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AUTORE: Francesca Cappelli
EDITORE: Lettere Animate Editore
GENERE: Urban fantasy
PREZZO: eBook 1,99 €
TRAMA
Tu cosa faresti, se dovessi convincere tre divinità a non distruggere tutti gli abitanti del tuo paese?
Sara non ne ha la più pallida idea: si è ritrovata per caso a dover negoziare con tre dei per ottenere la salvezza dei suoi concittadini. Una catastrofe naturale sta per abbattersi su una vallata della campagna toscana, e gli dei sono arrivati, insieme a una miriade di spiriti, fantasmi e bizzarre creature, per sfruttare il disastro imminente. Difendere gli umani davanti a tre esseri antichissimi, potenti e superbi non sarà facile. Soprattutto se la mediatrice stessa non è sicura che gli uomini meritino la salvezza...
Sara non ne ha la più pallida idea: si è ritrovata per caso a dover negoziare con tre dei per ottenere la salvezza dei suoi concittadini. Una catastrofe naturale sta per abbattersi su una vallata della campagna toscana, e gli dei sono arrivati, insieme a una miriade di spiriti, fantasmi e bizzarre creature, per sfruttare il disastro imminente. Difendere gli umani davanti a tre esseri antichissimi, potenti e superbi non sarà facile. Soprattutto se la mediatrice stessa non è sicura che gli uomini meritino la salvezza...
CITAZIONE
Io vi odio.
Vi odio dal profondo, vi odio con tutto il mio impeto, vi odio di un odio gelido che un giorno vi ricoprirà tutti.
Io vi odio perché siete piccoli e stupidi, perché ridete fuori posto, perché non ascoltate altro che la vostra voce, irritante e vuota di qualsiasi armonia. Vi odio perché la vostra memoria si cancella ogni giorno e non riesce a contenere niente che non riguardi voi e le vostre inezie. Vi odio perché tutto, per voi, è scontato. Tutto è nient'altro che un mero fatto. Fatto: questo posto esiste. Voi ci siete dentro, ma non ne siete parte. Al centro di un banale fatto ci siete voi, e siete l'unica cosa che vi interessa.
Vi odio perché a malapena constatate la mia presenza. Leggete il mio nome e la vostra mente non visualizza me, ma semplicemente richiama una delle tante minuzie che per caso compongono quel banale fatto che è il vostro mondo. Vi odio perché nessuno di voi mi ha mai rivolto la parola, se non per maledirmi per qualcosa che non era certo colpa mia. Vi odio perché parlate tanto e non dite niente che valga la pena ascoltare.
Vi odio perché vi accontentate di rimanere qui e pensate che tutto quello che conviene avere sia qui. Vi odio perché quando andate via, non lo fate per vedere cosa c'è più in là, ma perché volete vantarvi di aver visto qualcosa di nuovo, solo che non ci riuscite, e tornate più stupidi di prima.
Vi odio perché qualunque infinitesimale germoglio di diverso dentro di voi, lo soffocate di mediocrità, e vi fate un vanto del vostro vuoto. Mi passate accanto e odorate di tomba, tronfi nel vostro non avere niente da offrire, e io non posso più tollerare le vostre disgustose esistenze che si prendono tutte le libertà del mondo con me, offrendomi in cambio solo una devastante panoramica sulla loro nauseante miseria.
Un giorno il mio odio non sarà più solo parole, rabbia sommessa e turbini nel profondo. Un giorno vi farò a pezzi e mi nutrirò della vostra morte e danzerò sulla degna fine del vostro ridicolo regno di niente.
Un giorno.
Un giorno molto vicino.
Vi odio dal profondo, vi odio con tutto il mio impeto, vi odio di un odio gelido che un giorno vi ricoprirà tutti.
Io vi odio perché siete piccoli e stupidi, perché ridete fuori posto, perché non ascoltate altro che la vostra voce, irritante e vuota di qualsiasi armonia. Vi odio perché la vostra memoria si cancella ogni giorno e non riesce a contenere niente che non riguardi voi e le vostre inezie. Vi odio perché tutto, per voi, è scontato. Tutto è nient'altro che un mero fatto. Fatto: questo posto esiste. Voi ci siete dentro, ma non ne siete parte. Al centro di un banale fatto ci siete voi, e siete l'unica cosa che vi interessa.
Vi odio perché a malapena constatate la mia presenza. Leggete il mio nome e la vostra mente non visualizza me, ma semplicemente richiama una delle tante minuzie che per caso compongono quel banale fatto che è il vostro mondo. Vi odio perché nessuno di voi mi ha mai rivolto la parola, se non per maledirmi per qualcosa che non era certo colpa mia. Vi odio perché parlate tanto e non dite niente che valga la pena ascoltare.
Vi odio perché vi accontentate di rimanere qui e pensate che tutto quello che conviene avere sia qui. Vi odio perché quando andate via, non lo fate per vedere cosa c'è più in là, ma perché volete vantarvi di aver visto qualcosa di nuovo, solo che non ci riuscite, e tornate più stupidi di prima.
Vi odio perché qualunque infinitesimale germoglio di diverso dentro di voi, lo soffocate di mediocrità, e vi fate un vanto del vostro vuoto. Mi passate accanto e odorate di tomba, tronfi nel vostro non avere niente da offrire, e io non posso più tollerare le vostre disgustose esistenze che si prendono tutte le libertà del mondo con me, offrendomi in cambio solo una devastante panoramica sulla loro nauseante miseria.
Un giorno il mio odio non sarà più solo parole, rabbia sommessa e turbini nel profondo. Un giorno vi farò a pezzi e mi nutrirò della vostra morte e danzerò sulla degna fine del vostro ridicolo regno di niente.
Un giorno.
Un giorno molto vicino.
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