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16 novembre 2015

RECENSIONE - La stella dell'Eire di Valentina Marcone

TITOLO: La stella dell'Eire
AUTORE
: Valentina Marcone
EDITORE: Nativi Digitali Edizioni

Salve peccatori, oggi recensione in anteprima per il seguito de La croce della vita (recensione qui).

La stella dell’Eire riprende dopo la trasformazione di Deva in furia a causa di una scena che l’ha devastata emotivamente. Lei scappa, salta il suo debutto, il matrimonio di uno dei tre padri adottivi e inizia a vivere da sola, nella sofferenza e negli stenti prima di controllare la sua natura e riuscire a stabilire un equilibrio con cui sopravvivere. La prima parte del romanzo l’ho trovata molto interessante, mi è piaciuto vedere Deva alle prese con la vita vera, fuori dal guscio creato dai tre vampiri che l’hanno cresciuta. La sua evoluzione è straordinaria diventa una soldatessa ed estremamente sicura di sé; la sua maturazione mi piace.

Il punto di svolta e critico si ha quando anche i licantropi vengono a conoscenza della sua esistenza ed è costretta a tornare a casa per la sua incolumità.

La seconda parte, delle tre in cui idealmente divido il romanzo, si concentra sulle situazioni lasciate in sospeso, quindi sul debutto della ragazza in società (quella dei vampiri) con relativa unione al suo consorte, e il matrimonio di Raffaele, uno dei vampiri adottivi. Quindi si passa un po' sopra la minaccia che incombe sulla ragazza e questa fetta di romanzo, per mio gusto, l’ho trovata poco stuzzicante, piacevole da leggere ma non accattivante come l’inizio o la fine. La motivazione risiede nelle tematiche affrontate, ovvero debutto e matrimonio con rispettivi preparativi e quotidianità.
Agli amanti delle sfumature rosa, il romanzo va in contro proponendo scene "intime", finalmente consumate tra Deva e il suo consorte, dedicando un bel po’ di battute al loro rapporto e ai loro… amplessi.
Insomma, il romanzo rimane in stallo e quando finalmente si esce dalla stasi, sfociando in quella che definisco la terza parte del romanzo, arrivando a qualche uccisione e macabra dimostrazione di forza, la lettura termina. Posso affermare che il finale è stato anche più "traumatizzante" dell’epilogo de La croce della vita e tutto il tempo impiegato per quelli che ritengo elementi poco avvincenti (scelta dei vestiti, attenzione sui balli, e varie azioni quotidiane), l’avrei preferito impiegato nella ricerca dei malfattori desiderosi della testa di Deva. A proposito della protagonista, con il ritorno a casa sembra regredire lasciandosi andare a mille paturnie e rimuginando su ogni pelo. Da un lato è l’essenza dell’insicurezza dall’altro si comporta come una super donna con la presunzione di saper tutto e con una piacevole vena sarcastica che per fortuna non perde mai. 

La scrittura di Valentina Marcone si riconferma semplice e fruibile, quindi il romanzo scorre veloce. Punto molto sul prossimo romanzo, sperando di avere più azione, più scontri, entrare più nel vivo del soprannaturale e delle faide. La parte romance è sempre gradita.
❤❤❤❤

TRAMA

"Niente ti prepara al dolore. Quello reale, quello profondo, quello che ti spezza il fiato. Puoi passare tutta la vita a cercare di comprenderlo, ma niente ti preparerà mai alla sensazione terribile di perdita, vuoto e disperazione che provai io quel giorno. Diventi irragionevole, pazzo, saresti disposto a tutto pur di fermare quella sofferenza, uccideresti per spegnere il fuoco che ti brucia la carne. Credevo di morire, invece la Furia mi ha salvata. Io sono una Furia, e ora ricomincio da capo. Giorno uno." Dopo "La Croce della Vita", "La Stella dell'Eire" ci racconta la prosecuzione della storia di Deva e dei vampiri Sincore, tra atmosfere sempre più gotiche e tenebrose, ma senza rinunciare a sfumature umoristiche e romantiche."

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