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19 febbraio 2019

INTERVISTA FRI19 - Marialuisa Gingilli

Grafica banner originale Rocchia Design

Oggi "rosa time" in compagnia di Marialuisa Gingilli.
Marialuisa Gingilli nasce a Roma nel 1983 ed è dal 2008 che vive nella splendida cornice dei Castelli Romani. Dopo aver trascorso cinque terrificanti anni presso il Liceo Scientifico Statale “Plinio Seniore”, capisce che nella sua vita potrà percorrere qualsiasi strada, basta che non abbia a che vedere con le materie scientifiche. Nel 2002, quindi, inizia a frequentare la facoltà di “Lettere e Filosofia”, presso l’Università “La Sapienza”, con il sogno di diventare, un giorno, un’affermata giornalista di cronaca.
Il destino, però, sa essere beffardo ed è così che nel 2006 comincia a lavorare per un’azienda di servizi alle imprese, dove, ancora oggi, i suoi migliori amici sono proprio i numeri. Impiegata - e mamma dal 2015 - a tempo pieno e da sempre grande appassionata di libri, nel 2017 decide per gioco di lanciarsi nella stesura del suo primo romanzo, scoprendo così che l’amore per la scrittura non l’ha mai davvero abbandonata.
Benvenuta Marialuisa, quando ti sei appassionata al romance?
Il primo romance che ho letto risale a circa sei, sette anni fa. La passione vera e propria, però, per questo genere è molto più recente, direi dal 2016 quando mi sono avvicinata ad alcune autrici italiane e ai loro romanzi.

Che tipi di romance ti piace leggere e scrivere?
Prediligo il contemporary, anche se leggo anche young adult e new adult, forse perché, vista la fascia d’età che tratta, riesco a immedesimarmi più facilmente nei protagonisti. Non è un caso che il mio romanzo d’esordio, infatti, sia proprio un contemporary romance.

Cosa proprio non ti piace ritrovare nei romance?
Non amo i romance in cui non c’è un’evoluzione vera dei personaggi. Di romance se ne scrivono a migliaia, la differenza, oltre che lo stile e la bravura dello scrittore, la fa lo spessore dei personaggi e credo che, al di là della storia d’amore, ci debba sempre essere una loro crescita a livello individuale.

Come definiresti la tua scrittura?
Mi trovo spesso in difficoltà quando devo dare degli aggettivi al mio romanzo o alla mia scrittura. Ti risponderò, quindi, usando le parole di chi ha recensito il mio romanzo: romantica, moderna e senza sbavature.
Quali temi tendi a trattare nei tuoi romanzi?
“Solo per me” è il mio romanzo d’esordio, ma credo che i temi trattati saranno quelli che mi accompagneranno ancora per un po’. Al centro della storia c’è la crescita della sua protagonista, l’accettazione del proprio essere, con tutti i limiti e i difetti del caso. La famiglia, perno portante della vita di tutti e fondamenta della persona che saremo. I sogni e i desideri, che tutti dovremmo sempre rincorrere e provare a realizzare.

Quanto tempo ti occorre per scrivere un romanzo? Quanto dedichi alla revisione?
“Solo per me” è stato scritto in cinque mesi, ma ce ne ho messi quasi altrettanti per rivederlo con le mie beta, correggere refusi e rileggerlo, rileggerlo, rileggerlo. Volevo essere certe di consegnare alle mie lettrici il meglio che potessi dar loro.

Scrivi seguendo una scaletta o di istinto?
Da ansiosa cronica quale sono, devo assolutamente buttare giù una scaletta. All’inizio solo i punti fondamentali della storia, poi gli episodi che mi vengono in mente man mano che immagino il quadro completo. Alla fine, però, è sempre e solo un canovaccio di partenza, perché poi è l’istinto (mio e dei miei ragazzi) a farla da padrone.

Nei romance sei #teamtriangolo o #teamtriangoloNO? Motiva la tua scelta di squadra.
In realtà non ho una squadra di appartenenza. Il triangolo non è una condizione imprescindibile del romance a mio avviso. Quando c’è, però, deve avere spessore e dividere il lettore. Solo a quel punto, secondo me, funziona davvero.

Cosa ti aspetti da questo Festival?
Tanto sano divertimento insieme alle mie amiche autrici e lettrici. La possibilità di vivere un festival, finalmente, dall’altra parte della barricata e un’esperienza di crescita come autrice e persona.

Quali romanzi presenterai/porterai con te al FRI19? Ci saranno anche novità non ancora pubblicate? Cosa troveranno le lettrici e i lettori quando ti incontreranno?
Sicuramente ci sarà il mio romanzo d’esordio, “Solo per me”. Al momento, poi, sono alle prese con il secondo volume della mia dilogia e, se per giugno sarò soddisfatta del risultato, porterò anche quello, altrimenti le mie lettrici dovranno pazientare ancora un po’.
Per chi ci verrà a trovare, io e la mia compagna di banco Martina Pirone stiamo facendo realizzare dei gadget e degli oggetti, ispirati ai nostri romanzi, che renderanno più allegro il nostro tavolo.

Grazie Marialuisa, che le pagine della tua vita siano sempre rosee.

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