Cercando di te è un rosa con una sfumatura erotica molto soft, talmente soft da essere una carezza.
La trama ci presenta Philip, il protagonista, un uomo bello, elegante, autoritario e sicuro di sé, innamorato sin da giovane di una ragazza, Nicole. Un evento, però, li separa, accade qualcosa che spinge Philip a fuggire dalla sua cittadina natale e a rifugiarsi a Londra per dieci anni, sino alla morte della madre che lo riporta di forza a casa.
Ecco, partiamo dal punto per me dolente della storia, la motivazione che separa i due giovani amanti è troppo inconsistente, un piccolo incidente di percorso capita nella vita di tutti e la reazione a me sembra eccessiva. Inoltre, dopo dieci anni lontano da casa Philip è ancora ossessionato, innamorato di Nicole, e io non la reputo una cosa molto realistica, sarà che sono tra le persone meno romantiche del mondo, ma un adolescente che dopo dieci anni e anche una certa maturazione pensa ancora alla stessa ragazza non mi par plausibile, magari un varco temporale minore mi avrebbe convinto, ad esempio un paio d’anni… ma dieci sono davvero tanti.
Nella prima parte del romanzo scopriamo la vita di Philip a Londra e la storia segue uno schema preciso: Philip fa qualcosa (va al bar, va al lavoro, viaggia, si sposta, quel che è…), incontra una donna nella quale rivede Nicole o vuole rivederla per forza, e se la porta a letto. Il gioco si ripete per un paio di volte fino all’avvenimento che porta alla seconda parte del romanzo: la morte della madre.
Philip torna a casa, a Glastonbury, la madre malata era assistita proprio da Nicole che, però, è da precisare, non prendeva compenso per la sua disponibilità. Concepibile che una ragazza si affezioni a una signora, tanto anche da prestarle aiuto, ma la cosa che mi sconvolge è che questa ragazza anche lei in dicei anni non si sia fatta una vita e sia rimasta incastrata in una prigione senza motivo.
La trama ci presenta Philip, il protagonista, un uomo bello, elegante, autoritario e sicuro di sé, innamorato sin da giovane di una ragazza, Nicole. Un evento, però, li separa, accade qualcosa che spinge Philip a fuggire dalla sua cittadina natale e a rifugiarsi a Londra per dieci anni, sino alla morte della madre che lo riporta di forza a casa.
Ecco, partiamo dal punto per me dolente della storia, la motivazione che separa i due giovani amanti è troppo inconsistente, un piccolo incidente di percorso capita nella vita di tutti e la reazione a me sembra eccessiva. Inoltre, dopo dieci anni lontano da casa Philip è ancora ossessionato, innamorato di Nicole, e io non la reputo una cosa molto realistica, sarà che sono tra le persone meno romantiche del mondo, ma un adolescente che dopo dieci anni e anche una certa maturazione pensa ancora alla stessa ragazza non mi par plausibile, magari un varco temporale minore mi avrebbe convinto, ad esempio un paio d’anni… ma dieci sono davvero tanti.
Nella prima parte del romanzo scopriamo la vita di Philip a Londra e la storia segue uno schema preciso: Philip fa qualcosa (va al bar, va al lavoro, viaggia, si sposta, quel che è…), incontra una donna nella quale rivede Nicole o vuole rivederla per forza, e se la porta a letto. Il gioco si ripete per un paio di volte fino all’avvenimento che porta alla seconda parte del romanzo: la morte della madre.
Philip torna a casa, a Glastonbury, la madre malata era assistita proprio da Nicole che, però, è da precisare, non prendeva compenso per la sua disponibilità. Concepibile che una ragazza si affezioni a una signora, tanto anche da prestarle aiuto, ma la cosa che mi sconvolge è che questa ragazza anche lei in dicei anni non si sia fatta una vita e sia rimasta incastrata in una prigione senza motivo.
Philip e Nicole si incontrano finalmente e si confrontano, e quel che accade non posso spoilerarlo ma posso dire che le situazioni le ho trovate poco mature rispetto all’età dei protagonisti. Inoltre, ho trovato il finale troppo sbrigativo e non sono riuscita a gustarmelo.
La lettura è piacevole, il testo è scritto bene e la parte erotica è davvero delicata, scelta molto apprezzabile che distingue l'opera da molte altre. Mi piace come scrive l’autrice, è morbida e descrive i giusti dettagli, ma in quest’opera ho avvertito come una mancanza: da un lato una vera è propria motivazione che avvii il meccanismo del romanzo che, come detto, non reputo sufficiente; dall’altra avrei approfondito un po’ i background e la psiche dei protagonisti, magari evidenziando il perché di tale attaccamento di Philip verso Nicole, del perché drogasse le sue partner nonostante cadano sempre ai suoi piedi, e perché in dieci anni un piccolo incidente in adolescenza l’abbia tanto sconvolto da allontanarlo... Insomma questo romanzo così com’è è un romance leggero, ma se si volesse portare a un livello superiore ci sarebbero tutte le potenzialità per farlo con alcuni accorgimenti.
Spero di vedere altre pubblicazioni di questa autrice perché ha uno stile molto piacevole, non eccessivo, non prolisso, e soprattutto rilassante per chi come me vuole godersi una lettura senza perdersi nelle parole ma nella storia.
❤❤❤
TRAMA
Philip è un uomo bellissimo, sicuro di sé, apparentemente sereno. Ma
dietro quest’aspetto rassicurante si cela un tormento che lo devasta da
dieci anni, dal giorno in cui è fuggito da Glastonbury per rifugiarsi a
Londra, per cercare di sfuggire al dolore che lo soggioga giorno e
notte, lasciando lì la donna che ama disperatamente, Nicole. Ma non può
fare a meno di vivere per lei, nel suo ricordo, non può sottrarsi dal
cercarla in ogni sguardo, ogni corpo, in ogni donna che il destino gli
mette davanti. E le conquista tutte, ha bisogno di loro perché è l’unico
modo per poter avere fra le braccia lei. Ѐ come una droga, e deve
assumerla costantemente per trarne sollievo. A Glastonbury ha lasciato
sì Nicole, ma anche l’anziana madre ormai ammalata. Le due donne vivono
insieme, ma Philip non ne è a conoscenza. Nicole, nel tempo, è divenuta
per la signora Freeman la figlia femmina mai avuta. Nicole, a Freeman’s
House, cerca di ricordare Philip, nel volto della madre, negli oggetti
che la circondano, nelle foto, sopportando anch’essa il dolore in
silenzio, sperando. Quella casa è per lei l’unico luogo per poterlo
amare segretamente, aspettando che il destino muova gli animi assonnati,
intorpiditi dalla paura, paura di amare senza essere respinti. Quanto può attendere un amore? Un giorno, un mese, un anno… dieci anni, prima che il tormento logori l’anima. Philip e Nicole sopportano in silenzio, colmando i vuoti. Lui cercando in ogni donna qualcosa che gli ricordi lei. Lei, che si circonda di oggetti, foto, affetti che la possano legare a lui. Aspettando che sia il fato a giocare la prima carta, sperando che il tempo non affievolisca i sentimenti. Sperando che il sole non spunti più pur di dimenticare e sperare che sorga per l’eternità pur di potersi rincontrare. Un amore puro, che va contro ogni regola, contro tutto e tutti.
Grazie di cuore Neal per la recensione! Coglierò ogni suggerimento per migliorare!
RispondiEliminaSembra una lettura piacevole e non impegnativa. Non sapevo dell'esistenza di questo libro, ma lo metto in WL :)
RispondiEliminaP.S. Ho organizzato un Giveaway sul mio blog, se vuoi dare un'occhiata ti lascio il link QUI