Non sono solita leggere fantasy classici/epic, che prevedono mondi dallo stile medioevale, perché non è proprio il mio genere e non sempre riesco a entrare in sintonia con la storia, ma questa volta…
A parte il disorientamento iniziale dovuto alla miriade di nomi (per me non facili da ricordare data la loro particolarità) da dover assimilare e collegare a luoghi e persone, direi che poi il romanzo prosegue fluidamente.
La trama, ha qualcosa di fiabesco, forse perché c’è una principessa da salvare un eroe che deve risolvere la situazione. L’ambientazione principale e anche centrale per la storia è una foresta che sembra infestata da un’entità misteriosa. La magia in questo contesto esiste, vi sono esseri con poteri soprannaturali, come streghe e fate, ma non abbiamo un gran numero di creature a farci compagnia, anzi la storia presenta personaggi per lo più umani. Il tempo del racconto si districa tra presente e passato, tempi ben gestiti che non intaccano la narrazione.
Il protagonista, Awira, non mi conquista, non ha una gran personalità, mi sembra quasi succube degli eventi, certo reagisce e agisce, ma non mi sembra grintoso. La principessa Sari invece, riserva sorprese, la sua storia e quella della sua famiglia mi piace molto e in questa ambientazione un po’ da Robin Hood e un po’ da Camelot, è l'elemento che più mi ha affascinato.
Il torneo per la scelta dello sposo sembra essere un classico e la prova finale ci porta a situazioni lievemente drammatiche e anche un tantino violente. Un po' di movimento e di azione non fanno mai male ai fantasy.
L’epilogo non è proprio l’esemplare lieto fine (e lo adoro), nasconde un lato oscuro che mi ha piacevolmente colpita che si affianca al tanto decantato "vissero felici e contenti".
Il torneo per la scelta dello sposo sembra essere un classico e la prova finale ci porta a situazioni lievemente drammatiche e anche un tantino violente. Un po' di movimento e di azione non fanno mai male ai fantasy.
L’epilogo non è proprio l’esemplare lieto fine (e lo adoro), nasconde un lato oscuro che mi ha piacevolmente colpita che si affianca al tanto decantato "vissero felici e contenti".
❤❤❤❤
TRAMA
Quando Awira entra nella foresta di Liwitz, dove, a causa di un
incantesimo, non si alza mai la nebbia, sa esattamente quello che vuole.
Sta raggiungendo la Capitale per prendere parte alla prova finale del
Gran Torneo indetto da re Yudra, che ha promesso in sposa la figlia Sari
al vincitore. E lui quella prova misteriosa, di cui nessuno conosce
ancora il contenuto, è determinato a vincerla: per la bellissima
principessa, ma soprattutto per ereditare un giorno il Regno e, con
esso, un imponente esercito con il quale vendicare la morte di suo padre
e di suo fratello, uccisi in battaglia.
Nella foresta incantata, però, Awira fa un incontro destinato a mettere
in gioco tutte le sue certezze, perché le cose non sempre sono come
sembrano...
Con l'ultimo respiro è una favola moderna, oscura, che reinterpreta in
note epiche e fantastiche l'antico tema del Torneo, arricchendolo di
avventura e passione.
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