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11 luglio 2018

BLOGTOUR - I figli di Cardea di Alessio Del Debbio | Personaggi

Benvenuti in questa tappa del blogtour dedicato a I Figli di Cardea, il secondo capitolo della trilogia Ulfhednar War, iniziata con La guerra dei lupi. Oggi si parla di personaggi.


ASCANIO
Giovane officiante della Madre Terra, Ascanio è stato cresciuto dalla nonna, dopo che sua madre è morta dandolo alla luce. Introverso, amante dei libri e della solitudine, sempre alla ricerca di qualcosa che vada oltre la monotonia della quotidianità, un giorno scopre il baule del suo avo, Aristide, con i suoi diari e i suoi grimori e inizia a praticare. Prendere confidenza con il seidhr non è facile, ma Ascanio sente che è il suo destino. Sensazione rafforzata dall’incontro con Daniel. Oggi è un sopravvissuto. Ha affrontato Faust alla Grande Quercia, dando tutto se stesso, ogni stilla della sua linfa vitale, e ne paga il fio. Debole e fiacco, si trascina per casa come un moribondo, incapace di concentrarsi, di mettere insieme i frammenti di ricordi che vagano nella sua mente. Sono davvero suoi? Quando Daniel va a cercarlo, per chiedergli aiuto contro le Sette Sorelle e i Figli di Cardea, Ascanio è scomparso…

DANIEL
Ulfhedinn del branco del Vello d’Argento. Un tempo era l’Omega, vessato da tutti, la valvola di sfogo, necessaria per mantenere l’unità del branco. Dopo la separazione dai suoi compagni, Daniel ha vagato per l’Italia del Dopoguerra insieme alla sorella, mantenendosi come poteva, cercando di nascondersi dai cacciatori in piena vista. È stato a Livorno, a Lucca, poi è tornato in Garfagnana, in cerca di quella pace che solo i silenzi delle montagne boscose possono offrirgli. Lì ha incontrato Ascanio, se ne è innamorato e il cerchio si è chiuso. Oggi cerca di aiutare i nuovi ulfhednar a prendere coscienza di sé, a non lasciarsi travolgere dalla berserksgangr, a non cedere alla bestia. In passato, anche lui l’ha fatto, sa cosa significa perdere se stessi e vuole evitare che Bianca e Gigi facciano lo stesso. Con l’aiuto di Markus, cerca di tenere insieme il branco, ma è difficile farlo quando manca un Alfa. L’attacco improvviso delle Sette Sorelle della Majella e dei Figli di Cardea lo spinge a decisioni drastiche. Forse era per questo che Alois l’aveva accolto nel branco? Per questo l’aveva addestrato e cresciuto come un figlio? Per farne il suo successore? «Mentre Aurora, la Dottoressa, tutti invecchieranno, voi rimarrete sempre così, sempre giovani, e tra cent’anni, quando i nostri amici saranno polvere e i ricordi dei giorni vissuti assieme ormai leggenda, voi ci sarete ancora, liberi di ubriacarvi sulle loro tombe, di cantare canzoni sui bei tempi andati o di continuare a litigare per le cazzate che rinfacci di continuo a Gigi. Forse anche tu hai qualcosa per cui essere gelosi, no? Non tutti hanno avuto questo privilegio. Non tutti possono condividere l’eternità con coloro che amano…» (estratto da “I Figli di Cardea”)

LA DOTTORESSA
Amica di Ascanio e sua fedelissima compagna di avventure, la ragazza dai capelli colorati ha una grande energia vitale. È sempre sorridente, invadente, un po’ pasticciona, un ciclone con cui gli amici devono fare i conti. Ha due lauree in Biologia e Botanica e ha appena conseguito il Master di Ricerca in Bioscienze, all’Università di Cardiff, dove dovrebbe trasferirsi a breve per iniziare a lavorare. In realtà, sta rimandando. Forse per gli amici, per la famiglia, per il caos che regna nelle loro vite da quando il sovrannaturale vi è entrato con prepotenza. Forse per segreti che si porta dietro, ricordi scomodi di un passato che non riesce a dimenticare, che resta là, nell’ombra, a ricordarle che indossa soltanto una maschera e che la gioia che sprizza da tutti i porti non basta a coprire il dolore di quel giorno. Il rimorso per aver perso.

DOMINIC
Tra tutti gli amici di Ascanio, è quello che gli è più ostile. Compagno di Aurora, la prima (e unica) ragazza di Ascanio, padre del piccolo Fabio, figlio di una veggente, Dominic odia tutto quel mondo di misteri e magie. Vorrebbe che suo figlio crescesse ignaro, vivendo una banalissima vita normale ma sicura, al riparo dalle vendette di negromanti millenari o di branchi di lupi guerrieri. Il suo animo è intriso di rabbia, per quanto accaduto a sua madre, e di paura per il futuro, per sé e per la sua famiglia, e questo lo porta a compiere scelte sbagliate. A usare il male per fare il bene. Forse Camille lo sapeva, forse lo aveva visto nelle sue visioni, per questo aveva chiesto ad Ascanio di prendersi cura di suo figlio. Per questo gli aveva chiesto di salvarlo. Anche da se stesso. SIDONIA

VON BORCKE
Era una nobile tedesca, vissuta tra la fine del Sedicesimo secolo e l’inizio del Diciassettesimo secolo, processata e poi giustiziata per stregoneria. La sua vita rocambolesca e le dicerie sul suo conto hanno alimentato una certa “letteratura” su di lei, trasformandola in una femme fatale. Molti autori scrissero libri su di lei, come Christian August Vulpis e Wilhelm Meinhold, che le dedicò il volume “Sidonia Von Borcke”, tradotto in inglese come “Sidonia la Maga”. Tra i Preraffaelliti, la donna ebbe un successo enorme, tanto da venir dipinta continuamente. A cosa si deve la sua fama imperitura? Sidonia nacque nel Ducato di Pomerania, da una famiglia nobile. I suoi genitori morirono, però, presto e lei si ritrovò al centro di contese e controverse giudiziarie. Dal 1604 trascorse la sua vita nella Fondazione delle Nobildonne, un’aggregazione luterana con sede nell’abbazia di Marienfließ, e lì i conflitti con le sue consorelle e con le sottopriore furono all’ordine del giorno. In particolare, Sidonia fu accusata di aver invocato il demonio, di aver provocato la morte di tutti i duchi di Pomerania e l’estinzione del casato di Greifen. Messe su dalla sottopriora, alcune consorelle testimoniarono contro di lei, accusandola di chiromanzia, chiaroveggenza, di omicidi e pratica di magia nera, e di Teufelsbuhlschaft (andare a letto con il diavolo). La verve accusatoria e polemica di Sidonia non aiutò, tanto che la sua difesa non riuscì a sorreggerla. Venne torturata più volte, confessò, ritrattò, fu torturata di nuovo. Infine fu ritenuta colpevole di tutti i reati. La stessa Sidonia compare in “Ulfhednar War”, ai giorni nostri. Nella saga, era davvero una strega, una potente officiante attaccata alla vita, nient’affatto disposta a morire sul rogo. Sopravvissuta, visse di stenti, furti e trucchetti, finché, nel suo girovagare per un’Europa dominata dai Figli di Cardea, non si imbatté nelle Janare. Un patto per un patto, ottenne così una vita immortale. Ma a prezzo di essere la loro schiava. Cosa vogliono le streghe di Benevento da lei?

FORCULUS
Uno dei tre membri del triumvirato, guida i Figli di Cardea, l’organizzazione segreta che da quasi duemila anni dà la caccia a tutto ciò che è sovrannaturale, a tutto che è fuori dall’ordinario. A tutto ciò che è diverso. Insieme a Cardea e a Limentinus, sta stringendo il cerchio. Adesso i tre sanno dell’esistenza di Ascanio, degli ulfhednar, del Vello d’Argento, e sono pronti a sterminarli. Devono solo accordarsi sulla strategia da usare. Il suo vero nome è ignoto, al pari della sua identità. Più volte Cardea si è chiesta se Forculus remasse nella loro direzione, ma i risultati da lui ottenuti le hanno fatto dimenticare ogni dubbio. Eppure, chi è davvero quell’uomo alto e snello, con quelle terribili giacche in tweed? E poi quel cesto di capelli rossi, ribelli, dispettosi, sembrano provocarla ogni volta che entra nella sede del triumvirato. Ma Forculus è così. Provocante e provocatorio. Ed è sempre meglio averlo come amico, che come nemico.

«Chi diavolo sei?»
«Dipende da chi me lo chiede. La vita è una questione di prospettive. Di per sé sono un umile
fabbro ma a nessuno interessano le mie qualità. Mio fratello mi vede come un criminale, i miei figli
come un padre amorevole. Per i miei nemici sono la fiamma che li consuma. Per i miei colleghi, invece, sono Forculus».
(estratto da “I Figli di Cardea”)

TITOLO: I figli di Cardea
AUTORE: Alessio Del Debbio
EDITORE: Il Ciliegio
GENERE: Urban Fantasy
PREZZO: cart. 19,50 €
PAGINE: 416

TRAMA
Dopo lo scontro alla Grande Quercia, gli ulfhednar del Vello d’Argento sono senza un Alfa e temono attacchi da parte dei Figli di Cardea. Daniel cerca di addestrare i nuovi membri del branco, la Dottoressa è tormentata dai fantasmi del suo passato, Dominic, infine, medita vendetta, incolpando Ascanio e Daniel della morte di sua madre.

Quando un nuovo branco invade l’Appennino, i Figli di Cardea decidono di sferrare l’attacco finale, per cancellare lupi e stregoni dalla penisola. Nel frattempo, Ascanio è scomparso…

AUTORE

Alessio Del Debbio, scrittore viareggino, appassionato di tutto ciò che è fantastico e oltre la realtà. Numerosi suoi racconti sono usciti in riviste (come Con.tempo e StreetBook Magazine) e in antologie, cartacee e digitali (come I mondi del fantasy, di Limana Umanìta Edizioni, Racconti Toscani, di Historica Edizioni, Sognando, di Panesi Edizioni). I suoi ultimi libri sono Favola di una falena (Panesi Edizioni, 2016), Ulfhednar War – La guerra dei lupi (Edizioni Il Ciliegio, 2017) e Berserkr (Dark Zone edizioni, 2017).
Cura il blog “I mondi fantastici” che promuove scrittori di fantasy italiano. Scrive articoli per il portale di letteratura fantastica “Le lande incantate”. È presidente dell’associazione culturale “Nati per scrivere” che d’estate organizza la rassegna “Un libro al tramonto” – Aperitivi letterari a Viareggio, per far conoscere autori locali.

2 commenti:

  1. Personaggi interessanti, mi ha colpito soprattutto la figura della dottoressa, una figura molto positiva, solare, " un ciclone con cui gli amici devono fare i conti". Credo che sarà il mio personaggio preferito!

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