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23 settembre 2016

BLOGTOUR - Misteriosi Lasciti e Oscuri Doni di Giulia Anna Gallo | Tappa N 3 Personaggi


Salve Peccatori, benvenuti in questa tappa del blog tour dedicato a Misteriosi Lasciti e Oscuri Doni. In questo post, una bella occhiata ai persoanggi della storia.


Tahar Mehenni, orfano fin dall'infanzia e principe degli stregoni, non è più lo stesso dalla morte della sorella Zora. Gli ultimi dodici anni per lui sono stati una vera e propria agonia, e non solo a causa dell'inevitabile dolore dovuto alla perdita di tutti i suoi cari, ma anche per via del vuoto senza nome che percepisce nel profondo e di cui non riesce a liberarsi. Nonostante il tempo lo abbia aiutato a elaborare il lutto, avverte l'inspiegabile mancanza di qualcosa di indefinito. Quando il re suo zio lo incarica di indagare sulla natura di un sortilegio scagliato ai danni di una piccola cittadina del Nord Italia, Tahar accetta quasi per inerzia. Ancora non sa che tra le vette innevate di quelle montagne si celano segreti di vecchia data e, ad attenderlo lì, c'è il destino a cui finora si è sottratto senza saperlo, più complesso e pericoloso di quanto avrebbe mai potuto immaginare.


Tahar Mehenni (protagonista e voce narrante)
Figlio di una strega di sangue blu e di un umile stregone del deserto, è nato e cresciuto a Tebessa. A seguito della morte dei genitori, avvenuta quando era ancora un ragazzo, si è però trasferito in Italia (vicino alla famiglia materna) insieme alla sorella. L’omicidio di quest’ultima gli ha in seguito inflitto un duro colpo, sia fisico che mentale. Non riesce infatti a ricordare nulla dello scontro nel quale Zora ha perso la vita, ma da allora soffre di ansia, depressione e attacchi di panico, che cerca di fronteggiare tenendo sotto controllo per mezzo di un incantesimo ogni emozione.
Innalzo solide barriere mentali e ricostruisco mattone per mattone lo scudo in grado di mantenere isolate le mie emozioni traditrici. Le imbriglio senza pietà e le rinchiudo nella loro prigione invisibile, mettendole a tacere in maniera quasi completa.
Piegate, ma non per questo docili, filtrano dalle crepe della mia armatura il tanto sufficiente a farmi provare ancora qualcosa di vago e sottile, un sussurro tra i miei pensieri, ma non abbastanza da mettermi in ginocchio.
Essere in buona parte insensibili e freddi potrebbe sembrare un destino peggiore del tormento ma, quando si riescono a provare soltanto ansia e prostrazione, senza l’intercessione nemmeno del più fugace assaggio di piacere, la prospettiva appare all’improvviso un compromesso assai conveniente.
Mi riscuoto e mi scrollo via di dosso le ultime tracce di un risveglio difficile quanto i precedenti quattromilatrecentonovanta. Torno in camera da letto e indosso gli abiti preparati per me dal domestico, lasciati ordinatamente piegati su una delle due poltrone gemelle sistemate di fronte all’unica finestra della stanza. Il costoso completo blu di Prussia mi rispecchia quanto gli opulenti appartamenti dalla tappezzeria damascata sulle tinte del rosso e dell’oro, ossia niente affatto. Ma non ha importanza, in fondo mi sento un ospite nella mia stessa pelle così come lo sono in questa casa.
Mi pettino con fare apatico e intreccio i capelli, raccogliendoli alla maniera in cui era solita acconciarli Zora, circa una vita fa. Il ricordo delle sue dita amorevoli tra le mie ciocche mi farebbe sanguinare il cuore, se l’incantesimo non lo avesse sigillato in una bara incatenata tra le costole.

Zora Mehenni (sorella di Tahar)
La sua morte prematura e il mistero celato dietro di essa rappresentano una faccenda in sospeso per Tahar. Gli eventi che non riesce a ricordare sono per lui una ferita ancora aperta e il loro pensiero lo ossessiona anche a distanza di più di dieci anni. Nel momento del bisogno, però, Zora tornerà a fargli visita in maniera inaspettata.
Sto per voltarmi e tornare indietro quando l’aria si increspa e sfarfalla. Avverto flebili scintille di magia mulinarmi dinanzi, poi una figura si materializza dal nulla, sfocata e degli stessi colori di una desueta fotografia in tonalità seppia.
Zora è quasi irriconoscibile: il corpo smunto avvolto da stracci, il viso pallido e scavato, i ricci – un tempo brillanti e setosi – adesso una sudicia massa aggrovigliata.
Contrae il volto in una smorfia sofferente e si porta alle tempie dita sanguinanti e sporche di fango. Spalanca la bocca in un grido muto. Ha le labbra screpolate e solcate da spaccature profonde.
D’istinto, mi protendo ad afferrarle una spalla, ma il gesto minaccia di costarmi caro: la sua immagine trema e quasi svanisce.
Con il respiro affannoso e le membra scosse, lei finalmente mi guarda. I suoi occhi sono oceani di tenebra, il sorriso che mi rivolge sembra disperato.
«Tahar», mi chiama. La sua voce, roca e spettrale, sembra arrivare da molto lontano, come se avesse dovuto attraversare il tempo e lo spazio per giungere infine alle mie orecchie. Mi sento lacerare l’anima al pensiero del luogo dal quale proviene e su cui ai mortali è proibito porre domande.

Il re degli stregoni italiani (zio materno di Tahar)
 : È il capostipite della famiglia Solaro e l’attuale sovrano del popolo stregonesco della penisola. A seguito del matrimonio della sorella, che ha scelto di opporsi al suo volere per sposare un uomo da lui disapprovato (in quanto non di nobili origini), pur senza diseredarla ha tagliato i ponti con lei. Dopo la morte di Zora, ha tuttavia accolto Tahar a palazzo e trascorso parecchio tempo in sua compagnia. L’interesse per il nipote e l’apparente preoccupazione per il suo benessere stridono però con la composta freddezza che lo caratterizza e con la quale continua a trattarlo. Per questo motivo l’effettiva ragione dietro le sue attenzioni e premure non è del tutto chiara.
«Mio signore», lo saluto, esibendomi in un rispettoso inchino e sperando di non aver indugiato troppo a lungo sulla porta.
Lui risponde con un ozioso cenno del capo e mi scruta con occhi di ghiaccio, così innaturalmente chiari da farmi sospettare possa scorgere oltre qualsiasi velo posto a occultare la realtà, forse persino al di là della barriera che separa il regno mortale da quello dei defunti. Ma sono solo sciocche supposizioni dettate dal senso di soggezione.
«Sto preparandomi a partire», mi informa mio zio, prima di addentare una fetta di pane integrale ricoperta di burro e marmellata di more.
Sfidando le leggi della fisica, riesce a non intaccare per niente il candore dei folti baffi, quasi fosse incapace di sporcarsi, troppo intrinsecamente impeccabile per doversi misurare con simili inconvenienti plebei.
«Mancano ancora un paio di giorni alla Riaffermazione, ma intendo assentarmi per una settimana e svolgere alcune incombenze lungo il tragitto verso la cripta», continua. «In seguito alla cerimonia, rimarrò nei pressi del cimitero il tempo necessario a recuperare le forze.»
In occasione dell’anniversario della sua incoronazione, dovrà recarsi ove riposano i resti dei nostri passati sovrani. L’ubicazione della Necropoli dei Re è nota solo ed esclusivamente a lui e alle Ancelle, streghe votate al ruolo di ministri religiosi, che hanno dedicato la vita alla custodia dei luoghi sacri e alla protezione dei prescelti ammessi al cospetto delle entità che in essi dimorano. Una volta lì, il signore degli stregoni avrà il compito di evocare gli spiriti dei suoi predecessori affinché ne giudichino il recente operato e lo reputino degno di continuare a guidare il popolo per un altro anno.

Ginevra Abati (la Profetessa)
 : Si tratta di una Dotata, ossia un essere umano in possesso di un unico talento soprannaturale, in questo caso la capacità di formulare profezie. Sebbene tali creature in genere non siano viste di buon occhio dagli stregoni, lei gode di una posizione privilegiata all’interno della corte in quanto fidata consigliera del re. Proprio il sovrano, prima di partire per la Necropoli, la affianca a Tahar e invia entrambi a svolgere un’importante missione per suo conto.
«Il suo Dono potrebbe esserci utile? Non so come funzioni, ma forse utilizzarlo faciliterebbe le indagini.» «Non ci sarà nessuna indagine, signor Mehenni. Come le ho spiegato questa mattina, non siamo chiamati a intraprendere una caccia alle streghe: il nostro scopo è disfare l’incanto lanciato, tutto il resto non ci riguarda», replica lei con durezza, i tratti del volto rigidi.
Non capisco perché se la prenda tanto. Ha forse paura che la ricerca del colpevole sia troppo rischiosa? Teme di dover rispondere al sovrano di eventuali danni, se mi mettessi in pericolo sotto la sua supervisione?
«Non si preoccupi, davo per scontato che fosse rilevante, ma non fa alcuna differenza», la rassicuro. «Se preferisce che mi concentri esclusivamente sul sortilegio, mi limiterò a questo.»
«A ogni modo, le profezie di cui sono portavoce tendono a riferirsi a eventi di un certo spessore, tanto per chiarire.»
Ora capisco: l’ho offesa.
«Chiedo perdono. Avrei dovuto immaginare che una faccenda del genere non la competesse. Non intendevo mancarle di rispetto. Mi pare quindi di capire che, se le conseguenze a lungo termine dell’attuale situazione fossero di portata considerevole, lei lo saprebbe.»
La mia compagna di viaggio dilata le narici e serra le labbra in una linea sottile. Ho detto di nuovo la cosa sbagliata.
«Non per forza», si limita a replicare a denti stretti.
A proposito di Dotati, guest stars di “Misteriosi Lasciti e Oscuri Doni” sono due di quelli apparsi ne “L’Ombra della Cometa”, ossia il Mercante di Segreti e la Veggente, su cui finalmente verrà svelato un po’ di più.



Il Mercante di Segreti
 : Eccentrico quanto misterioso, nel primo romanzo della saga Remi aiuta il branco Cometa ad avvicinarsi alla verità indirizzando i protagonisti verso la ‘collega’ Veggente in cambio di una piccola incursione nella mente di Diego per carpire i suoi più oscuri segreti. Questa volta l’apparizione del Mercante è dovuta al suo legame con Tahar e al loro particolare rapporto di amicizia.
Siede per terra a gambe divaricate e con le ginocchia flesse. Indossa un accappatoio color bronzo semi­aperto, a rivelare più di quanto mi farebbe piacere vedere.
Possiamo considerarci intimi conoscenti, ma preferirei mantenere la nostra relazione su un piano platonico, penso, lasciandomi però sfuggire un sorriso perché, tutto sommato, i suoi modi eccentrici sono una qualità che lo contraddistingue e contribuisce a farmelo piacere.
Ha un pitone albino avvolto attorno al collo come fosse una sciarpa. La coda del serpente gli accarezza una spalla mentre la testa gli ciondola pigramente all’altezza della clavicola opposta.
«Ti prego, dimmi che non hai fatto il bagno assieme a quell’animale.»
Remi mi rivolge un ghigno da bambino dispettoso. «Boris aveva bisogno di darsi una ripulita.»
Scuoto la testa e mi sistemo al suo fianco.

Stella Ottaviani (la Veggente)
Prigioniera da anni in cima a una montagna a causa di un terribile incantesimo e resa mentalmente instabile dalle sue visioni sul futuro, Stella ha svolto un ruolo importante nel precedente volume della saga. Il suo destino sembra infatti essere intrecciato a quello dei giovani mutaforma de “L’Ombra della Cometa”. Nel corso della narrazione, adesso, le sue parole risuonano all’inizio di ogni capitolo della novella. Ma quale sarà il suo legame con Tahar e il mondo degli stregoni?
Se senza errore potessi prevedere le conseguenze delle tue scelte, anche le più piccole e insignificanti, probabilmente agiresti con minore avventatezza.
Se vedessi il traguardo in attesa alla fine del sentiero, forse affretteresti il passo, ma nello scorgere l’asprezza di un percorso accidentato potresti scegliere di rimanere immobile. Vincerebbe la speranza o la paura ti paralizzerebbe? Nel bene e nel male, a volte è meglio non sapere. Nonostante dall’alto gli dèi tirino i fili, i mortali – ingenui burattini – si illudono di avere il potere di controllare il fato. E coloro ai quali è data la possibilità di sbirciare il copione, di conoscere in anticipo la trama dello spettacolo, ancor più scioccamente si convincono di poter riscrivere la sorte, influenzare l’immutabile

Concluse queste belle presentazioni, vi lascio al calendario del blogtour e al modulo per vincere una copia digitale dell'opera.

REGOLE PER PARTECIPARE:
OBBLIGATORIO:
- Mettere la vostra email così che in caso di vincita verrete contattati;
- Essere follower dei blog partecipanti;
- Seguire e commentare – con frasi intelligenti e che abbiano senso – le tappe.

FACOLTATIVO:
- Seguire su Facebook e Twitter la Dunwich Edizioni;
- Condividere l'iniziativa nei vari social.

IL GIVEAWAY HA INIZIO IL 21 SETTEMBRE E SI CONCLUDE IL 27 SETTEMBRE. ESTRAZIONE IL 28. 




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1 commento:

  1. WOW gran bella squadra,tutti i personaggi hanno qualcosa di speciale ...
    ma Tahar è quello che mi intrica di più!!!

    RispondiElimina

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