Oggi sarà ospite di "Peccati di Penna" Corinne Savarese, un'autrice dallo stile ironico e dinamico.
Corinne Savarese: Nata e cresciuta a Milano, ha studiato lingue straniere. Appena finiti gli studi ha lavorato come
agente di viaggi. Questo le ha permesso di iniziare a scoprire il mondo e apprezzare diversi paesi e culture. Dopo aver conosciuto Pietro, a distanza tramite un corso di aggiornamento on line, la loro amicizia si è trasformata in amore e si sono trasferita nelle Marche. In due anni si sono sposati e ora hanno quattro bambini, un chihuahua e un siamese.
agente di viaggi. Questo le ha permesso di iniziare a scoprire il mondo e apprezzare diversi paesi e culture. Dopo aver conosciuto Pietro, a distanza tramite un corso di aggiornamento on line, la loro amicizia si è trasformata in amore e si sono trasferita nelle Marche. In due anni si sono sposati e ora hanno quattro bambini, un chihuahua e un siamese.
La passione dei viaggi non è sfumata e appena possono, partono alla
scoperta di un posto nuovo da visitare, usando anche la formula di home
exchange. Le piace avere sempre casa piena di amici e adora cucinare.
Spesso organizza cene succulente da passare in compagnia. Lettrice
compulsiva, arriva a divorare fino a sette libri a settimana, in inglese
o in italiano. Non guarda televisione se non per le serie che segue,
esclusivamente in lingua originale. Adora scrivere e lo fa solo di
notte, quando il silenzio e il buio le permettono di entrare nel suo
mondo di parole di carta e inchiostro. Durante questo unico momento di
solitudine e relax prende vita una Corinne che nemmeno i più cari
conoscono. Ecco come sono nati "Cara cognata, ti odio!" "Finché suocera
non ci separi" e "(Es)Senza di te"
Ciao Corinne, benvenuta su “Peccati di Penna”.
Quando hai scritto il tuo primo romanzo? Cosa ti ha ispirato?
Il primo in assoluto due anni fa, è un inedito e tale
rimarrà, perché un’autobiografia. Mi è servito per far uscire delle cose che
stavo vivendo in quel periodo. E da questo è nato poi il mio desiderio di
scrivere per davvero. Quindi se parliamo di ispirazione, purtroppo non era nulla
di bello, in quel momento.
Come hai conosciuto il self-publishing? Com’è stata la tua esperienza?
Leggendo un’autrice italiana che ho amato e con cui ho
finito per diventare molto amica. Mi parlava del suo essere self. Lì per lì mi
era sembrato tutto così facile… mi son detta “Perché no?” Mi buttai in
quest’avventura senza le minime basi. Ci ho messo qualche mese a capire bene le
dinamiche della promozione, come agire. Sono una persona timida e riservata.
Non volevo dovermi proporre nei vari gruppi su facebook. Piano piano ho inviato
Cara Cognata, ti odio! ai blog da recensire e… piaceva! Ero felicissima, per me
era un’importante conferma. La voce si è sparsa, le lettrici hanno iniziato a
seguirmi. Mi sono creata un profilo come autrice, perché non volevo tediare, in
quello personale, chi non realmente interessato alla mia professione. Così nel
mio nuovo profilo autrice, libera di poter parlare di libri, ho iniziato a
essere più attiva anche nei gruppi su facebook, e lì ho conosciuto autrici
meravigliose con cui ci siamo aiutate. Il self è un mondo difficile, devi fare
tutto da solo: scrivere, editare, fare la copertina, il marketing, il battage
pubblicitario. È tutto sulle tue spalle. Ma quando poi il libro vende,
l’emozione è grandissima. Puoi davvero dire che è tutto merito tuo.
Dopo alcune pubblicazioni in self, sei approdata a “You Feel” di Rizzoli, ti va di raccontarci di questo viaggio verso “(Es)senza di te”?
Dopo vari mesi che Cara cognata, ti odio! continuava a
essere al primo posto in categoria Humour su Amazon, e poco prima della
pubblicazione di Finché suocera non ci separi!, sono stata contattata dalla
direttrice della collana, Alessandra Bazardi, consulente editoriale per
Rizzoli. Mi ha chiesto una trama, le è piaciuta e mi ha messa sotto a scriverle
il romanzo che ha dovuto passare il vaglio prima suo e poi dell’editor Rizzoli.
In brevissimo tempo avevo un contratto RCS in mano!
Qual è la peculiarità di “(Es)senza di te”? Qual è la sua carta vincente?
Sì, come una nonnina!
Avevo trovato molto divertente l’idea di mischiare la
chimica biologica negli animali alla chimica sessuale degli umani e farcirla di
romance e ironia. Così è nato (Es)Senza di te. Un romanzo in cui la
protagonista si ritrova a studiare l’essenza perfetta che faccia cadere ai
piedi di ogni donna l’uomo dei suoi sogni. Ed ecco che unirà alle essenze più
disparate ormoni e feromoni, viagra liquido e quant’altro, per poi studiare sul
campo, di prima persona, gli effetti delle stesse. Andrà incontro a situazioni
imbarazzanti e paradossali e ovviamente troverà l’amore. Ma l’amore che cos’è?
È davvero possibile imbrigliarlo con un’essenza studiata in provetta? O è
quello scritto nelle stelle?
Juliette per prima non lo sa. A voi leggerlo, per
scoprirlo insieme a lei.
C’è un po’ di te o della tua vita nei romanzi che scrivi? Se sì, dove e in che modo, ti va di rivelarcelo?
Sicuramente c’è sempre un po’ di me nei miei romanzi.
Alcuni lati del carattere dei personaggi, alcuni luoghi che amo, o amerei
visitare, vestiti che vorrei indossare, persone che vorrei incontrare. C’è
tantissimo di me.
Il tuo genere è decisamente il chick-lit, cosa ti piace di questo mondo rosa?
Senza dubbio l’ironia o l’autoironia. Mio marito dice
sempre che la Corinne Persona e la Corinne Autrice non si somigliano per
niente. In verità non è proprio vero. La Corinne Persona è vittima delle
maschere che è costretta a indossare quotidianamente per buona educazione, per
rispetto e per piacere. La Corinne Autrice dà libero sfogo a tutto quanto c’è
dentro di lei. Il circo dell’assurdo che spesso gira intorno ai suoi personaggi
altro non è che l’emblema delle vicissitudini paradossali che vive
quotidianamente la Corinne Persona e, allora, altro non le resta che renderle
ancora più reali, portandole nei suoi libri.
C’è un romanzo chik-lit che ti è piaciuto particolarmente?
Ovviamente, sono grandissima fan di Sophie Kinsella, che
ho scoperto solo dopo aver iniziato a scrivere, quando qualcuno mi ha fatto
notare delle somiglianze con il genere. Un chick lit di un’italiana che ho
apprezzato molto è “Non tutti gli uomini vengono per nuocere” di Federica
Bosco.
Perché secondo te i romance sono tra i generi più venduti?
Perché a mio avviso è un mondo che le lettrici possono
ancora permettersi di sognare. Non troppo surreale, non troppo reale. È un
qualcosa che, in fondo, con una botta di fortuna, potrebbe davvero avverarsi. Dà
speranza, mette buon umore e fa volare sulle nuvole.
Cosa pensi del panorama editoriale attuale e cosa consiglieresti agli esordienti?
Io dico di buttarsi. Fate leggere i vostri scritti a
delle Beta readers, vedete se è un buon lavoro. Adesso ci sono parecchie
possibilità di pubblicazione nel mondo editoriale. Dal self alle grandi CE.
Provateci, potrebbe essere il vostro sogno che diventa realtà.
Ultima domanda, Corinne cos’ha in serbo per i lettori?
Sto scrivendo un nuovo romanzo per Rizzoli, per la
collana Youfeel. Ne vedrete delle belle prestissimo, promesso!
Grazie per il tuo tempo Corinne e in bocca al lupo per questa nuova fantastica esperienza con “You Feel”.
Mi hanno insegnato che “In bocca al lupo” è il migliore
augurio che si possa fare. È la lupa che si prende cura dei propri cucciolini,
prendendoli in bocca per spostarli da una tana all’altra, più sicura. E allora,
lunga vita al lupo!
Sono io che ringrazio te, infinitamente. Ti auguro a mia
volta tutto il meglio e ti mando un caro abbraccio.
A presto.
Corinne Savarese
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