TRAMA
Dieci racconti del merveilleux e dell’étrange, autentici classici del
gotico europeo, sospesi tra il sogno e la realtà, permeati da spettri,
presenze inquietanti, antichi riti magici, secolari superstizioni,
femmes fatales, immagini di morte, incubi, ossessioni, atmosfere
imbevute di mistero e inquietudine, incubo e terrore, angoscia e
repulsione.
Scrittore della Belle Époque, Jean Lorrain è figlio di quella letteratura «fin de siècle» scaturita da molteplici fattori quali l’occultismo, il decadentismo, il demonismo, il simbolismo, l’estetismo.
Misconosciuto al pubblico italiano, a lungo dimenticato anche in patria, Jean Lorrain può essere considerato uno degli scrittori più importanti della letteratura fantastica francese del 1900.
Scrittore della Belle Époque, Jean Lorrain è figlio di quella letteratura «fin de siècle» scaturita da molteplici fattori quali l’occultismo, il decadentismo, il demonismo, il simbolismo, l’estetismo.
Misconosciuto al pubblico italiano, a lungo dimenticato anche in patria, Jean Lorrain può essere considerato uno degli scrittori più importanti della letteratura fantastica francese del 1900.
TRAMA
Nell’anno del Signore 1389, Francesco Gabrielli, nipote del noto
condottiero Cante dei Gabrielli di Gubbio, trascrive per i posteri
alcuni agghiaccianti e inspiegabili fatti di morte che, quasi un secolo
prima, avevano sconvolto Firenze per poi perdersi nella leggenda.
Rapimenti, violenti omicidi, abominevoli ritrovamenti nell’Arno,
atipiche e sacrileghe impiccagioni. Mentre la paura si diffonde fra i
fiorentini, si fa largo nella mente della giovane e nobile Elena
Canigiani l’idea che l’homo lupino, il mostro che tutti descrivono e
additano come autore di queste atrocità, sia in realtà qualcuno che lei
ben conosce…
Una grottesca e nera fiaba storica italiana, scritta in volgare trecentesco, che resuscita la nostra infantile paura dell’uomo nero.
Una grottesca e nera fiaba storica italiana, scritta in volgare trecentesco, che resuscita la nostra infantile paura dell’uomo nero.
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