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4 maggio 2015

BLOGTOUR - In una parola di Regina Pozzati



Salve miei cari peccatori, oggi Peccati di Penna apre il Blog tour di Regina Pozzati, e in cosa consisterà questa tappa? Con una chiacchierata con l'autrice! Per chi volesse seguire il percorso di questo tour su facebook eccovi il link all'evento.

Il calendario prevede 12 tappe e quindi 12 blog piu una tredicesima tappa da scoprire! 



Regina Pozzati nasce a Bologna, città che ama immensamente. Sogna storie sin da quando è bambina, accompagnata dalla magia di suo padre, illusionista per passione, e dalle letture che hanno riempito le sue giornate. Coltiva l’amore per la scrittura con la stessa caparbietà con cui conduce la propria vita. Ama finire le cose che inizia e adora le sfide. Si trasferisce a Milano il giorno stesso in cui si laurea, per amore e contro al volere della propria famiglia. Riversa tutta se stessa in quello che scrive, fondendo insieme generi diversi e dando vita a personaggi marcati, capaci di essere amati e odiati con la medesima intensità. Ha scritto storie di diverso genere, tra cui Fantasy, Soprannaturale, Storico e Azione.




Ciao Regina, benvenuta. Raccontaci, quando hai scoperto la passione per la scrittura? Qual è stato il tuo primo testo?

Ciao Nel, innanzitutto grazie per avermi ospitato e per esserti resa disponibile ad aprire il blog-tour di “In una Parola”!
Invento e racconto storie a mio fratello minore sin da bambina. Ho sempre avuto una mente fantasiosa (anche soltanto per giustificare i ritardi a scuola), ma ho cominciato a scrivere seriamente soltanto nel lontano 2004. Non so come mi sia venuto in mente, un giorno non trovavo nulla da leggere, ho preso una penna e ho cominciato a scrivere una storia di vampiri… Un paio di mesi dopo stavo condividendo “Il Legame Rosso” su un sito di scrittura amatoriale. Mi è andata bene, è piaciuto parecchio e da allora non mi sono più fermata!


Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?

In generale prediligo il fantasy dai toni cupi, il soprannaturale e lo storico, anche se mi è capitato di scrivere anche di altri generi come il thriller. Ho un evidente problema a leggere e scrivere di fantascienza, ma sto tentando di superare anche questo limite per spaziare di più e aprirmi la mente.
Non leggo erotici o rosa puri. Amo le commistioni di generi, cerco sempre qualcosa dai ritmo incalzante e dallo stile avvolgente, con personaggi verosimili capaci di farsi amare e – perché no? – delle volte anche odiare.


Come mai hai scelto il self-publishing?

Amo scrivere, ma per carattere non credo che mi sentirò mai “arrivata”. Per quanto i lettori apprezzino il mio lavoro, ogni volta che leggo i grandi autori sento di avere ancora molta strada da fare.
Non ho mai proposto un lavoro a una casa editrice per scelta, il self è stato il mio modo di condividere con più persone possibili le mie idee e le mie emozioni, la risposta che ho ricevuto mi ha riempito di gioia e così, dopo aver pubblicato La Chiave d’Oro (romance storico sui pirati), ho deciso di revisionare e proporre anche le altre storie che ho scritto.
L’idea di curare la promozione da sola e di avere un riscontro diretto con i lettori mi ha fatto propendere verso questa scelta. In linea generale la valuto un’esperienza molto positiva, anche se stancante!


Hai curato interamente la pubblicazione di In una Parola? O ti sei affidata a terzi?

A mia madre piace raccontare che la prima parola che ho detto è stata “da sola”. Ovviamente non è così, però questa storia mi rispecchia. Amo curare personalmente tutto ciò che faccio e anche per “In una Parola” è accaduto qualcosa del genere.
Con i suoi pregi e con i suoi limiti l’ho scritta, editata, pubblicata e pubblicizzata completamente da sola (tormentando anche i blog che mi piacevano di più, bisogna ammetterlo). Ho imparato a usare photoshop solo per creare gli estratti della storia e ho studiato una marea di altri programmi per fare il book-trailer.
L’unica cosa che ho affidato ad altre mani è stata la copertina, che rispecchia perfettamente le atmosfere del libro perché è opera di un grafico d’eccezione; di un uomo che è sempre stato capace di capirmi con uno sguardo. Mio marito.

“Nella sua voce Tira aveva un potere raro e pericoloso. Quello di uccidere un uomo… e quello di salvarlo.”
Una fiaba oscura, nascosta tra le pieghe del deserto, capace di legare insieme due anime diverse ed al contempo uguali.
Là dove le cupole d’oro si innalzano al cielo e le mura bianche dividono gli uomini dai pericoli che si annidano tra le dune, la principessa di C’zahr offre a uno schiavo la possibilità di realizzare qualsiasi suo desiderio, anche il più inconfessabile…
Con una parola.


Come è nata l’idea di In una Parola? Come mai hai scelto le atmosfere del deserto e di terre lontane per questo fantasy?

L’idea è nata una mattina, in quel momento in cui non sai se sei sveglio o stai ancora sognando… Ricordo di essermi svegliata con una frase in testa: “In una parola aveva un potere raro e pericoloso: quello di uccidere un uomo e quello di salvarlo”. Magari era lo strascico di qualche sogno, fatto sta che l’ho subito collegata al deserto e ai suoi misteri, a delle labbra di donna avvolte dai veli e all’immagine di uno schiavo chinato al suo cospetto. Da lì è nato tutto, anche se nel corso del tempo la storia si è evoluta, la trama si è fatta più intricata e ha assunto la forma che spero avrete modo di leggere.



together
Hai dei modelli estetici per i tuoi personaggi? Che volto assoceresti loro?

Non sono appassionata di cinema, attori, fiction o cose così. I personaggi nascono in maniera naturale nella mia mente, e spesso sono così dettagliati da rendermi difficile trovare dei modelli che li rispecchino. Nella terza tappa del blog-tour proporrò alcune immagini adatte a rispecchiare i protagonisti che ho in mente, se vi andrà di seguirmi potrete vederli!
TAPPA 3 - Personaggi


Quanto c’è di te in questo testo? A cosa ti sei ispirata?

Qualche anno fa ho fatto un tour dell’India. Quel Paese mi ha colpito enormemente; scrivere In una Parola dove il fumo degli incensi rende le atmosfere rarefatte e l’oro delle dimore più ricche si mischia alla miseria delle strade mi è servito per mettere nero su bianco alcune delle emozioni che mi sono rimaste nel cuore.
Per il resto, a livello di sentimenti, si può trovare molto di me: io sono come la protagonista, Tira. Sono una donna poco adatta a restare chiusa in una gabbia (che si tratti di convenzioni, etichette o delle quattro mura di una casa) e non mi lascio spaventare da nulla. Sono ostinata e testarda, tanto che nella vita non appena ho incontrato l’amore non ho esitato a lasciare la vita che avevo e a inseguirlo così come ora sto inseguendo la mia passione per la scrittura.


Hai mai affrontato il “blocco dello scrittore”? Quanto tempo hai impiegato nella scrittura di questo romanzo? Ci saranno seguiti o spin off?

Credo che tutti abbiano avuto il blocco dello scrittore una volta nella vita. In una Parola, fortunatamente, non ne è rimasto vittima. Avendo due bambini piccoli ho avuto altri problemi comuni, come quello di non avere la forza di scrivere a fine giornata o di non poterlo fare nel momento in cui ero più ispirata, in ogni caso per scrivere ogni storia impiego circa un annetto, mentre la fase di correzione impiega di norma un paio di mesi perché leggo e rileggo il testo anche a giorni di distanza.
Per ora non sono previsti spin-off, ma non escludo nulla. Il primo romanzo che ho pubblicato, La Chiave d’Oro, è nato come autoconclusivo, ma poi su richiesta dei lettori ho scritto due spin off di cui vado piuttosto orgogliosa!


Cosa vuoi comunicare con il In una Parola? Perché i lettori dovrebbero sceglierlo? Qual è il suo punto di forza?
Reve Au Sahara, M'Hamid Morocco
Il suo punto di forza è sicuramente il sogno. È una storia magica, capace di portare il lettore lontano, di fargli vedere il deserto e fargli sentire il profumo degli incensi. Permette di staccare dalla vita di tutti i giorni, di percepire sentimenti come l’amore, il desiderio di libertà, il sacrificio e persino la passione…
Dice alle donne di non arrendersi alle convenzioni, ma di lottare per realizzare i propri desideri e di non avere paura del futuro.


Quali sono i tuoi progetti futuri?

Entro l’estate mi piacerebbe pubblicare una storia a cui tengo molto: La Strega Rossa e lo Straniero.
Si tratta di un romance storico ambientato in Finlandia in epoca vichinga, dove il ghiaccio delle nevi si mischia al potere del fuoco e alla magia delle rune. Il lavoro di editing e revisione, però, mi sta portando via molto tempo perché la ritengo una storia molto bella e vorrei rendere giustizia all’idea che ho in mente.
La sua protagonista è una donna forte, un po’ come Tira, solo che a sua differenza è sfigurata e avrà a che fare con un uomo il cui nome verrà rivelato soltanto alla fine…


Bene! Quante succose informazioni Regina, grazie per averci dedicato il tuo tempo. In bocca al lupo e buona scrittura!

Grazie infinite a te, Nel, è stato un piacere essere qui e rispondere alle tue domande!



Piacere mio ospitare te e il tuo romanzo.
Cari lettori, tenetevi sintonizzati su questi blog tour!

4 commenti:

  1. Che bella intervista! Complimenti Regina.
    Che bello avere l'aiuto di tuo marito per le copertine...ma gli hai detto tu come la volevi o l'ha creata dopo aver letto il libro?!

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    1. Ciao Chiara, grazie!
      La scelta della copertina è stata bellissima perchè qualche giorno prima dell'uscita del libro ho scoperto che l'immagine che avevo scelto era già stata usata da un'altra ragazza... Panico!
      Sono andata da mio marito piagnucolando qualcosa del tipo "il mondo è un luogo ingiusto" e lui, colto da pietà, ha fatto una ricerca per immagini e mi ha proposto la ragazza della copertina.
      Mi ha detto "vedrai che verrà benissimo" e fortunatamente ha avuto ragione!
      Tra l'altro ha creato la copertina senza avere letto il libro, la gente non mi crede quando lo dico, ma lui ha sempre avuto questo talento: dico mezza parola e lui da forma a quello che penso :)
      Grazie di essere passata <3

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  2. Bellissima intervista, è stato molto interessante leggerla e conoscere attraverso queste righe un po di te!

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    Risposte
    1. Meno male che Nel mi ha fatto le domande giuste e che non mi sono persa, delle volte sono una tale chiacchierona ^^
      Grazie <3

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