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29 luglio 2015

RECENSIONE - Alone di Giada Bafanelli

TITOLO: Alone. Il solitario
AUTORE
: Giada Bafanelli
EDITORE: Self-Publishing

Eccomi a parlare di questo entusiasmante testo breve, un urban fantasy a base di quadrupedi... più o meno.

Straordinariamente, si parla di cacciatori di lupi mannari, e non di vampiri, una professione che sembra del tutto usuale in alcune parti d’Europa e che par esercitare anche un nefasto potere sulla società. Controllano molto più che un esercito di avventurieri armati a caccia di mostri pelosi.

I lupi mannari in questo racconto sono un male conosciuto, la gente sa della loro esistenza e si rivolge appunto ai cacciatori quando sospetta di pericoli “lupeschi”.

Il nostro protagonista, Einar, come capita molto spesso, si è dedicato alla caccia per una perdita, un mannaro ha ucciso la donna che amava segnando il suo futuro per sempre. L’uomo (o ragazzo, perchè in realtà non si comprende la sua età) pensa che uccidere i licantropi sia giusto, che per gli uomini e le donne trasformate non ci sia più speranza, o almeno è questo ciò che forse qualcuno vuole far credere. Nascono i primi dubbi...
E se ci si soffermasse a pensare? Se il licantropismo non fosse soprannaturale ma una semplice malattia che ha origine nel passato? Se scienza e misticità si unissero nella creazione dei licantropi? Se ci fosse una alternativa alla condanna a morte dei mutati? Niente è chiaro quando vi sono interessi economici dietro...

Einar è un bel personaggio ma non sono riuscito a figurarmelo bene, forse qualche dettaglio in più sulla sua persona mi avrebbe aiutato. Accanto al protagonista, una licantropa e uno scienziato. La lupa mannara ha conquistato immediatamente le mie simpatie e in un certo senso anche quelle di Einar, assoldato per ucciderla… da chi? Da un parente… parenti serpenti direi!
Non voglio rivelare altro per non rovinarela lettura, spero di avervi incuriosito.

«È per questo che l’ho contattata, signor Ivarsson. Kirsi ha bisogno di essere aiutata, e lei può farlo.» Einar non riuscì a nascondere la sorpresa. «Aiutarla?» Aveva parlato a voce troppo alta, e alcuni clienti si erano voltati a guardarlo dai loro tavoli. «Signora Saarinen, io non posso aiutare sua figlia. Nessuno può farlo» spostò la sedia un modo da potersi avvicinare un po’ di più alla donna. «Una volta che il contagiato muta, non c’è modo di tornare indietro.» «Lo so» rispose lei. «Non sono una sciocca, signor Ivarsson, e ho smesso di farmi illusioni molto tempo fa. Niente tornerà più com’era prima. Ma una madre ha il dovere di aiutare la propria figlia, ed è per questo che l’ho chiamata. Se la morte è l’unico aiuto che posso dare a Kirsi, ebbene, glielo darò.» stavolta, la sua voce era chiara e ferma. «La prego, uccida Kirsi per me.»

Un bel racconto, crudo quando serve, l'ho apprezzato molto, è la prima opera che leggo di Giada Bafanelli e promuovo sia lei che il suo Einar. Scrittura fruibile, idee interessanti, ci sarà un seguito o un romanzo? Chissà…
❤❤❤❤❤


TRAMA

Dopo aver attraversato la Svezia, il cacciatore di lupi mannari Einar Ivarsson arriva nella piccola e silenziosa città di Falun. Lì viene ingaggiato per uccidere Kirsi, una ragazza che due mesi prima si è tramutata in mannaro, aggredendo due uomini. Ma niente è ciò che sembra, e tra apparizioni misteriose e rivelazioni oscure quanto pericolose, Einar dovrà fare delle scelte difficili che riporteranno a galla il suo passato.

5 commenti:

  1. Grazie mille, Ornella! Sono troppo felice in questo momento *_*

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    1. Se sciverai un seguito o se ci sarà un romanzo, tienimi presente per la recensione ^-^

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  2. Interessante..e poi adoro il nome nordico Einar e, la variante, Enar. G

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    1. Effettivamente l'ambientazione sa di nuovo ^-^ meglio!

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  3. Mi sembra davvero molto interessante ^.^ sicuramente a breve lo leggerò. Bella recensione ;-)

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