Ultimo appuntamento prima dello scontro finale.
La cura dell’incastro, titolo del primo romanzo in gara, drammatica storia d’amore.
Si è parlato più dell’autore che del romanzo… ma a chi importa della riga dei capelli e del pettine in tasca? Storie di nonna, moglie e chicchessia? Non so.
Autore logorroico e dalla citazione a portata di mano. Alla fine del romanzo non si dice quasi nulla, ma passa con tre SI.
Arriva il romanzo autobiografico è quello della seconda autrice, protagonista è una moglie, madre, malata di cancro. Il brano letto trasmette malinconia. Passa con due SI.
Il terzo concorrente, lo vedo fuori dal mondo.
Che lavoro fa?
Lo scrittore.
Sei convinto? Domanderei io.
Il romanzo è un genere comico e piccante, io a pelle non l'ho trovato entusiasmante. Taiye Selasi lo giudica politicamente scorretto, ma direi che non solo in italia ci sono elementi “politicamente scorretti” dove la donna è trattata come oggetto, basta ricordare il più famoso 50 sfumature.
Comunque passa la prima fase.
Il quarto autore, presenta un romanzo dal tema forte, violenza e brutalità, forse un romanzo che potrebbe sensibilizzare i lettori. Lo scrittore conquista tre SI.
Il quinto romanzo è una storia d’amore a distanza che vede i protagonisti allontanarsi e avvicinarsi. Detta così non par originale, se non vi fosse la cultura finlandese a dare un tocco in più forse non avrebbe destato particolare attenzione. La scrittura è ritenuta buona e anche la struttura, e si becca tre SI.
La sesta scrittrice presenta "Non salvate le apparenze" una love story tra cinquantenni in un contesto che diventa truce. Conquista due SI.
Il settimo è un neo laureato, pesenta “L’incontro”, un romanzo di vita quotidiana con un dramma. I giudici parlano dell’uso di nomi inglesi e del distacco che conferiscono a un romanzo italiano. Questo fa scartare l'opera.
L’ottavo scrittore con "Falchi sul mare", mira a creare un testo con una nota avventurosa e una love story. Uno scrittore preparato e condotto dalla passione per il tema trattato. Non passa.
Il nono romanzo è un comico, o tenta di esserlo, in quanto è troppo maschilista e che forse farà ridere gli uomini e non le donne. Non passa.
La decima concorrente presenta una love story con un classico triangolo dove la donna è indecisa tra due uomini molto diversi. Titolo: voglio un amore da film. L'autrice tiene a precisare che il suo romanzo non è un chick lit ma ha una vena più profonda legata al cinema. A parte il fatto che non mi sembra un dramma scrivere un chick lit dati i successi di Kinsella, per dirne una, ma non vedo perché ostentare un qualcosa quando quello che si scrive è quello che è. Di fondo è un chick-lit, se ha delle particolarità ben venga, ma non si può conferire un genere diverso a un testo quando chiaramente appartiene a un determinato filone. Il romanzo è considerato leggero, divertente, e passa arrivando all'ultimo step.
Arrivano in finale due donne, la quinta concorrente e le decima, due rosa uno più di spessore e uno più leggero.
Dalla letteratura cosa ci si aspetta? L’arte. (Antonio Pennacchi)
Io direi che ognuno cerca quel di cui ha bisogno nella letteratura.
Il giudice, Antonio Pennacchi, mette in evidenza un elemento molto importante, che ogni genere ha bisogno del suo giusto giudice. Non si può ad esempio far giudicare un chick-lit a uno scrittore che magari scrive saggi. Questo secondo me è qualcosa che non dovrebbe passare in secondo piano, e dovrebbe far riflettere. Alla fine il giudizio è questione di gusti, e se giudica una persona che disprezza un determinato genere, allora… di che parliamo? Non può essere giusto.
Vince la love story della quinta autrice, la storia a distanza, ora non ci resta che aspettare il prossimo girone per capire dove andrà a parare il programma.
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