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12 giugno 2015

ARTICOLO - Dove ambientano le loro storie gli scrittori italiani?

Salve miei cari peccatori, il blog, come sapete (e se non lo sapete lo saprete ora), si dedica particolarmente agli autori emergenti italiani e così è nata la domanda: dove ambientano le loro storie gli scrittori italiani?
La scelta non sempre è dettata proprio dall'autore ma da esigenze di copione, se vogliamo così definirle...
Se lo scrittore vuol scrivere di una super città con treni che viaggiano a "millemila" chilometri orari ma adora e ha visitato l'Africa, non potrà ambientare la sua storia nel deserto africano, ma sceglierà scenari più idonei come il Giappone, no?

♫ ♪ i believe i can fly
i believe i can touch the sky ♫ ♪
D'altra parte, c'è il fantasy che consente la creazione di nuovi mondi e che permette di staccarsi completamente dai luoghi tradizionali. A quel punto, nel deserto si possono inserire anche i treni-razzo e i cammelli volanti.
E siccome al sondaggio hanno risposto anche scrittori fantasy... tra le varie "terre" si devon considerare pure le "terre di mezzo" o città inventate e collocate poi realmente nel nostro mondo. Quindi tra le risposte troverete anche il "Luogo immaginario".


Ma siete curiosi di scoprire i risultati del sondaggio?


Screen del sondaggio al momento dell'articolo.
Devo dire che sorprendentemente, almeno per me, vince l'ambientazione italiana

In molti preferiscono scrivere di luoghi che conoscono per trasmettere le proprie sensazioni e definire con certezza i luoghi citati.

C'è della ragione in questo pensiero ma io penso anche che con una buona documentazione e una dose di fantasia si possano raggiungere risultati soddisfacenti. Restare ancorati a un posto solo perchè lo si conosce mette anche un freno all'inventiva e, come ho detto prima, alcune trame hanno bisogno di un giusto contesto che magari si allontana dal vissuto... e per questo bisogna dedicarsi alle ricerche.
Io trovo anche bello il lato della raccolta dati tra mappe, foto e storie tipiche. Si apprendono e vedono cose nuove.

Sicuramente, da evitare è di collocare le storie altrove nel mondo e italianizzare tutto. Quante volte ho trovato testi ambientati in America dove i personaggi avevano usi e costumi nostrani, o che sbucassero italiani a ogni angolo... e non è affatto piacevole avere un tale contrasto nei romanzi. Un americano che mangia tutti i giorni pasta e beve espresso, non lo trovereste un po' fuori contesto? E sorgono quindi domande come...
Se vuoi che i personaggi facciano gli italiani, se tutti discendono da italiani, o se ci sono fin troppi italiani nella storia, a questo punto, perchè questo benedetto romanzo non ambientarlo in Italia  invece che all'estero? 

Ma passiamo nuovamente alla classifica.
A contrapporsi al primo posto, molto concreto e fatto di vissuto, c'è il Luogo immaginario, praticamente l'opposto del primo arrivato, salvo non si unisca il reale alla fantasia. Inventare un borgo dalla A alla Z, o una nuova Hogwarts, non importa, alcuni autori vogliono partire dalle fondamenta.


Al terzo posto come zona prescelta abbiamo gli USA, così ampi e vari, immaginavo fossero tra i luoghi più utilizzati, così come immaginavo essere gettonata la location francese che troviamo al quarto posto. Nell'ultimo anno, infatti, ho notato molti romanzi ambientati a Parigi.


In seguito, al quinto posto, troviamo il Regno Unito, decisamente accattivante e magico. L'inghilterra è preferita in particolar modo.
Le alternative restano tante ma poco selezionate. 
Ora sappiamo le ambientazioni scelte dagli scrittori, ma saranno anche le preferite dei lettori? E quali sono le città e o le sone nostrane più narrate dagli autori? Lo scopriremo prossimamente...


Ora a voi la parola.
E grazie a tutti coloro che hanno partecipato al sondaggio!

6 commenti:

  1. Interessante questo sondaggio! Purtroppo non ne ero a conoscenza, altrimenti avrei votato anche io! In ogni caso, il mio voto sarebbe andato alla voce che ha vinto.

    Secondo me, la scelta di un'ambientazione Italiana non è legata solo alla necessità di parlare di un luogo che si conosce, ma anche ad altri fattori funzionali alla trama. Per esempio, la storia che sto scrivendo avviene a Milano, per una serie di motivi che ho ben spiegato anche in un post sul mio blog (se me lo consenti metto il link. Te lo chiedo perché non voglio fare spam selvaggio), in particolare per la necessità di rispecchiare un determinato ambiente socio-culturale. Io non ambienterei mai una storia all'estero a meno che non sia strettamente necessario ai fini della trama. Penso che l'autore abbia una responsabilità nei confronti del proprio paese, e dei propri lettori... :)

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    Risposte
    1. Certo Chiara, la scelta è determinata da un mix di fattori. Dalle risposte al sondaggio ho notato che prevaleva la motivazione della conoscenza del luogo e così ho riportato :) Io sinceramente non sento il dovere di scrivere del mio paese o per il mio paese, scrivo perchè mi piace e il mio paese non mi ispira mi sta stretto soprattutto nell'urban fantasy. Forzarmi a scrivere su un luogo che non stimola la mia fantasia lo trovo deleterio e poi... non a tutti i lettori piacciono i romanzi ambientati in Italia ma preferiscono viaggiare siccome in Italia ci vivono :) Se vuoi mettere il link fa pure. :D

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    2. Credo che dipenda anche dal genere. Chi legge urban fantasy o fantasy cerca un'evasione totale. Invece - e l'ho scoperto parlando con un agente letterario - chi vuole storie più realistiche (gialli, romance ecc.) predilige che l'ambientazione sia la stessa del paese dell'autore perché questo dà maggiore stabilità alla storia. Specialmente per un autore esordiente, ambientare la storia all'estero, specialmente negli USA, potrebbe essere deleterio. Questa però è l'osservazione di una sola persona - per quanto esperta - che, sebbene concordi con la mia opinione personale, potrebbe non essere completamente veritiera. In ogni caso, il link è qui: http://appuntiamargine.blogspot.it/2014/12/funzionalita-dellambientazione-e.html

      P.S. discussione stimolante, grazie! :)

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  2. Non vorrei dire una stupidaggine, ma se guardo le opere più vendute e pubblicate ne trovo ben poche ambientate in Italia... Io stesso credo di averne scritta solo una, peraltro storica.
    Concordo sul fatto che sia più facile e sicuro scrivere di noi, piuttosto che cercare materiale o spremere le meningi, ma resta il fatto che - per mia percezione - il lettore cerca qualcosa di diverso e che in questo il mercato tenta giustamente di accontentarlo.
    Bello spunto di riflessione comunque :)

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    Risposte
    1. Beh, qui hanno risposto gli scrittori, prossimamente porgerò la domanda ai lettori sulle loro preferenze :)

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  3. Articolo molto interessante.
    Devo ammettere che mi ha spiazzato il primo posto, ma perché di principio quello di cui mi piace scrivere sono o luoghi immaginari, o luoghi "veri" ma che hanno subito profonde trasformazioni. Difficilmente ambiento storie in Italia (anzi, direi che è una rarità), a cui preferisco Stati Uniti o, in generale, luoghi che ho visitato: Francia, UK, Scozia. A sorpresa, invece, non ho trovato il Giappone: questa cosa mi ha lasciata senza parole. Io sono convinta che per scrivere bene una storia debba esserci tanta documentazione alla base, per il resto è tutta sapienza dell'autore. Le emozioni dei personaggi sono dettate dalle loro azioni, non dal luogo in cui vivono. Mi sorge il dubbio sia una mossa di comodità per molti scrittori, ambientare romanzi in Italia: meno problemi e si evita il problema sulla coerenza dell'ambientazione.

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