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4 novembre 2018

INTERVISTA FRI19 - Paola Chiozza

Grafica banner originale Rocchia Design
Oggi per noi a parlare di romance e di FRI19: Paola Chiozza.
Paola Chiozza è nata nell’anno in cui Gianna Nannini ed Edoardo Bennato cantavano Notti magiche. Sensuale e attraente ragazza fino ai vent’anni, poi il metabolismo ha fatto il suo. Si è avvicinata ai libri da bambina e ha continuato anche quando gli altri le dicevano “mica vorrai fare la scrittrice!”. Nel 2012 fa coming out e rivela alla sua famiglia di voler fare davvero la scrittrice. Pare che siano ancora tutti vivi.
Benvenuta Paola, come hai approcciato al romance? Un libro, un film, o un sentire particolare ti ha indotto a occuparti di questo genere?
Grazie mille a voi di “Peccati di penna” per l'ospitalità. La mia passione per il genere romance è sempre esistita. Mi piace parlare d'amore proprio perché è un sentimento complesso e profondo che non riuscirò mai a capire nella sua totalità. Scrivere romance è un modo per cercare di comprendere tutte le sfaccettature di questo sentimento che da sempre muove il mondo. Ci avete mai pensato? La vita stessa ruota intorno all'amore.

Quale autore/autrice italiano/a ha lasciato il segno per quanto riguardo il genere rosa?
Liala è stata la prima autrice di romanzi rosa che ho amato. Le sue storie sono sempre narrate con delicatezza e ambientate in luoghi meravigliosi d'Italia. Anche Maria Venturi, con Mia per sempre e I giorni dell'altra è una delle mie autrici preferite. Mi piacciono anche Susanna Tamaro ed Elena Ferrante, sebbene il loro genere non sia rosa “puro”.

I tuoi testi su cosa si basano principalmente? Romanticismo, umorismo, ironia, passione…
Nei miei romanzi c'è sempre una forte componente umoristica. L'amore viene narrato in chiave comica, con ironia, sarcasmo e doppi sensi a volontà. Mi piace che le persone sorridano mentre leggono i miei libri. Cerco sempre di parlare di cliché, per poi dissacrarli nel corso della storia.

I tuoi romanzi hanno temi ricorrenti? Se sì, quali?
Senza ombra di dubbio la crescita del personaggio femminile. Le protagoniste dei miei libri sono sempre donne molto testarde e indipendenti. Spesso rifuggono i sentimenti, oppure hanno esigenze particolari e cercano uomini con le loro stesse caratteristiche… e poi finiscono per innamorarsi di ragazzi completamente diversi! Oltre al tema del “cambiamento” c'è anche quello dell'emancipazione (soprattutto in Politicamente scorretto) e della “diversità”, che viene vista all'inizio come qualcosa che spaventa, e con l'avanzamento della storia come un dono di cui fare tesoro. In Punizione divina invece è molto forte l'argomento “famiglia”, che è il punto fermo dei protagonisti.

Ti è mai capitato di riversare nei tuoi romanzi esperienze personali?
In genere nei miei romanzi inserisco tanti aneddoti divertenti che ho vissuto in prima persona o che mi sono stati raccontati. Spesso sono figuracce e battute al vetriolo.

Cosa pensi del panorama romance italiano?
Credo sia supportato da autrici valide, competenti e professionali. Non abbiamo niente da invidiare a nessuno, indossiamo a testa alta la corona di “romance italiano al 100%”!

Secondo te perché il romance è tanto criticato?
Perché viene visto come un genere banale, in cui si raccontano “sempre le solite cose” e non c'è un particolare studio dietro la stesura del romanzo. A volte viene addirittura definito come spazzatura, soprattutto se si parla di commedia romantica. Chi manifesta giudizi simili nei confronti del romance (e di tutti i suoi sottogeneri) evidentemente non ha capito quanto sia difficile raccontare l'amore cercando di essere sempre originali. L'obiettivo del romanzo rosa è emozionare i lettori e non è per niente facile.

Nei romance sei #teaminstalove (amore instantaneo) o #teaminstaloveancheno? Motiva la tua scelta di squadra.
Mi dispiace per le più romantiche, ma io sono #teaminstaloveancheno. Credo che l'amore cresca a poco a poco, perché di solito nasce da un altro sentimento, e come una pianta ha bisogno di essere coltivato. Quanti amori sono nati, per esempio, dall'amicizia? E quanti dall'odio? È difficile che tutto questo sia istantaneo. Si può definire colpo di fulmine, infatuazione.

Cosa ti aspetti da questo Festival?
Mi aspetto crescita, condivisione, amicizia e supporto. È meraviglioso potere dare voce alle autrici romance, interagire con i lettori e fare amicizia con altre persone. Saremo tutti accomunati dalla stessa passione.

Quali romanzi presenterai/porterai con te al FRI19? Ci saranno anche novità non ancora pubblicate? Cosa troveranno le lettrici e i lettori quando ti incontreranno?
Al Festival porterò Politicamente scorretto, il mio romanzo d'esordio pubblicato nel 2016 con Antonio Tombolini Editore. Si tratta di una commedia rosa con due protagonisti agli antipodi, divisi non solo dalle differenze di ceto sociale, ma anche dalle convinzioni politiche (lei convinta sostenitrice del partito di sinistra, lui fedele agli ideali di destra).
Ci sarà anche Royal Flush: gioco d'azzardo, un romance dalle tinte dark che uscirà a novembre 2018 con Les Flâneurs Edizioni. È un libro incentrato sul mondo del poker, con un triangolo amoroso e un pizzico di suspense, che non guasta mai.
Per quanto riguarda le novità ci sarà anche il mio romanzo più conosciuto, Punizione divina, pubblicato in self-publishing nel 2018… che nel 2019 uscirà in tutte le librerie in una nuova veste, sia grafica che di contenuti, grazie all'acquisto da parte di una grossa casa editrice facente parte del Gruppo Editoriale Mauri Spagnol (il cui nome è ancora un mistero, ehehe).
I miei lettori troveranno me, il mio look stravagante ed eccentrico, i miei modi di fare esuberanti, un po' di cibo (dove c'è Paola Chiozza c'è sempre qualcosa da mangiare) e tanti gadget da portare a casa.

Grazie alla simpaticissima Paola. Ti auguro un gran evento tinto di rosa!
Grazie a voi per la possibilità!

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