è sicuramente il finale intriso di malinconia. Un testo breve, scorrevole e originale, che sa di oriente e occidente, di attualità e storia, chissà un romanzo su queste volpi legendarie come sarebbe... io sarei curiosa di scoprirlo.
Ora basta procrastinare e passiamo all'autrice: Simona Busto.
INTERVISTA
Ciao Simona benvenuta su Peccati di Penna con il tuo Kitsune, contenuto nell’antologia Destini incrociati, cosa puoi dirci di questa figura mitologica di origine giapponese che hai usato per il tuo urban fantasy/paranormal romance?
Ciao Ornella. Grazie di cuore dell’accoglienza. Sono onorata che il mio racconto venga ospitato sul tuo bellissimo blog.
La figura di questo particolarissimo demone ha origini antichissime. In giapponese la volpe si chiama appunto kitsune.
Secondo la mitologia giapponese le volpi sono esseri dalla straordinaria intelligenza, che col passare degli anni assumono dei poteri sovrannaturali, tra cui la capacità di assumere sembianze umane. Più invecchiano più il numero delle loro code aumenta, e possono averne fino a nove. A volte la mitologia le ritrae come esseri infidi e ingannevoli. Altre volte invece la loro abilità nell’assumere un aspetto umano le fa divenire personaggi positivi, addirittura compagne degli uomini. Addirittura i giapponesi distinguono due tipi di kitsune: le zenko, cioè le volpi buone, e le yako, che sono ingannatrici e malvagie. Addirittura si crede che le yako possano prendere possesso degli uomini, come dei veri e propri demoni. Poi ci sono ulteriori suddivisioni, ma sarebbe complesso approfondire qui le varie caratteristiche delle volpi, che sono legate principalmente alle loro capacità sovrannaturali. Però la credenza nella loro abilità di mutaforma era talmente radicata, che gli antichi giapponesi pensavano che qualsiasi donna vista aggirarsi da sola, specie di notte, fosse in realtà una kitsune in forma umana. Nella mia storia ho voluto mescolare i due tipi principali di kitsune, cercando di creare qualcosa di nuovo. Il demone-volpe mantiene alcune delle caratteristiche negative del folclore tradizionale, ma si integra nel mondo umano contemporaneo come essere capace di gratitudine e perfino di sentimenti più importanti.
Come mai hai scelto il Canada come ambientazione visto che quando si pensa al Kitsune ci si collega immediatamente al Giappone?
Per quanto affascinata dalla cultura giapponese, non ne ho purtroppo una conoscenza tale da poter ambientare la storia lì senza rischiare inevitabili incongruenze. Non sarei neppure stata in grado di descrivere con coerenza le reazioni degli esseri umani, se avessi scelto dei protagonisti giapponesi. E io detesto mostrarmi incoerente. Per questo ho preferito ambientare la storia in un luogo culturalmente a noi più vicino. Il Canada mi dava poi gli ampi spazi e il clima rigido che mi erano necessari per creare il giusto scenario. Poi amo molto le commistioni e mi dico: se le volpi giapponesi erano in realtà spiriti e potevano assumere forma umana, perché una volpe argentata canadese non dovrebbe poter fare altrettanto?
Come è nata l’idea del racconto, qual è la sua origine?
Io amo molto il Giappone e la sua tradizione. Non posso definirmi un’esperta, ma ho una vera passione per la cultura di questo paese. Inoltre amo gli animali al punto da fondare un’associazione dedicata alla loro tutela. Anni fa sono incappata in una leggenda che riguardava le volpi, era un vecchio cartone animato giapponese, quelli che oggi vengono definiti anime. L’ho trovata molto bella, insolita e intrigante. Poi c’è stato un evento che mi ha fatto tornare in mente quella storia: una sera, mentre rientravo a casa passando per una strada lontana dal centro abitato, una volpe mi ha attraversato la strada correndo come un fulmine. Io vivo in una zona di boschi, piuttosto isolata, e mi capita spesso di sentire il loro richiamo, specie di notte e soprattutto quando hanno i cuccioli. Mettendo insieme tutti questi dettagli, direi che il racconto è venuto da sé. Io ho solo aggiunto un po’ di fantasia e ho approfittato della bella occasione fornita da Le tazzine di Yoko.
Ti senti portata più per i racconti o per i romanzi? Come decidi che piega far prendere al tuo testo?
Direi per i racconti, più che altro perché per moltissimi anni mi sono limitata solo a quelli.
Io collaboro ormai da parecchio con una rivista, per la parte di narrativa. Il numero delle battute varia da 7.000 a 14.000, quindi i testi devono essere piuttosto brevi. In un certo senso è più difficile scrivere racconti: devi riuscire a esprimere tutti i concetti condensando al massimo e tralasciando qualsiasi ridondanza inutile. Il primo romanzo è dell’anno scorso, e devo dire che mi ha comunque dato delle belle soddisfazioni. Mi piace scrivere romanzi e mi rendo conto che il testo lungo rende più semplice entrare appieno nel cuore dei personaggi e della storia e capisco che anche il lettore si senta più coinvolto. Però il primo amore restano i racconti. Per quanto riguarda la seconda domanda, di solito quando inizio a scrivere ho già le idee chiare su dove voglio arrivare. Non ho tutta la trama in testa, ovviamente, ma l’idea di fondo è precisa da subito. Poi gestisco gli avvenimenti collaterali sulla base delle idee che mi vengono man mano, durante la stesura. Non mi piace avere una scaletta troppo rigida, però non amo neppure iniziare una storia che non so dove andrà a parare. L’intento è quello di sorprendere il lettore, visto che scrivo soprattutto urban fantasy, ma per riuscirci cerco di avere un disegno di fondo, che sia preciso nella mia mente.
Quali sono i tuoi futuri progetti “scrittevoli”?
Tanti!!! È il tempo per realizzarli che, purtroppo, spesso scarseggia. Ho appena finito il racconto spin-off del mio secondo romanzo. S’intitolerà “Infernal Party,” il protagonista sarà di nuovo il mio amato crudelissimo vampiro Konstantin, e sarà presto disponibile gratuitamente su Amazon e Kobo, appena la revisione sarà ultimata. Ho voluto inserire qualche personaggio nuovo in questa storia, anche perché non volevo che fosse troppo collegata a quella del romanzo, per evitare spoiler. Mi sono divertita a scriverlo, spero che ci sarà chi si divertirà a leggerlo. A questo punto posso dedicarmi interamente alla stesura del secondo volume della trilogia “The Winged.” Ho già scritto buona parte della storia, che avrà per protagonisti angeli e demoni, così come è stato per “La nave di cristallo.” Il titolo di questa nuova avventura è già definitivo: “Dark Metal.” Terminato quello (spero presto), vorrei tentare un’avventura nuova: da qualche mese ho in testa una storia per un romance. Ho già anche comprato la cover perché ne avevo vista una che mi piaceva tantissimo ed era troppo calzante per lasciarla lì. Nel 2016 riuscirò senz’altro a realizzare anche questo progetto. Mi piace sperimentare e per ora ho all’attivo solo racconti romance. Credo che sia giunto il momento di fare il salto in direzione del romanzo.
Grazie per il tuo tempo Simona, in bocca al
Sono io che ti ringrazio, e di cuore. Le tue domande erano interessantissime e risponderti è stato un vero piacere. Grazie davvero di avermi concesso questo spazio sul tuo bellissimo blog. Per me è un autentico onore!
Il prossimo appuntamento è con Il Profumo e la Neve e sarà su Il Rumore dei Libri.
L'ultima tappa del blog tour ospiterà l'estrazione di
quattro fortunati vincitori che si vedranno arrivare a casa una copia
dell'antologia Destini Incrociati, in palio due copie cartacee e due digitali.
Partecipare al giveaway è semplice, vi basterà compilare il form sottostante
indicando:
- se avete commentato una o più tappe del blogtour,
riceverete un +2 per ogni blog che avete visitato lasciando un segno di voi. Il
form vi permetterà di dichiarare un commento ogni 24 ore, prima dell'estrazione
andremo a controllare i commenti effettivi quindi non barate =P
- Se siete lettori fissi dei blog partecipanti potrete
inoltre portarvi a casa un +5, ecco i link dei blog di cui potrete diventare
lettori fissi in ordine di tappa (non sono tutti perché alcuni non utilizzano
la piattaforma blogger):
http://www.leggereromanticamente.com
http://sognandotralerighe.blogspot.it
http://latanadiunabooklover.blogspot.it
http://atelierdiunalettricecompulsiva.blogspot.it
http://ilrumoredeilibri.blogspot.it
http://coffeeandbooksgirl.blogspot.it
http://www.atelierdeilibri.com
http://unbuonlibrononfinisce-mai.blogspot.it
http://lilysbookmark.blogspot.it
http://insaziabililetture.blogspot.it
http://letazzinediyoko.blogspot.it
Grazie per questa splendida tappa ^_^
RispondiEliminabella intervista :3
RispondiEliminaBellissima tappa e bellissima intervista :)
RispondiEliminaHo trovato l'intervista molto piacevole!
RispondiEliminaE anche io amo il giappone! ;)
Simona Busto la conoscevo già come autrice ma non mi ero resa conto che avesse scritto un racconto anche nell'antologia destini incrociati, non l'ho ancora acquistata si era capito vero!!!
RispondiEliminasono curiosissima di leggerla,
condiviso su
https://twitter.com/streghetta6831/status/663348480547663872
https://www.pinterest.com/pin/566609196848483990/
https://www.facebook.com/stefania.mognato/posts/10205402146548934?pnref=story
https://plus.google.com/u/0/113323159535376562702/posts/ao5TQJWfMZs
Grazie di cuore, Ornella, per la recensione e per l'intervista.
RispondiEliminaSono orgogliosa di essere ospite del tuo blog!
bellissima tappa conoscevo già Simona Busto ma giuro non sapevo avesse scritto un racconto anche per l'antologia ora sono ancora più curiosa di leggerla
RispondiEliminaBellissima tappa! Anche la storia di Simona Busto mi ha incuriosito moltissimo! Complimenti per l'intervista, davvero ben fatta ed interessante! Alla prossima!
RispondiEliminaEccomi qui ^_^ ci sono anch'io! (in super mega ritardo)
RispondiElimina