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22 aprile 2016

INTERVISTA - Valentina Canale Parola e Le leggi del nostro amore

Intervista a Valentina Canale Parola, il suo percorso dalla stesura, a Lettere Animate, fino a Newton Compton Editori.

Valentina Canale Parola è nata a Sora nel 1995 e studia presso la facoltà di Giurisprudenza di Cassino. Adora libri e film romantici ed è proprio per questo che, in un caldo pomeriggio estivo del 2013, un po’ per caso ha iniziato a scrivere il suo romanzo d’esordio “Le leggi del nostro amore”.
Da quel giorno la scrittura è diventata sua inseparabile compagna.

Benvenuta su Peccati di Penna Valentina! Quando hai scoperto la passione per la scrittura?
Ciao! La passione per la scrittura è nata dal nulla, improvvisamente. È iniziato tutto nell’estate di tre anni fa, quando iniziai a scrivere sul PC le prime righe de Le leggi del nostro amore.
Be’, si dice che “l’appetito vien mangiando” e, per quanto riguarda il mio rapporto con la scrittura, è stato esattamente così: più scrivevo, più avevo voglia di scrivere. Ed è così tuttora.  

Qual è stato il tuo primo testo?
 Il mio primo testo è stato Le leggi del nostro amore, romanzo rosa con un tocco di giallo pubblicato inizialmente da Lettere Animate (2015), poi da Newton Compton Editori (2016). 

Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?
Indubbiamente il genere che sento più vicino a me, quindi più affine, è il romanzo rosa. Adoro libri e film romantici, perciò la stragrande maggioranza delle mie letture è ovviamente rosa. Al contrario, non riesco assolutamente a leggere un romanzo fantascientifico. Credo proprio che, ora come ora, non scriverò mai un libro appartenente a quel genere, ma nella vita non si può mai sapere…

Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione di Le leggi del nostro amore?
Di certo non semplicissimo. Una volta terminata la stesura del romanzo, ho contattato diverse case editrici  nella speranza di trovarne una disposta a pubblicarlo. Le risposte non si sono fatte attendere, ma ci sono voluti diversi mesi per ottenerle.
 
Hai pubblicato Le leggi del nostro amore prima con Lettere Animate e poi con Newton Compton, come è avvenuto il passaggio? Ti sei affidata a professionisti o hai lavorato da sola per raggiungere queste mete?
Un anno fa sono stata inaspettatamente contattata dalla Newton Compton e be’, inutile dire che ne sono rimasta piacevolmente sorpresa. Ammetto che, inizialmente, ero incredula: credevo fosse uno scherzo! Ma fortunatamente non è stato così. Devo dire la verità: non ho accettato immediatamente la proposta di pubblicazione della Newton, ma solo dopo una lunga riflessione sono arrivata alla conclusione di voler intraprendere un nuovo cammino e non sprecare questa grande opportunità che mi era stata gentilmente offerta. 

Cosa puoi raccontarci di entrambe le esperienze? Punti in comune, lati positivi e negativi.
Lettere Animate è stata il mio trampolino di lancio, senza cui, molto probabilmente, non sarei mai stata notata dalla Newton Compton. La prima casa editrice non si scorda mai e, in fin dei conti, posso dire che è stata un’esperienza positiva.
Quando ho accettato la proposta della Newton Compton non sapevo cosa aspettarmi, ovvero non sapevo cosa sarebbe successo al mio romanzo e che tipo di lavoro sarebbe stato svolto su di esso. Oggi, dopo la pubblicazione, posso dire di aver avuto (virtualmente) al mio fianco delle persone fantastiche, sempre disponibili e capaci di tirare fuori il meglio dalla persona con cui stanno lavorando.
In conclusione, Lettere Animate e Newton Compton sono senza dubbio due tipi di realtà molto diverse, ma entrambe fantastiche.

Come è nata l’idea di Le leggi del nostro amore? Cosa ti ha ispirato?
Non c’è stata una cosa in particolare che mi abbia ispirata. Ho iniziato a scrivere di getto, sul PC, sapendo solo di voler dar vita ad una storia d’amore particolare, fuori dal normale. E così è stato. Credo proprio che Le leggi del nostro amore sia un romanzo rosa che va al di là di come si pensa che debba essere un romanzo rosa. Diciamo che è una storia poco convenzionale e molto fantasiosa. Sapevo che proporre al pubblico un racconto del genere sarebbe stato “rischioso” e, infatti, è andata proprio così: ci sono stati pareri positivi di chi ha capito che, in fin dei conti, la storia che vivono i protagonisti è semplicemente frutto della (mia) fantasia e, in quanto tale, non sono state messe in discussione le mie scelte di evoluzione della narrazione; pareri negativi (che mi sarei aspettata molto più facilmente dei pareri positivi) di persone che sono terribilmente legate al mondo reale, e che non riescono a vedere un libro semplicemente per ciò che è, cioè un mezzo attraverso cui vivere (anche) l’impossibile, svagarsi, sognare, innamorarsi.

Comunque sia, ho sempre accettato sia pareri positivi sia negativi, in quanto “de gustibus non disputandum est”. Il proprio parere su un libro è sempre molto soggettivo.

Quanto c’è di te in questo testo? Cela un lato autobiografico?
 Assolutamente sì. La protagonista, Ashley Carter, è una ragazza determinata e sa cosa vuole dalla vita. Ha finito gli studi e vuole diventare un avvocato di tutto rispetto, anche se ciò significherebbe sacrificare la propria vita, i propri sentimenti.
Di me in Ashley c’è proprio questa grande determinazione nel sapere sempre cosa si vuole e quando ottenerlo. Certo, ora come ora, a differenza sua, non sacrificherei mai la mia vita esclusivamente per lo studio, ma chi ha letto il romanzo sa che Ashley potrebbe cambiare idea…

Cosa pensi del Self-Publishing?
Per quanto mi riguarda l’idea del self-publishing non mi entusiasma particolarmente. Credo che la valutazione di una casa editrice sia importante, come una sorta di “valore aggiunto”. È un’emozione indescrivibile ricevere il responso positivo di una casa editrice, soprattutto se di un certo livello.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sto scrivendo un nuovo romanzo rosa, decisamente più “tradizionale” rispetto a Le leggi del nostro amore, nella speranza di fare breccia nel cuore di molti lettori.

Valentina, grazie per averci dedicato il tuo tempo e averci illuminato su di te e il tuo romanzo. In bocca al lupo!


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