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18 marzo 2016

SEGNALAZIONI #7

Buonasera, vi lascio a narrativa, romance e saggistica.
Opere edite rispettivamente da:
  • Atmosphere Libri
  • Lettere Animate Editore
  • Bibliosofica Editrice





Dal 24 marzo
TITOLO: L'attesa
AUTORE: Joydeep Roy-Bhattacharya
EDITORE: Atmosphere Libri
GENERE: Narrativa
PREZZO: cartaceo 16 €
PAGINE: 312

TRAMA
Una base statunitense nella provincia di Kandahar in Afghanistan. In lontananza si distingue la sagoma di una donna avvolta nel suo burqa. Lei è venuta giù dalla montagna in una sedia a rotelle da quando le sue gambe sono state mutilate. Viene a reclamare il corpo di suo fratello, un leader tribale pashtun ucciso durante un'offensiva lanciata contro gli americani. Il personale militare rimane diffidente: si tratta di una sorella in lutto, di un attentatore suicida, di un inviato dei talebani o di un terrorista travestito da donna o è un tentativo di deviazione? Per tre giorni, la donna insiste giustificando il suo unico scopo: evitare che il cadavere del fratello si decomponga sotto il sole cocente. Le sorti di tutti gli uomini si collegano, loro malgrado, nello spazio ostile e maestoso del deserto. Senza mai prendere posizione, l'autore dà voce ai diversi soggetti - la giovane donna, l'interprete, il medico, e i diversi ufficiali e soldati. Sperimentiamo un conflitto crudele e assurdo, rivelandone la complessità. Ogni personaggio, qualunque sia il suo campo, non ha solo una voce, ma anche un volto, una propria personalità.

Il romanzo rivisita alcuni temi della tragedia greca, e s'interroga sui danni collaterali della guerra, l'idealismo, i valori occidentali. Bello e magistrale.

Roy-Bhattacharya ha scritto che ci vuole «un marchio speciale di cecità morale per ignorare queste guerre in cui i nostri concittadini muoiono e noi scriviamo di qualcos'altro».

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TITOLO: Sette Stanze
AUTORE: Paola Ferrero
EDITORE: Lettere Animate Editore
GENERE: Romance
PREZZO: ebook 1,49 €

TRAMA
La vita di Anton Eastman è giunta a un punto critico. Senza preavviso lascia tutto e si rifugia nella casa in cui è cresciuto, in Italia. Sua madre è morta da anni, mentre lui era occupato a fare carriera lontano da casa e ora si trova in un appartamento semi-vuoto, solo con se stesso e i suoi cinquantatre anni di finzioni. La sua casa, come la sua anima, è piena di fantasmi. Comincia quindi dalla casa, una stanza per volta, a ricostruire un qualcosa che sia suo davvero anche se inseguito da ricordi e incombenze che lo legano alla vecchia vita. Durante questo percorso incontra una giovane cameriera che arriva da fuori città. Giselle, questo il suo nome, diventa col tempo un appiglio per Anton che ancora non ha un equilibrio stabile. Sono due “stranieri” in una città del sud che non dimentica e non smette mai di osservare, sono simili e al contempo molto differenti. Anton arrabbiato e sofferente, Giselle più rassegnata e spaventata. Ognuno dei due con i suoi fantasmi e con dei conti da chiudere con il proprio passato.

Store di riferimento: IBSAmazon
TITOLO: Madame de Staël - Lettere sugli scritti e il carattere di Jean-Jacques Rousseau - Riflessioni sul suicidio
AUTORE: A cura e con introduzione di Livio Ghersi
EDITORE: Bibliosofica Editrice
GENERE: Saggio
PREZZO: cartaceo 12 €
PAGINE: 168

TRAMA
Duecentocinquanta anni or sono, il 22 aprile del 1766, nasceva a Parigi Germaine Necker. Nota al mondo come Madame de Staël.

Era l’unica figlia di un personaggio storico, Jacques Necker (1732-1804) e lei stessa fu testimone di vicende storiche di primaria importanza: la Rivoluzione francese, il Terrore, la sconfitta dei giacobini e l’avvento del Direttorio, l’ascesa al potere di Napoleone Bonaparte, l’impero napoleonico, la Restaurazione dei Borbone. Ciò che rende veramente interessante il lascito ideale di Madame de Staël è che in lei si siano felicemente congiunti l’espressione del nascente pensiero liberale e la rivendicazione di una ben più antica tradizione di libertà repubblicana. Il suo liberalismo era tutt’altro che un indirizzo di politica economica, ma aveva molto a che vedere con la rule of law, ossia con la concezione dello Stato di diritto, e con la lotta, tipicamente repubblicana, contro la tirannia ed il dispotismo.

Questa edizione della Casa Editrice Bibliosofica ripropone, con una nuova traduzione in lingua italiana, due dei tre saggi che Madame de Staël pubblicò per i tipi dell’Editore Nicolle nel 1814. Quando poté finalmente tornare a Parigi dopo l’abdicazione di Napoleone.

Il primo saggio, Lettres sur les écrits et le caractère de Jean-Jacques Rousseau, era stato già pubblicato nel dicembre del 1788. Allora Rousseau non era ancora la gloria nazionale, i cui resti mortali furono traslati nel Pantheon di Parigi. Al momento della sua morte, il 2 luglio del 1778, Rousseau era un isolato: avversato e schernito da Voltaire e dagli illuministi in genere; considerato non equilibrato; ritenuto tanto scontento di sé che la tesi che si fosse suicidato non smise mai di circolare, nonostante le smentite ufficiali.
Madame de Staël contribuì a consacrare l’autore dell’Emilio e della Nuova Eloisa come «il più eloquente» tra gli scrittori di lingua francese. Lo stimò meno, invece, come pensatore politico.
Il secondo saggio, Réflexions sur le suicide, fu scritto dall’Autrice venticinque anni dopo la prima stesura delle Lettere su Rousseau. Risente di quella che ad alcuni biografi sembrò una “crisi mistica”. In realtà, si trattava del riemergere dell’esigenza religiosa. La religiosità di Madame de Staël era di impronta protestante e prescindeva dalla mediazione dei preti. Dio era la meta della sua ricerca, tanto più sincera perché liberamente condotta; lei non cessava di interrogarsi sulle conseguenze concrete che l’esistenza di Dio, concepito secondo le caratteristiche che il Cristianesimo gli attribuisce, comportasse nella vita degli esseri umani. Qui l’Autrice chiarisce bene che il suicida restringe il proprio orizzonte mentale a sé stesso ed alla propria infelicità. È un egoista. Viceversa, il modo di vivere più positivo è caratterizzato dal sentimento di “dedizione” (in francese, dévouement). La dedizione, il “dedicarsi”, rende il senso di una scelta altruistica. Si tratta di operare il bene di altri esseri umani in carne ed ossa, o di servire una causa apparentemente astratta, perché generale, ma comunque preordinata al bene comune.

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