Non aprite quella porta 3D (Texas Chainsaw 3D) è un film del 2013 diretto da John Luessenhop.
TRAMA
Sally raccolta da un automobilista, viene portata dal conducente
direttamente alla stazione centrale di polizia più vicina. La ragazza
sconvolta e insanguinata, racconta allo sceriffo della contea i fatti
drammatici e allucinanti appena vissuti.
Lo sceriffo locale Hooper
ascoltata la sua confessione si dirige per direttissima alla casa
colonica dei Sawyer e, intima a Drayton Sawyer di uscire con le mani in
alto e di consegnargli suo figlio Jedidiah, conosciuto come Jed,
chiamato dal fratello Nubbins sempre Faccia di cuoio.
Drayton giustifica gli omicidi commessi dal figlio allo sceriffo come
atto di difesa personale, in quanto Sally e gli altri ragazzi erano
entrati nella loro proprietà senza permesso. Il clan, pur di
sopravvivere e per punire Jed per aver fatto fuggire la ragazza, decide
di consegnarlo alle forze dell’ordine. Improvvisamente la situazione
degenera, perché la voce si diffuse rapidamente, e una folla di
cittadini inferociti circondarono la roccaforte dei Sawyer, bruciando,
radendo al suolo e uccidendo sino all’ultimo membro della famiglia. (O quasi..)
Fonte wikipedia
RECENSIONE
Esistono molte versioni di questo telefilm, sostanzialmente la trama prevede sempre un psicopatico con la faccia tumefatta che va in giro segando la gente e strappando loro il volto per farsene uno nuovo. Ovviamente c’è sempre una casa e una porta da non aprire, altrimenti il titolo a che servirebbe?
In più Non aprite
quella porta 3D aggiunge un passaggio generazionale, è un sequel, che parla
dei valori della famiglia Sawyer, la famiglia dell’ omicida che tanto tiene ai
propri consanguinei da mascherarne le atrocità. Un amore e un affetto che si
destreggiano nell’orrore.
La protagonista è una sopravvissuta della famiglia Sawyer e
dalla normalità passerà ad avere un grosso fardello sulle sue spalle, il peso
del passato e un nuovo peso per il futuro incontrando l’unico superstite della
sua famiglia, Faccia di cuoio alias Jed Sawyer.
Questa versione ha delle situazioni inconcepibili, prendiamo
le 4 più impresse nella mia mente.
1: passaggio ad
uno sconosciuto. Il gruppo di ragazzi in questione è in viaggio per New Orleans
ma deve fare una tappa in Texas perché la protagonista ha una eredità da
reclamare: casa e averi. Ebbene questo sconosciuto è scarrozzato come uno della
comitiva e addirittura ospitato in casa… Andiamo alla situazione numero 2
il nuovo arrivato è lasciato solo, con la massima fiducia, nella villa
vittoriana appena ricevuta in eredità. Ovviamente il tipo è un truffatore e un
ladro che ruba l’argenteria e apre la famosissima porta da non aprire. Inutile
dire che fine faccia…
Altra cosa inconcepibile e che trovo impensabile, la numero 3 della mia lista, riguarda l’agire
della protagonista che riceve, insieme all’eredità, una lettera che l’avvocato
le ricorda più volte di aprire prima di fare qualunque altra cosa. La
protagonista ovviamente non la legge, e indovinate cosa c’era scritto in quella
comunicazione della cara nonnina defunta? Mi
raccomando attenta a tuo cugino psicopatico dietro la porta nascosta in cantina.
Non sono queste le parole ma il senso è quello e se avesse letto quella
dannatissima lettera ovviamente il film non sarebbe andato oltre il primo
quarto d’ora. 4 e ultima scena
illogica, il mostro si preoccupa di catturare la fuggiasca per non lasciare
prove dei suoi misfatti, ma la insegue in una fiera di paese dove è visto da
tutti. Ho subito pensato: perché mentre rincorre la ragazza non trancia anche i
passanti? Per me resta un mistero.
Di cose insensate ce ne sono ancora altre, ma ve le lascio
scoprire nel caso abbiate intenzione di vedere questo film che non smentisce i precedenti in quanto splatter e violenza.
Buona visione ★★★
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