TITOLO: In una Parola
AUTORE: Regina Pozzati
EDITORE:Self-Publishing
Le atmosfere sono quelle del deserto, di una città dorata, di giorni assolati ed eventi particolari.
Dove c’è un regno ci sono dei regnanti e dei servi, in questo caso anche degli schiavi.
Il contorno sociale creato mi è piaciuto molto, c’è una distinzione di razze basata sui colori dei capelli e degli occhi, vi sono tradizioni nuove e magie, un universo da scoprire per il lettore.
... nella dorata C'zahr tutti avevano negli occhi e nei capelli i colori del deserto – l'oro, il bronzo, il biondo ed il castano...
... Gli occhi di Kirien erano neri e cupi, impenetrabili come le notti più oscure. Più che uno schiavo o un guerriero, in quel momento pareva un demone...
All’interno di questo contesto ben delineato e affascinante, la principessa si innamora del suo schiavo e da quel momento tutto cambia e ciò che le sembra sbagliato capisce esserlo davvero: la schiavitù, l’arena dove lottano gli schiavi, i loro usi e costumi, tutto appare malato, errato, poco consono, soprattutto perché la stessa principessa nasconde un segreto che la unisce alla classe oppressa e discriminata, quella del popolo dei bruni, la popolazione del deserto fuori dalle mura e che in quella città non è degna di vivere.
Una storia a tratti delicata, a tratti passionale, ma anche cruda, con violenza e sangue.
Il testo è scritto molto bene, l’unica pecca che riscontro è forse una tendenza a descrivere troppo e a far dialogare poco i personaggi e io adoro i dialoghi, ma a parte questo una bella lettura.
❤❤❤❤
TRAMA
“Nella sua voce Tira aveva un potere raro e pericoloso.
Quello di uccidere un uomo… e quello di salvarlo.”
Una fiaba oscura, nascosta tra le pieghe del deserto, capace di legare insieme due anime diverse ed al contempo uguali.
Là dove le cupole d’oro si innalzano al cielo e le mura bianche dividono
gli uomini dai pericoli che si annidano tra le dune, la principessa di
C’zahr offre a uno schiavo la possibilità di realizzare qualsiasi suo
desiderio, anche il più inconfessabile…
Con una parola.
anch'io sono per i dialoghi, però devo dire che questa volta mi sono lasciata affascinare dall'atmosfera ^^
RispondiEliminaGrazie Nel e Deb <3
RispondiEliminaDevo ammettere di essere rimasta affascinata dal contesto del deserto tanto da aver messo un po' da parte i dialoghi, di sicuro è un consiglio di cui terrò presente per i miei prossimi lavori :)