«Ilaria Tuti ha creato non un personaggio ma una persona vera. Teresa Battaglia è più di una protagonista:è una luce piena di ombre, uno spazio dentro il nostro cuore. È già indimenticabile.»
Fiori sopra l'inferno è un doppio esordio al femminile: una nuova voce del thriller italiano, Ilaria Tuti, e una protagonista originale e fuori dagli schemi, il commissario Teresa Battaglia. Conteso da numerosi editori europei ancora prima della sua pubblicazione, Fiori sopra l’inferno si è segnalato come un vero e proprio caso editoriale alla Fiera del Libro di Francoforte 2017: i diritti del libro, infatti, sono stati venduti in oltre venti paesi del mondo, tra cui Germania, Francia, Regno Unito e Spagna.
Ilaria Tuti sceglie come protagonista del suo romanzo d’esordio una donna comune, alle prese con le difficoltà quotidiane tipiche di un ambiente ostile e maschilista. Teresa Battaglia è un personaggio fuori da qualsiasi cliché di genere: commissario sessantenne atipico e antieroico, nasconde fragilità fisiche ed emotive con un atteggiamento riservato al limite dell'ostilità, ma capace di emozionare il lettore grazie alla sua grande umanità. Lo sfondo su cui si muove Teresa Battaglia è l’immaginario Travenì, un piccolo paese delle Dolomiti, la cui tranquillità viene improvvisamente sconvolta da una serie di delitti efferati: una presenza sconvolge gli abitanti con aggressioni feroci e la foresta, complice, la nasconde. Ilaria Tuti tratteggia un paesaggio ostile, dalla bellezza primitiva, così intenso da imporsi a tutti gli effetti come uno dei protagonisti del romanzo e che nasce dal legame indissolubile dell’autrice con la propria terra, il Friuli.
«C’era una leggenda che gravava su quel posto. Una di quelle che si appiccicano ai luoghi come un odore persistente. Si diceva che in autunno inoltrato, prima che le piogge si tramutassero in neve, il lago alpino esalasse respiri sinistri. Uscivano come vapore dall’acqua e risalivano la china insieme alla bruma del mattino, quando la gora rifletteva il cielo. Era il paradiso che si specchiava nell’inferno. Allora si potevano sentire sibili lunghi come ululati, che avvolgevano l’edificio del tardo Ottocento, sulla riva est. La Scuola. Lo chiamavano così, giù in paese, ma quelle mura avevano mutato destino e nome diverse volte nel tempo: residenza di caccia imperiale, comando nazista, preventorio antitubercolare infantile. Ora nei corridoi c’erano solo silenzio e pareti scrostate, stucchi sbiaditi ed echi di passi solitari...»
AUTORE
Ilaria Tuti vive a Gemona del Friuli, tra montagne silenziose quasi quanto lei. Ha studiato economia, ma da sempre è appassionata di fotografia e pittura. Ha lavorato come illustratrice per una piccola casa editrice. Fiori sopra l'inferno conferma la finezza narrativa già riconosciuta con i premi “Gran Giallo Città di Cattolica 2014”, “Carabinieri in Giallo 7” e “Delitti in Giallo”.
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