TRAMA
Megan sta scappando. Di nuovo. Come chiunque. Da tre lustri è questo che fanno tutti: scappare dagli
zombie. L’umanità ha anche avvelenato il pianeta con gli arsenali nucleari, per tentare di frapporre fra essa
e i non morti un minimo di distacco. Senza risultato. Megan continua a scappare, ma stavolta è diverso.
Stavolta gli zombie si comportano in maniera differente. Stavolta gli zombie sembrano determinati. E
stanno per raggiungerla. Provvidenzialmente, rapido come un battito d’ali di farfalla ecco apparire colui che
diverrà il suo inseparabile compagno di viaggio: un motociclista dal volto costantemente occultato, che
sgomina un branco di zombie dopo l’altro. Lucido e spietato, utilizza un’arma inconsueta: la musica. Heavy
Metal che martella le orecchie degli zombie quasi quanto il suo fucile al plasma. Durante il di lei salvataggio
in extremis, nasce il loro sodalizio. I due devono raggiungere il Messico e, forse, la salvezza. La loro strada
però è disseminata di avamposti umani devastati, di lande desertiche, di strade dissestate. Una sequela di
scenari apocalittici in cui si muovono clan di predoni involuti e bestiali, carovane di sopravissuti rassegnati
alla fine prossima e assembramenti sempre più vasti di zombie che evolvono, imparando a coordinarsi e a
organizzare gli attacchi. Ma organizzarli a che scopo? E, soprattutto, per conto di chi o cosa? Pericolose
sono le domande che Megan e il biker senza nome si pongono, ma ancora peggiori potrebbero rivelarsi le
risposte che si annidano nei bui antri di un pianeta alla deriva.
CITAZIONE
Prendiamo un paesaggio post-atomico popolato da non morti e dagli ultimi disperati esseri umani, scremiamo dalla facile ironia e dalla speranza di una via d'uscita. Tagliamo a pezzetti e destrutturiamo i comportamenti dei sopravvissuti, cercando di snocciolare gli istinti più brutali. Infarciamo con tonnellate di splatter-gore di altissima, chirurgica definizione. Aggiungiamo diverse altre mostruosità, prodotto dell'olocausto nucleare, e facciamo cuocere a fuoco vivace. In cottura sfumiamo con profezie, religione, filosofia, ingegneria, meccanica, biologia, balistica e altre spezie scientifiche. Cospargiamo con oltre un centinaio di citazioni e tributi a film, libri, giochi e musica delle ultime cinque decadi e amalgamiamo bene il tutto. Al giusto grado di trash condiamo con stralci di canzoni atti ad accompagnare i vari scenari. Lasciamo raffreddare e spolveriamo con l'imprinting di un'immagine retrò e rovinata, dilatando l'effetto bullet-time con un filtro videoludico snyderiano. Impiattiamo e guarniamo con un piglio retrofuturistico da fantascienza anni Cinquanta e una visione pulp-noir. Il Crisantemo Nero è servito. Buon appetito!
NOTIZIE SULL'AUTORE
Alex Faccio nasce il 14 aprile 1989 a Spinimbecco, località della bassa Veronese. Fin
dall’infanzia è votato all’arte, passando dalla musica (ha studiato per un po’ tastiere e sassofono)
alla recitazione in vari spettacoli amatoriali.
La sua avventura come scrittore inizia nel 2007 con Ultimo Atto, racconto horror che nel tempo è
stato rivisto e ampliato, trasformandosi nel romanzo Il Crisantemo Nero. La sua prima
pubblicazione è l’e-book La Leggenda di Rudi Rogačëv, breve storia noir con venature splatter.
Nel 2010, dopo una lunga pausa, torna a recitare con il gruppo parrocchiale del suo paese, e dal
2012 si dedica anche alla sceneggiatura, rivisitando la Natività con A celestial tale! e La strada di
Avigayl, e il Triduo Pasquale con Dayenu Adonai, controversa rappresentazione in cui un ruolo di
rilievo è riservato alla figura del Demonio. Nel 2013 si esibisce con l’ensemble The Trip,
formazione poetico-musicale in cui interpreta poesie di altri autori, curando introduzioni, commenti
e interludi recitati. Nello stesso anno entra in una compagnia teatrale amatoriale, ribattezzata poi
Gruppo Kairos, sceneggiando e co-dirigendo The pROCKdigal son, musical rock debuttato a
giugno 2014 per il quale è prevista una piccola tournée.
Dopo l’estate 2013, omaggia uno dei luoghi misteriosi della sua zona scrivendo e dirigendo La
leggenda delle 500 reliquie, opera dai tratti visual kei che mescola lettura, musica, video e mimica
in costume. In quasi ogni spettacolo si concede un ruolo (preferibilmente da antagonista) per dar
sfogo alla sua indole attoriale, talvolta cantando e ballando.
Nel frattempo ha coltivato la sua vena narrativa: ha in cantiere nuovi concept e sta forgiando una
raccolta di novelle di stampo new weird, a suo dire adatte per accompagnare le notti insonni.
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