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24 ottobre 2017

RECENSIONE - Un bacio, mille sapori di Miranda Nobile | Leggereditore

Un bacio, mille sapori di Miranda Nobile si apre con una ricetta che fa venir l'acquolina in bocca... ma io sono una pasticciona quindi penso che non farà per me questo fantastico Gnocco di polenta nella pianura padana suggerito dallo chef Simone Rugiati. Io sono per piatti veloci, sfiziosi e buoni (e anche semplici XD).
Ma passiamo al lato "romance" del libro.

Un bacio, mille sapori si presenta fin dalle prime battute: leggero, spigliato, dallo stile moderno, con modi di esprimersi attuali e molto reali  che contestualizzano e caratterizzano meglio il personaggio rendendo la protagonista, Bea, una di noi.
Vaffanbagno! Cosa ho fatto di male nella mia vita passata? Cosa mi sta facendo scontare il mio karma?
Giro il cuscino dal lato più fresco, lo abbraccio e mi avvoltolo nelle lenzuola.
Prima di addormentarmi mi do un’immaginaria pacca sulla spalla.
Anche oggi una gioia domani, cara Bea.
Lo stile è gradevole. brioso, scorrevole e veloce. La storia per quando carina, perché lo è davvero molto, a tratti è prevedibile, ma nei romance raramente si può trovare il colpo di scena  eclatante quindi si passa sopra a questo dettaglio che magari non condivideranno tutti, quindi... chissà, qualcuno potrebbe anche restar stupito in qualche modo.

Miranda Nobile riesce a trasportare nel suo mondo unendo la quotidianità con le sue problematiche, quelle dei giovani o degli "enta" di oggi, a romanticismo e voglia di sognare, regalando al lettore qualche pausa distensiva e piacevole dove, in fondo, c'è qualche gioia.

TRAMA

Bea, trent’anni, lavora nel marketing di una casa editrice milanese. Come una moderna Cenerentola, vive in una minuscola mansarda di un palazzo in centro e ogni giorno sale e scende cento gradini. Tra un impiego che non la entusiasma e una relazione d’amore che non decolla, non ama più nemmeno la città in cui vive e trova pace solo nelle brevi e intense fughe nella vecchia casa di famiglia sulle colline di Bergamo. È il suo rifugio, dove va per riflettere e ricordare la nonna cucinando, senza troppo successo, i piatti che lei le preparava. In una delle sue fughe si imbatte casualmente in un uomo affascinante e trascorre qualche ora in sua compagnia. Solo quando si salutano, Bea si rende conto di aver parlato esclusivamente di sé e di conoscere solo il suo nome: Lorenzo. Il destino sembra averle giocato un ennesimo colpo basso. Ma come a volte accade, la vita sa anche sorprendere e offrire seconde chance, a patto di saperle riconoscere e accogliere... Riuscirà Bea a mettere da parte le paure e a concedersi finalmente la felicità che merita? Un romanzo fresco e appassionante che porta con sé il sapore della scoperta. 


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