social

http://peccati-di-penna.blogspot.it/      http://peccati-di-penna.blogspot.it/p/le-recensioni-di-peccati-di-penna.html      http://peccati-di-penna.blogspot.it/search/label/Segnalazioni       http://peccati-di-penna.blogspot.it/p/elenco-interviste.html     http://peccati-di-penna.blogspot.it/search/label/Blog%20Tour      https://4.bp.blogspot.com/-kpV7lPzLDPg/Wa6R8QW920I/AAAAAAAAOhs/-wTTOHjB1PU_Kj8p9t58BoFsNwavUmGSQCKgBGAs/s200/info.png

Post recenti

13 febbraio 2019

INTERVISTA FRI19 - Cinzia La Commare


Grafica banner originale Rocchia Design

Con noi per queste interviste rosa: Cinzia La Commare.
Cinzia La Commare, nata e cresciuta in Sicilia, adesso vive in Emilia-Romagna. Ha lavorato in un negozio d’abbigliamento per bambini di cui era la proprietaria e, abbandonata l’avventura da commerciante, nell’agosto 2015 è approdata al genere rosa pubblicando la trilogia “Ad un bivio tra me e te”. A maggio 2016 ha pubblicato il suo primo romanzo d’impronta chick-lit, “Ti presento il tuo EX” con il quale ha partecipato alla finale del concorso nazionale “ilmioesordio”, successivamente pubblicato con “Butterfly edizioni”. Il 21 settembre 2016 ha pubblicato “I Colori di Juliet”, un contemporary romance approdato anch’esso alla finale del concorso “ilmioesordio” tra i i cinquanta finalisti scelti dalla prestigiosa Scuola Holden così come “Il buio ha il suo odore”, primo volume della serie “Il buio”. Seguono “Tutta colpa dei Soci@l”, “Sotto la luce di mille stelle”, “Kaelan” e “Dimentica le nuvole”. Da ottobre 2015 è a capo della redazione del sito di cui è fondatrice, www.trattorosa.it, che, tra i vari argomenti, si dedica anche ai libri vantando diverse collaborazioni con importanti case editrici italiane.


Benvenuta Cinzia, ricordi il primo romance letto? Cosa ti piace di questo genere?
La mia “avventura” con la lettura, con i libri, ha origini lontanissime ed è cominciata da bambina con i fumetti. Amavo leggerli e non perdevo l’appuntamento in edicola ogni settimana per farne incetta. Poi, emulando gli adulti, ho letto i fotoromanzi che all’epoca andavano di moda così come ho amato le storie romantiche degli “Harmony” degli anni ’80; regali della vecchia libreria di mia madre, e di una sua cugina. Ho letto Young Adulti, Storici, Contemporary romance senza distinzioni di genere e tutt’oggi scelgo le mie letture in base a quanta curiosità riesce a trasmettermi la trama. Posso dirti che tra quelli che più ho amato, c’è sicuramente “Due varianti di me” così come “Io prima di te”: due storie a tratti simili, a tratti del tutto differenti, che mi hanno regalato emozioni indelebili e insegnato tanto sulla vita… e sulla morte.

Quali temi tendi a trattare nei tuoi romanzi?
L’amore e i sentimenti sono sempre i protagonisti dei miei romanzi, così come la psicologia dei personaggi che certe volte può risultare scomoda per quanto realistica; vedi “Kaelan”, che ha diviso l’opinione dei lettori proprio per la personalità disturbata del protagonista. Quando l’ho scritto sapevo che sarei andata incontro alle critiche dei lettori più romantici, tuttavia quel libro contiene un chiaro messaggio, forse troppo forte, e ho voluto lanciarlo anche se poteva non essere compreso, o accettato da tutti. I miei romanzi hanno sempre qualcosa da dire, una morale, anche quelli che l’affrontano con il sorriso come i chick-lit.

Come definiresti la tua scrittura e come gestisci la narrazione?
La mia scrittura è semplice, cerco di arrivare al cuore dei lettori attraverso i racconti dei protagonisti senza troppi arzigogoli. A volte, come dicevo prima, i temi trattati possono non essere leggerissimi ma provo a non appesantirli troppo e, a oggi, spero di esserci riuscita; questo non posso essere io a dirlo. Come gestisco la narrazione è una bella domanda: non la gestisco. Lascio che sia un fiume in piena e poi, quando la prima stesura quasi “vaneggiante” è stata ultimata, prendo le redini per quanto posso e la rimetto in ordine.

Dove ti piace ambientare le tue storie? I tuoi personaggi sono adolescenti, giovani, adulti?
I miei romanzi sono ambientati in città, ma anche in montagna. In Italia o all’estero. Dipende molto dalla trama che ho in mente, e l’ambientazione varia in base a questo. I mie personaggi sono principalmente adulti, li preferisco anche nella lettura, ma questo non vieta che conservino una parte adolescenziale; dovremmo preservarla tutti.

Inserisci esperienze personali nei tuoi testi?
Assolutamente sì. Le esperienze personali sono, a mio avviso, la tela a cui attingere. Con questo non intendo dire che ho vissuto in prima persona quanto capita ai miei personaggi, ma attingo dalle mie esperienze per creare luoghi, o situazioni, antagonisti, ricordi che poi vado a romanzare per renderli più affini alla storia narrata.

Quanto tempo ti occorre per scrivere un romanzo e quanto dedichi alla revisione?
Non posso quantificare il tempo che mi occorre per scrivere un romanzo, perché per ognuno di quelli pubblicati fino a oggi mi è occorso un lasso di tempo differente. C’è da dire che le mie trame si sviluppano molto prima rispetto a quando inizio a metterle nero su bianco digitando al computer: ho quaderni e note pieni di battute, paragrafi sottoforma di appunti, informazioni per ognuna delle prossime trame ancora da trascrivere su un file word e da pubblicare. La revisione è il momento in cui serve razionalità, quindi ne dedico parecchio e mi avvalgo della collaborazione di terze persone che possono essere più obiettive di me.

Cosa speri di suscitare nel lettore?
Un’emozione. Positiva o negativa, di gioia o di rabbia, non fa differenze. Ciò che conta è trasmettere qualcosa, smuovere qualcosa in chi ci legge.

Nei romance sei #teaminstalove o #teaminstaloveancheNO? Motiva la tua scelta di squadra.
Dipende dalla trama, ma, in generale, quello che scatta all’istante può essere un’attrazione che scaturisce in amore; oppure ossessione, facendo riferimento a “Kaelan”. L’amore va costruito con il tempo, con le esperienze, con le situazioni in cui si trovano i due protagonisti. Come accade nella realtà, a mio avviso. Mi piacciono le storie che sappiano di vita vera, per quanto possibile, senza abbandonare quel pizzico di magia che ci deve sempre essere nei libri.

Cosa ti aspetti da questo Festival?
Una giornata che funga da punto di incontro tra scrittori e lettori, un modo per stare insieme e parlare di quelle passioni che ci accomunano tutti: la lettura e la scrittura.

Quali romanzi presenterai/porterai con te al FRI19? Ci saranno anche novità non ancora pubblicate? Cosa troveranno le lettrici e i lettori quando ti incontreranno?
Porterò sicuramente “Dimentica le nuvole”, un contemporary romance pubblicato lo scorso novembre. Poi, spero di ultimare per tempo il secondo volume di “Kaelan” – non previsto all’inizio ma richiesto a gran voce dai lettori che, grazie all’ispirazione e spinta dalla voglia di voler chiarire alcune cose, ho deciso di scrivere e ci sto attualmente lavorando – e presentarlo in occasione del Festival.

Grazie Cinzia, che le pagine della tua vita siano sempre rosee.
Grazie a te per l’opportunità e lo spazio concesso.

Nessun commento:

Posta un commento

I vostri commenti sono la linfa vitale del blog, lasciate un segno ツ

tag foto 1 tag foto 2 tag foto 5 tag foto 6 tag foto 6 tag foto 4 tag foto 7