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16 dicembre 2016

BLOGTOUR - I Medici #2 Un uomo al potere di Matteo Strukul | Tappa 5 Intervista all'autore

Peccati di Penna è onorato di ospitare Matteo Strukul autore de I MEDICI che, come penso sappiamo tutti, ha riscosso un grande successo.

Matteo Strukul è romanziere e sceneggiatore. Vive fra Padova, Berlino e la Transilvania. Laureato in Giurisprudenza e dottore di ricerca in diritto europeo, ha pubblicato per Mondadori

La giostra dei fiori spezzati (2014) e per Multiplayer Edizioni I Cavalieri del Nord (2015). Per le edizioni e/o ha firmato i romanzi: La ballata di Mila (2011), Regina nera (2013) e Cucciolo d'uomo (2015), in pubblicazione in 20 Paesi - fra cui Stati Uniti, Inghilterra, Germania - e opzionati per il cinema.

www.matteostrukul.com
Nel 2016 ha pubblicato Il sangue dei baroni per Fanucci e nel 2017 uscirà con un romanzo su Giacomo Casanova per Mondadori. Editor di Multiplayer Edizioni, è direttore artistico del festival letterarioSugarpulp e di Chronicae, il festival Internazionale del Romanzo Storico, patrocinato dal MIBACT. Docente di Vigamus Academy presso l’Università degli Studi Link Campus University di Roma, scrive per le pagine culturali del Venerdì di Repubblica.

Benvenuto tra i peccatori di penna, Matteo.  Hai creato un prodotto editoriale con forti basi storiche, che rapporti hai con questa materia?
Grazie infinite per dedicare tempo e attenzione al mio lavoro. Dunque, il rapporto con la Storia nasce grazie al primo libro letto da ragazzino: l’Iliade di Omero. L’epica, certo, il mito, naturalmente. Ma la Storia come memoria, come culla della nostra cultura, è per me un tema irrinunciabile e che esercita sulla mia persona una fascinazione che nessun’altra materia ha. L’Italia ha smarrito la memoria e sta maturando invece un pernicioso culto dell’oblio. Ho voluto scrivere questa trilogia per ribadire l’importanza delle nostre radici culturali e artistiche come ITALIANI.

Perché hai scelto proprio la famiglia de I MEDICI per la tua trilogia?
I Medici sono il Rinascimento e sono Firenze. E Firenze fra il Quattrocento e il Cinquecento era il centro del mondo. Come potevo non raccontare la storia di una dinastia tanto importante? Anzi, la domanda vera è: perché così pochi romanzieri italiani hanno dedicato attenzione ai Medici? Da sempre provo a scrivere i romanzi che vorrei leggere e non trovo. Ecco il perché di questa trilogia.

Ricordi il momento in cui hai deciso di scrivere il primo romanzo? Cosa ti ha ispirato e in quanto tempo lo hai concluso?
Come dicevo, da una parte il fatto che non avevo letto romanzi di autori italiani dedicati alla figura di Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico, dall’altro che proprio Cosimo fosse stato esiliato da Firenze a Padova, la città dove sono nato e in cui, tuttora, vivo per una parte dell’anno. Sui tempi di realizzazione rispondo sotto. Se alludi al mio primo romanzo in assoluto, be’ allora è La ballata di Mila. Anche in quel caso volevo raccontare una storia che non c‘era nella letteratura italiana: quella di una donna vittima di uno stupro che cerca la propria vendetta, divenendo una killer professionista. Ne è uscita una trilogia che è diventata di culto presso lettrici e lettori. Credo che Mila sia un personaggio fantastico. Le sue storie sono romanzi pulp intrisi di action-thriller

Quanto tempo hai dedicato alla ricerca e alla consultazione? Studio e scrittura sono andati di pari passo o ti sei dedicato prima a l’uno e poi all’altra? Avevi già in mente una trilogia?
Ricerca e consultazioni hanno richiesto un periodo di circa due anni. Dovevo ricreare quel mondo, capisci? E non alludo solo alle architetture, alla toponomastica, alle geografie politiche ma penso anche alle tecniche di duello e battaglia, al linguaggio, i costumi, le unità di misura e, ancor più difficile, la forma mentis dell’uomo e della donna nel Rinascimento. E però volevo mantenere forte e vivo il ritmo narrativo del romanzo d’appendice, adattandolo al lettore del 2016. La scrittura è arrivata quando il mondo era pronto. Ci sono voluti altri sedici mesi circa. Calcola circa cinque mesi a romanzo. Sì, avevo in mente da subito una trilogia perché sapevo già chi sarebbero stati i protagonisti e dunque Cosimo il Vecchio, Lorenzo il Magnifico e Caterina.

  
I Medici. Una regina al potere, uscita prevista il: 12/01/2017

Cospirazioni, politica, arte, passioni, come riesci a gestire tutto questo materiale e organizzare la stesura di un romanzo? Scrivendo de I MEDICI avevi tutto già ben chiaro o qualcosa è nata in corso d’opera?
La spina dorsale dei primi due terzi della trilogia è rappresentata dalle Istorie Fiorentine di Nicolò Macchiavelli. Però da sempre nei miei romanzi sono i personaggi a dettarmi la storia. Quindi le sorprese, i cambi di ritmo e prospettiva arrivano da loro. Io mi limito a riportare le loro volontà eh eh eh.

Sei un autore che mentre scrive si affida anche all’ispirazione innescata dalla musica, ebbene mi chiedevo, in che modo essa influenza il processo creativo?
Questo rimane un mistero. Credo che nel mio lavoro ci siano cose che non si possono spiegare. Ed è il bello di essere un romanziere. Esiste una componente di meraviglia che non si trova nei manuali o nelle istruzioni. Ecco, la meraviglia e l’immaginazione sono le grandi protagoniste del romanzo. Almeno per me. Dobbiamo tornare a scoprirle. Musica e Letteratura sono, credo, i mondi perfetti in cui queste due sorelle amano vivere.

I tuoi personaggi sono ricchi di sfumature, come riesci a delinearli così bene? Dove attingi per ricreare la loro personalità? Tra quelli di cui hai scritto, quale personaggio ti ha dato maggior soddisfazione e perché?
Attingo dalla mia scrittura. E dalle emozioni. E dalle letture che ho fatto. E dalla vita. Ho studiato a lungo Tim Willocks, mio mentore e maestro, che è forse l’autore che più di tutti approfondisce motivazioni e scelte dei personaggi. Leggi Religion e I 12 Bambini di Parigi e vedrai che meraviglia. Il personaggio maschile che ho amato di più è Lorenzo il Magnifico con le sue contraddizioni e i propri tormenti interiori, una figura davvero affascinante. La figura femminile che sento più “mia” è Laura Ricci: una donna bellissima e crudele che tuttavia compie atti scellerati a causa di un passato terrificante.  Però devo anche dire che nel prossimo romanzo, Una regina al potere – che esce il 12 gennaio – ci sono almeno tre grandi personaggi: Caterina de’ Medici, Nostradamus e Raymond de Polignac.

Con i tuoi romanzi unisci storia e intrattenimento, il tuo scopo con questa trilogia è in primis rimarcare il passato o intrattenere? Cosa vuoi trasmettere principalmente al lettore? Un buon libro, film, o una buona serie televisiva, secondo te, devono mirare più alla veridicità o ad appassionare il pubblico? Credo che questo sia un argomento scottante per il genere storico.
Il romanzo non è il saggio. E non è nemmeno la serie tv. È un altro tipo di miscela. Personalmente amo da sempre i grandi romanzi: quelli che intrattengono, svelando mondi che non conoscevo. Attendibilità storica e suggestione fantastica sono le componenti necessarie del romanzo storico. Verosimiglianza e magia della scrittura. Un bravo romanziere è un po’ come un alchimista. Conosce le proporzioni e i rapporti e perciò credo che il feuilleton sia il genere perfetto per questo tipo di storie. Pensa a La reine Margot di Dumas, a Religion di Tim Willocks, a Michael Kohlhaas di Heinrich von Kleist: rileggendo simili capolavori un buon romanziere ha tutto quello che serve per inventare una grande storia, facendo attenzione a mantenere intatta l’attendibilità. Voglio che il lettore si diverta anzitutto e poi magari, al termine della lettura, maturi curiosità per un periodo particolare o per temi come la memoria e il mecenatismo, l’arte e la bellezza, la cultura come elemento strategico di un modello economico vincente.

Cosa provi nel sapere di esser arrivato a così tante persone?
Be’ è la cosa più bella. Ringrazio il mio editore Newton Compton per aver creduto così tanto in questo progetto. Spero e credo che se così tanti lettori hanno scelto di dedicare il proprio tempo a questa trilogia, allora forse un po’ di merito è anche della mia scrittura e delle mie storie. Quello che ancora mi sconvolge, quando ci penso, è che leggeranno questa trilogia anche in Germania, Gran Bretagna, Spagna, Turchia, Olanda e in tantissimi altri Paesi. Grazie davvero.

Dopo la trilogia de I MEDICI, hai già in mente una nuova serie con la quale stupirci? Ho letto qualcosa in giro ma sono ansiosa di ricevere la risposta dal diretto interessato.
Ci sono grandi progetti all’orizzonte ma è ancora tutto top secret. Abbiate fede, vedrete che se avete amato I Medici anche queste nuove avventure non vi dispiaceranno, almeno spero.

Ti ringrazio infinitamente per la pazienza, mi rendo conto di aver posto una marea di domande, ma da lettrice non potevo che cedere alla curiosità.
Grazie infinite a te!

Cari Peccatori, spero che questa intervista vi sia piaciuta, a me di certo ha entusiasmato molto sia da lettrice che da scribacchina. 
Se volete conoscere meglio il secon romanzo de I MEDICI, in questo blogtour potrete non solo approfondire alcuni aspetti ma leggere anche alcune interessanti recensioni... in attesa della mia che spero non tarderà ad arrivare.  


Un saluto e buone letture.

2 commenti:

  1. I tre libri mi sono talmente piaciuti che li ho regalati subito alla biblioteca comunale (poverissima) perchè li possano leggere anche altri.

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