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9 marzo 2015

ARTICOLO: Il mio “IoScrittore”.

Non so se tutti conoscete il torneo letterario IoScrittore, organizzato dal Gruppo editoriale Mauri Spagnol. Una grande occasione, ma una battaglia dura dove non basta solo la bravura ma occorre anche una buona dose di correttezza da parte degli altri concorrenti.

Io ho partecipato a diverse edizioni, con nessuna pretesa perché ero proprio alle prime armi e volevo semplicemente iniziare a muovermi in questo mondo d'inchiostro.

Il concorso consiste nel partecipare con un'opera inedita e affidarla alla valutazione degli altri partecipanti (15-20 a seconda delle regole d'edizione). Forse penserete: Ma come? Non c’è conflitto di interessi? Ovviamente sì, ma si spera nella professionalità e serietà degli altri scrittori.

Nella prima fase è valutato l’incipit dell’opera e nella seconda fase l’intero scritto. Il gruppo GEMS può scegliere di pubblicare una o più opere con uno dei propri marchi mentre i finalisti avranno l’onore di pubblicare in ebook con il marchio IoScrittore.

Dopo questo breve riassunto, vi racconto la mia esperienza. Nel caso ve lo stesse chiedendo, ormai è tardi per partecipare al concorso.


Il primo anno ho partecipato con un paranormal romance, ed è inutile dire quanto sia stato snobbato il testo per il suo genere che secondo alcuni non ha niente di letterario o artistico, dimenticando che la lettura è anche svago non solo mattoni intellettuali...

Tra i giudizi ricevuti, ben pochi sono stati costruttivi.
Altri giudici hanno solo denigrato e mostrato di non aver letto per intero le pagine da dover valutare citando scene inesistenti, voci narranti inesistenti o accusando una volgarità che si limita a una parola su venti pagine. Insomma, ho trovato poca utilità e un’eccessiva e immotivata denigrazione oltre alla poca serietà di certi giudici/concorrenti…

Uno scrittore alle prime armi ha bisogno di una guida, di essere istruito, criticato costruttivamente, non di ricevere pesci in faccia.Ci sono modi e modi di esprimersi e uno scrittore che si vanta di esser capace dovrebbe usare meglio le parole che articolare un semplice "Che schifo" (o simili) in una valutazione.
La seconda partecipazione l'ho presa molto più a cuor leggero, perché avevo capito i meccanismi. L’opera messa in gioco la seconda volta era una commedia tra rosa e chicklit. Qui sono volati i paragoni agli Harmony, alle favole, e commenti poco gradevoli neanche avessi proclamato di aver scritto il romanzo del secolo. So di non essere stata l’unica a ricevere un trattamento simile tra coloro che hanno presentato un chick-lit o un rosa. Occorre fortuna ed essere assegnati a giudici affini...

A questo punto mi chiedo, non sarebbe meglio dividere maggiormente i generi e così l’attribuzione delle opere ai giudici? Parliamoci chiaro con un esempio: la categoria fantasy non può racchiudere tutti i generi! Chi ama il fantasy classico probabilmente non potrà e non vorrà mai avvicinarsi all’urban fantasy e lo distruggerà in fase di valutazione. Un amante dei paranormal romance si annoierà con un epic fantasy... etc. Quindi, nonostante sia una gran occasione, i meccanismi di questo torneo comprendono anche una dosa di c... (che non sta per cultura) a oliare gli ingranaggi.


Io non ho partecipato quest'anno per mancanza di tempo e, nonostante le pecche e le difficoltà, consiglio di provarla come esperienza perchè può insegnare e rafforzare la corazza da esordiente.

Se siete concorrenti o se lo sarete l'anno prossimo, in bocca al lupo e non abbattetevi mai!




3 commenti:

  1. Ho partecipato l'anno scorso con Evanescent, il mio ultimo libro, che ho auto-pubblicato da poco. Mi hanno assegnato dei 2 con delle offese gratuite. Questo anno non partecipo proprio perché non l'ho trovata un'esperienza utile. Per quanto mi riguarda ho valutato con correttezza e c'ho perso anche diverso tempo per appuntarmi le cose da inserire nelle valutazioni. Peccato, perché l'idea del Torneo è carina. :)

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  2. Pochi commenti utili e poca educazione... io non partecipo da due anni ma vedo che le cose non cambiano >.<

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  3. Io ho partecipato quattro e tre anni fa, una delle due partecipazioni sono arrivata tra i primi duecento finalisti, la cosa strana è che alcuni mi hanno dato voti bassissimi con critiche offensive, altri voti alti con indicazioni costruttive. Ritengo che molti partecipanti non siano assolutamente professionali, per questo non ho più partecipato. In compenso ho deciso di utilizzare le critiche costruttive per fare un approfondita opera di revisione al mio libro per autopubblicarmi. Quest'ultima esperienza è decisamente più gratificante. Concordo con te cara Mel. Giulia Mancini

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