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26 aprile 2017

INTERVISTA - Ale X e L'amante mitteleuropeo

Buonasera peccatori, oggi quattro chiacchiere con Ale X.

Ale X è torinese, collabora con alcune riviste su varia attualità e ha iniziato a scrivere da adolescente, anche se L'amante mitteleuropeo è il primo romanzo che pubblica. Si è appassionata alla lettura sin da bambina e non ha mai smesso di leggere da allora, senza avere un genere preferito. Ama la letteratura europea, ma non disdegna i giovani autori latinoamericani; non è appassionata di gialli, ma non si è persa un libro di Camilla Läckberg. Vive nella sua città, ma ama viaggiare, avendo una predilezione per le isole italiane, Parigi, Berlino, Madrid. E ogni città è fonte di ispirazione per racconti e storie.


Quando hai scoperto la passione per la scrittura?
Non saprei indicare un momento, ho sempre amato leggere e scrivere (le due cose sono sempre state unite per me). Ho imparato a leggere prima di andare a scuola, mi piaceva tantissimo scrivere i temi a scuola, sceglievo sempre i temi d'attualità e cercavo sempre le cose più insolite. Storie ne ho sempre scritte, dall'adolescenza in poi, ma così, come passatempo, non ho mai pensato seriamente alla pubblicazione anche per un certo pudore, immagino.

Qual è stato il tuo primo testo?
Ne ho scritti veramente tanti, non mi ricordo, andiamo verso i 15-16 anni e li ho lasciati da un po'!

Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?
Non c'è un genere che amo, sono sempre stata abbastanza onnivora. Mi piace leggere belle storie che mi prendano e possono essere biografie di personaggi storici, romanzi storici, i grandi classici, anche Harmony o erotici in cui possibilmente, lei non sia una sottomessa che inciampa non appena vede lui, fantasy che possibilmente non finiscano nella Terra di Mezzo. Non potrei leggere gli horror, perché sono suggestionabile, non amo particolarmente i gialli; ma, per dire, molti gialli scandinavi li ho divorati! Ho una certa passione per la letteratura latinoamericana, ma non amo il realismo magico di Garcia Marquez. Non credo che potrei scrivere fantasy, horror e gialli.

Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione?
Avevo in mente la storia de L'amante mitteleuropeo da tempo: ho letto vari romanzi tendenza sensual-erotica e quasi nessuno mi ha convinta perché lo schema che proponevano vedeva sempre la donna subalterna all'uomo, sia per le fantasie che per le azioni. In questi romanzi le donne quasi si scusano quando prendono l'iniziativa e dicono sempre che sono "audaci", quando dovrebbe essere "normale" che anche una donna senta il desiderio, voglia sperimentare e si diverta a provare. In fondo la nostra educazione passa anche dai modelli che vediamo nei media e, perché no?, nei libri. Molti romanzi, poi, hanno personaggi scritti un po' con l'accetta, insomma, L'amante mitteleuropeo è stato un po' una sfida per me, vedere se riuscivo a scrivere qualcosa di meglio; ho immaginato quasi subito che sarebbe stata un'autopubblicazione, per cui non ho neanche cercato un contatto con le case editrici (perché, con tutte le proposte che riceveranno, avrebbero dovuto aprire proprio il mio manoscritto? E perché lasciare tutto in sospeso in attesa di un segnale che magari non sarebbe mai arrivato?). Ho cercato informazioni nel web per l'autopubblicazione dell'ebook, ho trovato Streetlib, che mi sembra offra un buon servizio. Ed eccomi qui.

Come è nata l’idea di L'amante mitteleuropeo? Cosa ti ha ispirato?
Si sono incrociate un po' di cose. I romanzi romantico-erotici che ho letto e poi il fatto che mi piacciano le storie d'amore 'proibite', almeno nel sogno. Sono appassionata di Famiglie Reali e mi sono sempre chiesta quanto siano sinceri gli sguardi e i sorrisi di molti principi, la cui vita privata sappiamo essere non così felice; mi piace anche il tennis, da sempre. E unendo tutti questi elementi, è nato L'amante mitteleuropeo, che narra l'amore proibito tra un erede al trono sposato e una campionessa di tennis molto popolare. È una storia clandestina, nata per curiosità e trasformatasi in amore, con la conseguente evoluzione dei sentimenti e delle esigenze e, cosa che mi piace molto, anche dell'intesa sessuale, che, diventando più profonda, permette complicità sorprendenti. Non è la storia di un tradimento, ma di un amore che si afferma nonostante gli ostacoli, la morale, l'etica: come dice Axel, il protagonista, "quando sai come stanno le cose, non c'è tradimento" e sia lui che sua moglie sanno come stanno le cose ed entrambi agiscono di conseguenza. Una cosa che mi piace è che non ci sono buoni né cattivi, da amare od odiare a prescindere.
Ale è una delle campionesse di tennis più amate, è la regina di Wimbledon e del Roland Garros, la Kaiserin per i fans tedeschi, la encantadora per i sudamericani; è bellissima e mediatica, i suoi successi sportivi e i suoi amori famosi conquistano la stampa. Nessuno direbbe mai che nella sua vita c'è un uomo segreto, Axel, fascinoso e sposato erede al trono del Principato del Wilhemstein.
Sono amanti da quando uno sguardo, a un party, ha cambiato le loro vite. Si incontrano segretamente in giro per l'Europa, l'attico di lei a Montecarlo, il pied a terre di lui in Baviera, una masseria in Puglia, nei posti più sconosciuti del continente, per evitare i paparazzi; scoprono i loro corpi, sperimentano il piacere in tutte le sue forme, affrontano i tabù che educazione e retaggi culturali hanno lasciato loro, non riescono a rinunciare ai sentimenti che li uniscono, nonostante la loro relazione probita metta in pericolo i progetti e gli obiettivi di vita di entrambi.
Ma può un amore clandestino resistere al passare del tempo? Può un principe cattolico prossimo al trono dimenticare il proprio destino? E una donna bella e corteggiata può rinunciare al proprio futuro?
L'amante mitteleuropeo è una storia d'amore e di sesso inaspettata e travolgente, in cui i protagonisti mettono in gioco i propri valori e i propri corpi, in un viaggio sentimentale ed erotico che li cambierà per sempre.
Quanto c’è di te in questo testo?
Credo ci sia l'idea dell'amore, riassunta nelle parole di Ale, che dicono più o meno: Posso andare, distrarmi, perdermi e tornare, alla fine del viaggio ci saranno sempre un paio di occhi verdi che mi chiederanno come stai. Mi piace quest'idea, dell'indipendenza di due persone, che però ci sono sempre l'una per l'altra e non si farebbero mai del male. Il porto, dice Axel. Penso ci sia questo, ma né la personalità di Ale, né quella di Axel, né la loro storia, hanno niente a che vedere con me.

Hai mai affrontato il “blocco dello scrittore”? Come lo hai superato?
Il blocco dello scrittore nel senso di non sapere cosa scrivere no. Scrivo per lavoro, sono giornalista, mi viene piuttosto facile. Se magari non so come sviluppare un'idea chiudo ed esco, ma non sono mai stati momenti drammatici da 'blocco'

Cosa vuoi comunicare con il tuo L'amante mitteleuropeo?
Che l'amore non conosce morale né idee prestabilite, può nascere con basi inaspettate e arrivare dalle persone impensate. Che si può stare insieme a una persona per anni e continuare a trovarla irresistibile, che il sesso con gli anni migliora, grazie alla complicità e alla curiosità, che il romanticismo non prevede per forza weekend a Parigi e cene a lume di candela, ma è presente in gesti impensati. Soprattutto penso che l'idea fondamentale sia che l'amore vince sempre, amor vincit omnia, dicevano i latini. Se è amore, chiaro.

Cosa pensi del Self-Publishing?
È un'opportunità che lascia molta libertà e che dà il controllo delle scelte e delle decisioni. Se sia meglio o peggio delle case editrici tradizionali, non lo so.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Preferisco non parlarne, perché poi non si realizzano o magari assumono forme diverse da quelle che avevo immaginato. Diciamo che sto continuando a scrivere e che spero di pubblicare presto il mio secondo ebook!

Grazie a Ale X per averci dedicato il suo tempo. In bocca al lupo e buona scrittura!

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