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3 aprile 2015

INTERVISTA - Giada Strapparava e L'egoismo del respiro

Salve amici lettori, oggi vi presento un'autrice esordiente che ci offre tematiche forti, profonde e... direi sanguinose... do il benvenuto a Giada Strapparava e al suo: L'egoismo del respiro.

Giada Strapparava nasce il 21 Giugno del 1994, in provincia di Verona. È una grande appassionata di criminologia, mentalismo, medicina legale e naturopatia. L'egoismo del respiro è il suo romanzo d'esordio.







Quando hai scoperto la passione per la scrittura? Diciamo che ho iniziato a farmi qualche domanda quando in terza media anche nei test a crocette dovevo scrivere e motivare le mie risposte.

Non l'ho scoperta, me la sono ritrovata accanto mentre avevo bisogno di qualcuno e non sapevo da che parte inziare a spiegarmi.


Qual è stato il tuo primo testo?

Il mio primo e vero testo è stato l'inizio del mio libro. Erano solo una decina di pagine perfettamente autoconclusive, che poi ho ampliato fino a generare un romanzo.


Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere? 

Mi sento attratta dalle tematiche forti. A volte il genere non conta molto per me, se la carica emotiva dei temi trattati supera le aspettative. In genere comunque leggo thriller e horror, ma anche fantasy e narrativa. Mi trovo molto in difficoltà a leggere romanzi rosa.

Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione? 

Disponibile su amazon.
Oh, decisamente molto tortuoso. Il mio primo romanzo ha ormai due anni e mezzo e l'ho pubblicato da qualche giorno. I tempi di scrittura sono stati molto lunghi: ho avuto diversi blocchi e molte volte mi sono ritrovata ad avere in mano aria e non idee, poi però l'ispirazione ha preso il sopravvento e mi sono catapultata al suo interno. Inizialmente avevo autopubblicato il romanzo per qualche mese in versione digitale, poi ho ricevuto la mail dalla mia attuale Casa Editrice.

Come è nata l’idea de L'egoismo del respiro? Cosa ti ha ispirato? 

L'egoismo del respiro è il frutto di un lavoro di introspezione che ho fatto su di me e che ho poi proiettato sul mondo. Rappresenta la primitiva coscienza umana che attraversa le varie fasi della vita, dove la luce si mescola inevitabilmente con il buio. Narro sotto la voce di una mente criminale e malata quello che il mondo vive quotidianamente, ma che non ha il coraggio di accettare.

Il giusto e il sbagliato sono solo dei preconcetti creati dall’uomo per giustificare le sue scelte. 

Quanto c’è di te in questo testo? 
C'è tutto: sono io.



Hai mai affrontato il “blocco dello scrittore”? Come lo hai superato?

Sì, l'egoismo del respiro ha avuto molti blocchi. Semplicemente ho preso le distanze da lui, mi sono allontanata e ho aspettato che venisse a bussarmi nella testa. Non l'ho cercato, devo essere sincera e nemmeno forzato. Mi sono allontanata da lui per un po'.

Mi guardò con gli occhi di chi poteva amare, ma anche morire. Con la tenerezza di chi sapeva ascoltare, ma che si doveva limitare a subire.

Cosa vuoi comunicare con L'egoismo del respiro?

Il respiro rappresenta la vita, L'egoismo del respiro rappresenta l'egoismo della vita. Dove ci rende lei stessa partecipe di instinti e bisogni che poi ci fa dimenticare. Molte volte bisognerebbe solo farsi qualche domanda in più: chiedersi il perché sentiamo un determinato sentimento e non un altro e perché si chiama così.

L'egoismo del respiro non è altro che un flusso di bisogni che ha creato l'uomo per sentirsi continuamente appagato di un qualcosa che in realtà non esiste.

Cosa pensi del Self-Publishing? 

Prima di entrare a far parte degli autori della Casa Editrice “Lettere Animate” ho fatto diversi mesi in autopubblicazione, ovviamente poi con la firma di un contratto editoriale il testo è stato tolto dalle piattaforme online. Penso che sia una valida alternativa per noi autori emergenti per metterci in gioco. Credo fermamente che la fiducia delle grosse Case Editrici nei confronti dei nuovi autori sia diminuita notevolmente.

Quali sono i tuoi progetti futuri? 

Attualmente sto scrivendo il mio secondo romanzo e di progetti futuri nella testa ne ho molti. Comunque sia vorrei approfondire le mie scritture sul concetto mentale, correlato sempre e comunque da tematiche forti e violente.


Cari peccatori avete letto? Questa autrice ci offre emozioni e testi forti.
Avrete pane per i vostri denti!
Grazie a Giada per questa intervista e a tutto voi, buona lettura. 


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