Bentrovati peccatori, a seguire le prime proposte UTET per il mese di gennaio.
TRAMA
La settima edizione del festival “Dialoghi sull’uomo” è stata dedicata a “L’umanità in gioco. Società, culture e giochi”. La cultura nasce in forma ludica perché è attraverso la simulazione, la finzione, il prefigurare situazioni che si costituisce il nostro essere umani. I saggi raccolti in questo volume prendono come spunto il tema del gioco per parlare di regole e disciplina, ma anche di piacere e di felicità, di logica, di azzardo, di avventura e rischio, di simulazione e strategia, di apprendimento e di evoluzione, grazie ad antropologi, filosofi, scrittori, sociologi, scienziati, psicoanalisti, sportivi.
AUTORE: Luca Lo Sapio
GENERE: Saggio
TRAMA
Il ruolo di papa Francesco sembra segnare un’apertura al mondo laico-secolare assai diverso in forma e sostanza della fierezza intransigente di Benedetto XVI ma anche del rigore gentile di Giovanni Paolo II.
Se infatti Giovanni XXIII aveva segnato una rivoluzionaria “apertura al mondo”, proprio in ambito bioetico si era lentamente consumato un distacco sotto i papati successivi: mentre si costruiva, di conquista scientifica in conquista scientifica, una bioetica laica, il cattolicesimo ufficiale costruiva a sua volta e quasi in antitesi una bioetica cattolica.
Complice la cronaca italiana, Benedetto XVI aveva dovuto pronunciarsi con forza su questi temi. Ma che cosa resta del dibattito su bioetica laica e cattolica nel pontificato di Bergoglio, del papa rivoluzionario che viene dalla fine del mondo?
Se infatti Giovanni XXIII aveva segnato una rivoluzionaria “apertura al mondo”, proprio in ambito bioetico si era lentamente consumato un distacco sotto i papati successivi: mentre si costruiva, di conquista scientifica in conquista scientifica, una bioetica laica, il cattolicesimo ufficiale costruiva a sua volta e quasi in antitesi una bioetica cattolica.
Complice la cronaca italiana, Benedetto XVI aveva dovuto pronunciarsi con forza su questi temi. Ma che cosa resta del dibattito su bioetica laica e cattolica nel pontificato di Bergoglio, del papa rivoluzionario che viene dalla fine del mondo?
TRAMA
Il farmacista del ghetto di Cracovia di Tadeusz Pankiewicz
Quando in un quartiere periferico di Cracovia viene creato d’autorità il ghetto ebraico, il 3 marzo 1941, Tadeusz Pankiewicz ne diventa suo malgrado un abitante. Pur senza essere ebreo, infatti, gestisce l’unica farmacia del quartiere: contro ogni previsione e contro ogni logica di sopravvivenza, decide di rimanere e di tenere aperta la sua bottega, resistendo ai diversi tentativi di sgombero, agli ordini perentori di chiusura e trasferimento. Rimarrà anche quando il ghetto verrà diviso in due e in gran parte sfollato, quando diventerà sempre più difficile giustificare la necessità della sua presenza. Mescolando il rigore della ricostruzione e la delicatezza del ricordo, Tadeusz Pankiewicz ci restituisce la sua versione di questa grande tragedia, raccogliendo le storie di chi ha subito impotente la “soluzione finale” e le storie di chi ha invece provato a reagire.
Quando in un quartiere periferico di Cracovia viene creato d’autorità il ghetto ebraico, il 3 marzo 1941, Tadeusz Pankiewicz ne diventa suo malgrado un abitante. Pur senza essere ebreo, infatti, gestisce l’unica farmacia del quartiere: contro ogni previsione e contro ogni logica di sopravvivenza, decide di rimanere e di tenere aperta la sua bottega, resistendo ai diversi tentativi di sgombero, agli ordini perentori di chiusura e trasferimento. Rimarrà anche quando il ghetto verrà diviso in due e in gran parte sfollato, quando diventerà sempre più difficile giustificare la necessità della sua presenza. Mescolando il rigore della ricostruzione e la delicatezza del ricordo, Tadeusz Pankiewicz ci restituisce la sua versione di questa grande tragedia, raccogliendo le storie di chi ha subito impotente la “soluzione finale” e le storie di chi ha invece provato a reagire.
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